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Ritratto creativo con flash e… farina!

 


Volete realizzare un ritratto super creativo? Tutto quello che vi occorre sono tre flash portatili e un po di farina.

La finissima polvere sospesa nell’aria, infatti, segue le mosse del soggetto ritratto – un ballerino – consentendoci di catturarne l’azione ed esaltarne i movimenti.

Allestire il set e scattare ritratti simili a questo non è troppo difficile. Bisogna però imparare a disporre le luci, suggerire le pose al soggetto e servirci della polvere nella maniera più efficace. L’illuminazione ha un ruolo decisivo. Sebbene sembri un allestimento complicato, avremo bisogno soltanto di tre economici flash portatili e di un paio di ombrelli per “guidare” la luce.

Inoltre, non c’è bisogno di uno studio. Va bene qualunque spazio di medie dimensioni o persino un esterno di notte (ovviamente se temperatura e umidità lo consentono). Noi abbiamo scattato in un parcheggio sotterraneo e la location ha offerto l’indubbio vantaggio di semplificare le operazioni di pulizia dopo la sessione.

Ritratto creativo passo passo

1 – Troviamo la location più adatta

Ci serve un ambiente con poca luce e uno sfondo nero (noi abbiamo scattato in un parcheggio sotterraneo). Facciamo il possibile per arginare la diffusione della farina, disponendo opportunamente i fogli di polietilene e la tela cerata a protezione della scena.

2 – Disponiamo le luci

Nel nostro allestimento a tre flash (impostati in modalità Manuale), quello frontale era diretto verso il soggetto attraverso un ombrello bianco, quello dietro a sinistra era riflesso da un ombrello argentato e su quello dietro a destra è stato montato un beauty dish.

3 – Ritratto: usiamo l’esposizione manuale

Usiamo i flash separati dalla fotocamera impostando l’esposizione manuale. Partiamo da un tempo di posa di 1/200 di secondo. Poi regoliamo la potenza dei flash, il diaframma e la sensibilità fino a quando l’esposizione sarà corretta. Nel nostro caso abbiamo scelto f/6.3 e ISO 400.

4 – Setacciamo la farina

Per essere “scientifici”, abbiamo provato due tipi di farina ma non abbiamo notato grandi differenze tra quella normale e quella con il lievito dosato. Passate al setaccio, rimangono entrambe in aria più a lungo. Il nostro modello ne ha tenuta un po’ in mano per lasciarla andare ballando e saltando.

5 – Scegliamo un abile modello

Uno scatto come questo è possibile solo con un soggetto consapevole dei suoi movimenti. Potendosi fidare della capacità del modello di mettersi in pose interessanti, saremo inoltre più liberi di concentrarci sulla scelta del momento e sulla composizione.


6 – Ritratto creativo: divertiamoci con le luci

Luci di taglio e controluce danno questo contorno chiarissimo sui due lati del corpo. Il modello dovrebbe assumere posizioni che sfruttino al massimo questa illuminazione girando la testa da un lato o dall’altro. Una posizione frontale non funzionerebbe.

 

 

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Story telling fotografico: come passare da uno scatto ad una storia

 

Story telling, di sicuro queste due parole non hanno mai goduto di tanta celebrazione come in questi ultimi tempi.

Sembra che tutto si sia trasformato in un immenso calderone narrativo, a volte anche a sproposito, ma si sà, è così che funziona quando un particolare concetto riesce a fare breccia in modo trasversale.

Ecco che assistiamo alla grande abbuffata… fino a quando il fenomeno non scemerà e tutto tornerà nella normalità, fino alla santificazione in salsa (multi)mediatica del nuovo fenomeno.

Una storia può essere ovunque, ma non tutto cela una storia

Proprio perché ottimi spunti per una narrazione fotografica si nascondono più o meno ovunque, il rischio è che molti di noi, soprattutto chi alle prime armi o chi arso dal fuoco creativo, possano cadere nell’errore che basti puntare una macchina fotografica, inquadrare una scena e scattare per ottenere una buona storia,

Sì, le storie sono ovunque, ma non per questo qualsiasi scena nasconde una storia che valga la pena raccontare.

Che cos’e’ una storia?

La definizione di storia più sintetica di cui dispongo è questa: una storia è la narrazione di eventi concatenati, veri o inventati che siano, che si sviluppano secondo una trama.

Ogni storia ha sempre: 

  • un autore, 
  • una trama 
  • un pubblico di riferimento 
  • oltre che spesso, uno scopo.


Se mi concedete un approfondimento nell’ambito della linguistica, una storia rappresenta uno strumento per stabilire una connessione tra l’autore e il pubblico e si basa su un paradosso: per connettersi con il proprio pubblico di riferimento, l’autore deve essere in grado di suscitare un’emozione, ma, al tempo stesso, per emozionare il proprio pubblico, è necessario che l’autore riesca a stabilire una connessione.

Esempio vs. storia

Non si tratta della stessa cosa e ce ne accorgiamo ogni volta che assistiamo ad una noiosissima presentazione costruita soltanto su dati e informazioni crude, prive di qualsiasi aggancio alla nostra sfera emotiva.

Elencare dei numeri non è raccontare una storia, è fare un esempio.

Ma se il nostro relatore è stato accorto e ha saputo introdurre una variabile emotiva nella sua esposizione, un dettaglio o un aspetto capace di suscitare in noi empatia, ecco che passa dal fare un esempio a raccontare una storia.

Introdurre una variabile emotiva nell’esposizione, è raccontare una storia
ed è proprio grazie a questa variabile emotiva che le storie non ci annoiano o ci annoiano un po’ meno degli esempi.

Per cui, potremmo sintetizzare così: STORIA = CONTENUTO + EMOZIONE


 


 

 

 

 

 

 

 

 

Impariamo a scattare una storia 

Ogni volta che parlo di story telling fotografico, mi piace fare spesso paralleli tra la scrittura e la fotografia, prendendo in prestito molti concetti che sono alla base della teoria della semantica e della critica letteraria, oltre che della linguistica.

Personalmente ho sempre fotografato per raccontare storie, che a volte posso paragonare a racconti brevi, nel caso di scatti sciolti e a sé stanti, o a racconti, nel caso di sequenze o brevi reportage, fino a romanzi di un certo corpo, nel caso di progetti più articolati e complessi.

COSA SEPARA UN SEMPLICE SCATTO DA UNA STORIA?

Personalmente credo che, al netto di un solido intento, uno scatto, per tramutarsi in una storia debba essere il prodotto finale di una visione.

Se l’intento risponde alla domanda perché voglio scattare questa scena, la visione risponde inveve a tutte quelle domande che si riferiscono a come voglio scattare questa scena.

Un solido intento e una visione curata bastano per garantire il passaggio da scatto a storia? Purtroppo no, ma ne assottigliano la distanza.

Perché i nostri scatti si trasformino in storie dobbiamo misurarci con il messaggio che intendiamo trasmettere, con la sua capacità intrinseca di interessare il nostro pubblico di riferimento e con l’empatia che il messaggio, attraverso la nostra personale visione è in grado di suscitare.



 

 

 

Le nostre storie sono spesso racconti brevi

Non dimentichiamoci che spesso siamo chiamati a raccontare storie attraverso un solo scatto e che uno scatto, a differenza di un racconto o ancora meglio di un romanzo, può essere paragonato giusto ad un racconto breve.

Come gli autori di racconti brevi, che non possono contare su descrizioni approfondite di luoghi o di personaggi, n̩ tanto meno su introduzioni o digressioni, anche noi scrittori per immagini, story teller fotografici, dobbiamo imparare a gestire al meglio gli elementi che abbiamo a disposizione per raccontare la nostra storia, eliminare quelli superflui, comporre con attenzione, scegliere la tecnica corretta Рche deve sempre essere da supporto e mai protagonista.

La capacità di produrre storie fotografiche di qualità dipende sicuramente da un solido intento, da un messaggio in grado di emozionare e di stabilire una connessione empatica per sé e da una visione – che mi piacerebbe non riduceste ad un sinonimo di “esecuzione” – capace di trasmettere il nostro messaggio.

Vediamo alcuni elementi base per fare storytelling con le fotografie:

Il mood
Il mood è l’umore che tira le fila della narrazione.
Creare il giusto mood non è cosa facile in quanto è qualcosa che si percepisce, ma non si vede.

L’idea
Esporre un’idea attraverso la fotografia può essere abbastanza difficile. Una volta che avete una idea, sarà più facile realizzare le vostre foto.

L’emozione

Usate le espressioni facciali se volete che le vostre foto trasmettano le emozioni giuste. Potete anche farlo catturando un’azione eseguita dal vostro soggetto. Ad esempio, dopo aver mostrato un primo piano delle lacrime di una persona, potete mostrare il viso striato di lacrime, oppure gli occhi rossi e gonfi, le sue mani strette a pugno.

Narrazione
Per far funzionare la narrazione delle foto, dovreste avere bene a mente che cose è successo prima che questa persona piangesse. Ad esempio, nel caso di un bambino potreste mostrarlo mentre tiene la mano di sua madre o mentre guarda i giocattoli attraverso la vetrina di un negozio. Dovreste sapere cosa includere o escludere nella scena, però. Non è necessario mostrare la faccia della madre o del padre. Solo uno scatto della mano del bambino e della mano del genitore. Il gioco della narrazione è fatto di dettagli che stimolano la curiosità.

Il messaggio
Trovate un tema per la vostra storia, usando questo tema per stabilire il messaggio che volete trasmettere. Può essere un oggetto, la posizione, i colori, lo stile o una combinazione di tutto questo, degli indizi in modo che chi guarda sia in grado di formulare idee su ciò che può ancora accadere.


Insomma raccontare con le immagini non è una cosa per pigri

Se vi aspettavate un bel decalogo a punti con i dieci trucchetti per raccontare storie fotografiche, temo di avervi deluso.

Purtroppo narrare è un’arte e, anche se qualche trucco del mestiere, in effetti, esiste, molto ha a che fare con il nostro approccio alla fotografia, che non dovrà mai prescindere dalle conoscenze tecniche, ma le cui conoscenze tecniche non bastano.

Un grandissimo fotografo ripeteva sempre “che la tecnica la imparano anche i muli”. Aveva tragicamente ragione, come sempre, ma dietro quella sua ricorrente butade si nascondeva una secondaria che non pronunciava mai e che lasciava soltanto supporre: “ma i muli non sanno fotografare”.

Perché questo è il segreto e la singolarità della fotografia, quella vera, quella che prova a raccontare e ad emozionare.

È un po’ come avere a che fare con un cocktail, 1/3 di tecnica, 1/3 razionalità, 1/3 di emozione e una spruzzata di culo (nel senso di “fortuna”).

Ecco, questo cocktail, credo rappresenti piuttosto bene la fotografia, per come la intendo, ma l’aspetto ancora più delizioso, empirico, intimo e singolare, che rende la fotografia ancora di più una questione personalissima, è che nessuno di quei terzi è mai davvero 1/3.


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Qual è la migliore apertura per i ritratti?


Di solito la scelta dell’apertura del diaframma migliore per i ritratti non è qualcosa di complicato, basta seguire alcune linee guida e otterrai scatti sbalorditivi. 

Perché l’apertura è importante nella fotografia di ritratto?

L’apertura è davvero molto importante, è una delle 3 componenti principali dell’esposizione fotografica, quindi se non si ottiene un’apertura corretta si rischia di ottenere una foto o troppo scura o troppo chiara.

Inoltre, l’apertura influenza direttamente la velocità dell’otturatore e l’ISO.

È molto importante perché indirizza l’attenzione dello spettatore sul soggetto e regola la profondità di campo per ottenere una giusta quantità di sfondo sfocato.

I migliori obiettivi per ritratti hanno aperture ampie che vanno dai F2.8 a F1.2. Con queste lenti puoi scattare praticamente in qualsiasi condizione di illuminazione.

Ma mentre consideri qual è il diaframma migliore per i ritratti devi calcolare anche la lunghezza focale degli obiettivi e a quale distanza sarai per scattare le foto.

Ricorda che un’ampia apertura su un obiettivo da 35 mm non sfoca lo sfondo tanto quanto un’apertura ampia su un obiettivo da 85 mm. 

Lunghezze focali maggiori richiedono velocità dell’otturatore elevate per ridurre le vibrazioni e non rischiare di scattare fotografie mosse, a meno che l’obiettivo o la fotocamera non abbiano una stabilizzazione a bordo. 

Di solito le aperture ampie possono aiutare a ottenere quelle velocità dell’otturatore elevate senza mettere un ISO elevato.

L’apertura migliore per i ritratti singoli è sicuramente da f / 2 a f / 2.8 mentre se stai fotografando due persone i consiglio f / 4, più di due persone, scatta a f / 5.6.

Ovviamente non sono le uniche aperture da utilizzare perché ci sono altri elementi da considerare ma se vuoi ottenere risultati quasi sicuri, non puoi sbagliare con questi valori di base perché ti aiuteranno a garantire che i tuoi ritratti siano nitidi e i tuoi soggetti siano a fuoco.

La migliore apertura per i singoli ritratti

La profondità di campo è sottile a diaframmi ampi ed è meglio iniziare con un valore un po‘ più piccolo del valore di apertura massima dell’obiettivo per assicurarti che tutta la composizione sia a fuoco.

Ad esempio, se usi un obiettivo principale da 35 mm, puoi andare fino a f / 1.8 o più ampio e mantenere a fuoco gran parte del soggetto.

Un consiglio: alcuni obiettivi, in particolare gli zoom meno costosi perdono nitidezza alle massime aperture e per questo motivo consiglio di scattare sempre in modo conservativo e di non andare sempre il più ampio possibile.

Ogni obiettivo è diverso, prova diverse aperture, è proprio questa la differenza principale nella qualità degli obiettivi tra Nikon, Canon, Sigma e Tamron.

La migliore apertura per foto di gruppo

Scegliere l’apertura corretta per foto di gruppo dipende da una serie di fattori, di solito con F/4 vai sul sicuro, hai una buona profondità di campo e produce un ottimo risultato.

Di solito quando si fotografa un soggetto, è essenziale mettere a fuoco gli occhi, ma quando fotografi dei gruppi vuoi che gli occhi di tutti siano a fuoco, proprio per questo la profondità di campo dovrebbe essere ampia con la conseguenza di un’apertura più piccola.

Per quanto riguarda la profondità di campo puoi stare tranquillo, di solito sarai posizionato lontano rispetto ai soggetti e questo aumenterà la profondità di campo in modo naturale e l’apertura f / 4 offrirà un ottimo equilibrio tra la sfocatura dello sfondo e la nitidezza dei soggetti.

La migliore apertura per i ritratti ravvicinati

Fare ritratti molto ravvicinati, sia con lenti macro o filtri close-up, può essere estremamente difficile. Non te lo immaginavi vero? Questo perché la profondità di campo è incredibilmente sottile. 

Aperture ampie aumentano questo problema, quindi è meglio scattare in condizioni di buona illuminazione e utilizzare un’apertura piccola come f / 5.6.

Conclusione

Scegliere la migliore apertura per i ritratti non è difficile, ma richiede un po ‘di esperienza e pratica come ti ho detto inizialmente, il mio consiglio è quello di partire con i valori che ti ho indicato e modificarli a seconda del tuo stile.

Non puoi sbagliare scattando a F2.8, quindi parti da questa base, per poi osare e capire qual è l’apertura migliore nel tuo caso, dosando bene il risultato tra nitidezza e profondità di campo finché non ottieni il risultato che ti piace di più.

 

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30 consigli per migliorare i ritratti fotografici


I ritratti fotografici sono spesso più accattivanti rispetto agli altri generi di fotografie perchè spesso raccontano una storia con un semplice sguardo.

Anche se c'è chi preferisce la fotografia naturalistica o paesaggistica, io amo fotografare le persone, anche se mi rendo conto che è estremamente difficile "immortalare" in uno scatto la vera storia che si nasconde dietro ad un soggetto. 

È questo il motivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo nel quale ho provato a mettere insieme alcuni  consigli, applicabili alla maggior parte delle situazioni, che possono metterci sulla buona strada per ottenere degli ottimi ritratti fotografici. Vediamoli assieme.

1 - La luce

La luce è tutto ed è la cosa più importante in una fotografia. La location perfetta, la posa o una composizione interessante non sono nulla senza la luce! C’è sempre bisogno di luce per poter fotografare e una delle cose più difficili in fotografia è trovare una buona luce, una luce interessante, non troppo forte ma nemmeno troppo fioca, calda ma non troppo. Una buona foto inizia sempre con una buona luce.

Quando inizierete a capire le differenze tra una luce “normale” e una “buona luce” le vostre fotografie e i vostri ritratti fotografici miglioreranno sensibilmente. Non preocupatevi se vi prenderanno in giro quando vi sentiranno dire “Ecco, questa è la luce che cercavo! Scattiamo…” o frasi simili, è il normale comportamente di ogni fotografo cercare la luce “perfetta”.

2 - Ora del giorno

Un modo per catturare una buona luce ed ottenere ottimi ritratti fotografici è quello di scattare quando il sole è basso all’orizzonte ovvero da 1 ora prima del tramonto o sino ad 1 ora dopo l’alba. I fotografi amano chiamare questa ora come la “golden hour”, l’ora d’oro. Il sole è basso, la luce non è forte come durante il giorno e la temperatura della luce è calda e perfetta per i ritratti.

Difficilmente farete sessioni fotografiche all’alba, il 99% delle volte scatterete al tramonto ma vi garantisco che l’alba è perfetta per fotografare. Innanzitutto non dovrete correre perché il sole nasce e non tramonta per cui non avrete fretta di scattare, al massimo la luce diventerà più chiara e forte ma sicuramente non rimarrete al buio. Altro vantaggio dell’alba è che in certi periodi dell’anno potrete trovare una leggera foschia (da qualche parte anche nebbia) che donerà una sorta di magia ai vostri ritratti. Provare per credere!

3 - Scattate dopo la pioggia

Un’altra situazione molto interessante per scattare ottimi ritratti fotografici e trovare una luce unica è dopo la pioggia. Quando le nuvole cominciano a diradarsi troverete una luce diffusa e morbida, perfetta per immortalare il vostro soggetto. Se c’è un temporale in previsione, non annullate la vostra sessione fotografica. Attendete la fine della tempesta e ai primi raggi di sole uscite a scattare, ne varrà sicuramente la pena. Ovvio che se il meteo annuncia pioggia per una settimana è meglio starsene in casa a bere una cioccolata in tazza!

4 - State "stretti"

Mi capita spesso di fare ritratti fotografici che hanno troppo spazio attorno al soggetto e sono costretto in post-produzione a tagliare l’immagine per togliere spazio inutile. Il mio consiglio è di stare vicini al soggetto per catturare più dettagli del suo sguardo e per creare un ritratto decisamente più intimo e seducente. Resistete alla tentazione di indietreggiare e catturate il più possibile solamente il soggetto interessato.

 

ritratti fotografici

 

5 - Lasciate “respiro” oltre lo sguardo

Se state fotografando il vostro soggetto di profilo o leggermente di lato, non posizionate il volto esattamente al centro dell’inquadratura, mettetelo leggermente da una parte cercando di seguire la regola dei terzi. Inoltre lo suardo deve andare verso la parte dell’immagine che rimane vuota per non “soffocare” l’immagine. Lasciate “respiro” oltre lo sguardo per dare un senso di profndità all’immagine.

 

ritratti fotografici

 

6 - Aiutatevi con le cornici naturali e le linee guida

Per aiutare l’osservatore a concentrare la sua visione sul vostro soggetto, aiutatevi con gli elementi che trovate nell’ambiente in modo da creare una sorta di “cornice” naturale nella quale posizionerete il soggetto. Usate elementi basilari come porte o finestre per far convogliare lo sguardo di chi osserva all’interno dove ci sarà il vostro soggetto.

In mezzo alla natura potete usare un’apertura tra dei cespugli o un ramo alla fine del quale troveremo il soggetto. Si chiamano linee guida proprio perché guidano lo sguardo dell’osservatore su quello che conta veramente nell’immagine. Potete usare strade, marciapiedi, rami o qualsiasi altra cosa che vi porti lo sguardo direttamente sul soggetto.

 

ritratti fotografici

 

7 - Usate una lente con focale lunga

I ritratti fotografici solitamente suggeriscono l’uso di una lente con una lunga focale, almeno un 85mm, meglio se 100mm o oltre. Molti fotografi di moda usano il teleobiettivo 70-200 zoommato a 200mm quasi sempre. A differenza del grandangolo, un teleobiettivo non deforma i lineamenti del viso, cosa sicuramente non gradita dal nostro soggetto.

Le lenti con una lunga focale inoltre, rendono più sfocato lo sfondo dell’immagine donando più importanza al vostro soggetto. Anche con una lente KIT economica, con un’apertura a F/5.6 a 200mm potrete ottenere questo effetto, non serve per forza una lente costosa. Occhio però a tenere sempre a fuoco il vostro soggetto altrimenti lo sfuocato sullo sfondo non avrebbe più importanza.

8 - …o anche una lente con focale corta ma non troppo!

Se vi trovate nella situazione in cui dovete fotografare persone all’interno di una casa o di un ufficio il teleobiettivo ovviamente non è utilizzabile. Per questo motivo potrete usare anche focali più corte tipo 50mm o al massimo 35mm. Non andate sotto a questo valore e comunque sia, cercate di non avvicinarvi troppo al soggetto. Queste lenti tendono a schiacciare il soggetto e a renderlo paffuto, cosa non piacevole da vedere.

9 - Usate il diaframma molto aperto

Nei ritratti fotografici, utilizzare un diaframma molto aperto con un’apertura di f/1.2 o f/1.4 (sempre che il vostro obiettivo lo permetta), non solo farà entrare un sacco di luce nella fotocamera riducendo i tempi di scatto e di conseguenza l’effetto mosso, ma limiterà al minimo la profondità di campo creando anche un piacevole effetto “bokeh” nel quale vedrete lo sfondo completamente sfuocato risaltando il soggetto.

Occhio solamente a cosa mettete a fuoco perché con un diaframma molto aperto la profondità di campo è limitata a pochi centimetri! Mettete a fuoco sempre all’occhio più vicino a voi.

10 - Cercate una grande finestra

I fotografi amano le finestre! Le finestre diffondono meravigliosamente la luce del sole. Se avete a disposizione una finestra che volge verso nord o verso sud è ancora meglio perché avrete più luce per tutto il giorno. Tenete il soggetto non troppo vicino alla finestra in modo che le ombre non siano troppo nette e la luce non sia troppo dura, eventualmente potrete utilizzare una leggera tenda bianca per creare un diffusore naturale. La luce naturale delle finestre è la migliore amica dei fotografi!

 

ritratti fotografici

11 - Semplificate lo sfondo

Nei ritratti fotografici il vostro soggetto è l’elemento unico e principale della fotografia, tutto il resto crea solamente distrazione. Ogni volta che vi ritrovate a scattare un ritratto guardate sempre come e dove posizionarlo in modo da avere sullo sfondo meno cose possibili. Non serve cercare un muro bianco e probabilmente sarebbe anche banale, cercate solo di non includere troppi elementi. Il vostro soggetto è il protagonista, non l’ambiente attorno a lui. In questo caso il motto “meno è meglio” è assolutamente valido.

 

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12 - Occhio alla posizione del sole

Se state fotografando in esterna viene naturale posizionare il vostro soggetto in modo che abbia il sole di fronte e che venga completamente avvolto dalla luce. Questo però farà chiudere gli occhi al vostro soggetto e i ritratti non saranno naturali, la luce del sole è troppo potente ed è normale socchiudere gli occhi quando ci troviamo di fronte alla luce solare. Il mio consiglio è quello di mettere il sole lateralmente al soggetto (o addirittura dietro), vi dovrete avvalere però di un pannello riflettore che vi aiuterà a far “rimbalzare” la luce sul soggetto illuminandolo senza però farlo accecare. Oltre ad agevolare lo sguardo del soggetto, il pannello riflettente andrà ad illuminare eventuali ombre dure che si creano solitamente quando c’è troppo sole nelle ore centrali della giornata.

13 - Rendete il soggetto la parte più luminosa della foto

Per portare lo sguardo dell’osservatore sul vostro soggetto, cercate di renderlo la parte più chiara e luminosa dell’immagine. Scegliete con cura uno sfondo che sia abbastanza scuro e non troppo colorato, non serve andare in una grotta, basta prestare un minimo di attenzione a quello che vi circonda per trovare sicuramente lo sfondo che fa al caso vostro.

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14 - Nei ritratti fotografici gli occhi SONO sempre a fuoco

Gli occhi sono la parte più importante di un ritratto fotografico. Gli occhi sono espressivi e parlano da soli, per questo motivo devono essere la parte più a fuoco e nitida del vostro ritratto. Se mettete il soggetto leggermente di profilo, il fuoco va messo sull’occhio più vicino a voi, mai su quello più lontano. Se non vi piace un ritratto con solamente un occhio perfettamente a fuoco, fate girare leggermente il vostro soggetto oppure chiudete maggiormente il diaframma in modo da avere più profondità di campo. Occhio al tempo di scatto però!

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15 - Abbassatevi per ritrarre i bambini

Se dovete fotografare i bambini non state in piedi ma abbassatevi al loro livello mettendovi in ginocchio o seduti. In questo modo avrete 2 vantaggi: riuscirete ad includere anche l’orizzonte dietro al soggetto e non solo la terra che non è proprio piacevole da vedere ma soprattutto riuscirete a scattare una foto dal loro punto di vista dando al soggetto più forza all’interno della fotografia.

16 - Usa un treppiede e lo scatto a distanza

Provate ad immortalare ritratti mettendo la vostra fotocamera su un treppiede e usate un telecomando wireless a distanza per scattare. Questa tecnica non solo vi stabilizzerà la vostra fotocamera, vi assicurerà un’immagine perfettamente nitida e soprattutto vi permetterà di “uscire” da dietro la camera ed interagire con il vostro soggetto in modo naturale.

Questa tecnica è spesso usata per i ritratti fotografici di bambini. Potrete farli ridere ed interagire direttamente con loro mentre scatterete foto a loro insaputa immortalando sorrisi ed espressioni estremamente naturali. Provare per credere.

17 - Spegnete le luci

Se state fotografando all’interno di un edificio, spegnete tutte le luci artificiali e usate solamente la luce della finestra o, se non c’è luce naturale, la luce del vostro flash. In questo modo risolverete il problema delle molteplici temperature di colore che solitamente si hanno con le luci dei lampadari (tungsteno) che tendono ad essere molto calde e a saturare di rosso il vostro soggetto.

Con la luce naturale o quella del flash, l’effetto sarà più naturale e non dovrete tribolare troppo in post-produzione.

18 - Usate un tempo di scatto rapido

Per quanto possibile usate un tempo di scatto il più veloce possibile in particolar modo se state ritraendo dei bambini. A meno che non vogliate ricercare un mosso creativo, che nelle foto di bambini è anche piacevole, il tempo di scatto da utilizzare dovrebbe essere almeno di 1/200 sec. o anche più veloce.

Anche se sembrano fermi possono muoversi da un momento all’altro e con un tempo di scatto lungo vi garantisco che non riuscirete nemmeno a fare uno scatto decentemente a fuoco.

19 - Non abbiate paura di aumentare la sensibilità ISO

Se avete seguito il suggerimento precedente ma non riuscite ad ottenere un tempo relativamente rapido nonostante l’apertura del diaframma sia al massimo, aumentate la sensibilità ISO. Molti fotografi hanno paura di aumentare questo valore perché temono di rovinare la fotografia a causa del rumore.

Non abbiate questo timore, in caso di scarsa luce aumentare la sensibilità ISO anche fino a 3200 o 6400 in modo da avere uno scatto veloce e per questo motivo perfettamente a fuoco. E’ sempre meglio avere uno scatto nitido con del rumore che non avere lo scatto perché completamente mosso e irriconoscibile!

 

ritratti fotografici

20 - Provate in bianco e nero

Cambiare il colore della vostra fotografia in bianco e nero è un buon modo per focalizzarsi maggiormente sull’espressione del soggetto. Ogni volta che scatto un buon ritratto provo sempre anche a convertirlo in bianco e nero e spesso lo preferisco. In particolar modo i ritratti fotografici di persone anziane, con visi scavati dalla fatica della vita, vengono molto più enfatizzati se convertiti in bianco e nero. Tale conversione è inoltre molto utile se avete utilizzato una sensibiita ISO molto alta perché va a “camuffare” il rumore creato.

 

ritratti fotografici

21 - Scattate da diverse angolazioni

Un passo o due a destra o a sinistra possono completamente cambiare una fotografia. Girate attorno al vostro soggetto e immortalatelo da diverse angolazioni, non soffermatevi a fotografarlo di fronte. Vi renderete conto che ogni soggetto è differente, chi viene meglio di profilo, chi di fronte. Cercate sempre prospettive differenti, muovetevi e sperimentate posizioni diverse.

22 - Bokeh balls

Se state fotografando con poca luce, fate attenzione a tutte le piccole sorgenti luminose attorno al soggetto che state ritraendo. Lampioni, fari, luci di arresto di macchine e qualsiasi altri piccola lucina si possono trasformare in un piacevole effetto chiamato “bokeh balls” che può dare un tocco creativo al vostro ritratto. Questo effetto lo otterrete solamente se le sorgenti luminose sono lontane dal vostro soggetto, inoltre serve un buon sfondo sfuocato pertanto cercate di tenere aperto il più possibile il diaframma per ottenere questo effetto.

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23 - Tenete un flash esterno sempre pronto

E’ ovvio che la luce naturale è sempre preferibile nei ritratti fotografici, ma quando ci troviamo di fronte a situazioni di scarsa luce (mi riferisco per esempio a fotografie in casa) teniamo sempre pronto e carico un flash esterno. Mi riferisco ad un flash esterno e non a quello incluso nella fotocamera perché i flash integrati sono completamente fuori controllo. E’ vero, a volte ci salvano la fotografia e ci possono aiutare ma non hanno la possibilità di essere controllati manualmente e nemmeno posizionati come vogliamo, sparano una luce (nemmeno così potente) e basta.

Il flash esterno invece ha la possibilità di esser controllato manualmente al 100%, possiamo ridurre la luce sparata ma la cosa migliore è che possiamo inclinarlo indirizzando il fascio di luce verso un muro o il soffitto. La luce riflessa dalle pareti è molto più morbida della luce sparata direttamente sul volto del soggetto e renderà il ritratto più piacevole. Inoltre i flash esterni possono essere staccati dalla fotocamera e controllati via wireless dando al fotografo la possibilità di posizionarli ovunque attorno al soggetto per creare effetti particolari. Tenetene sempre uno pronto e carico nel cassetto!

24 - Scattate tutti i giorni per fare pratica

Per poter imparare nuove tecniche e capire come sia possibile migliorare la vostra fotografia ritrattistica, scattate e sperimentate tutti i giorni con amici e famigliari. Modificate le impostazioni, aprite il diaframma, aumentate gli iso e tenete corti i tempi di scatto poi cambiate tutto e osservate come cambiano le foto al cambiare delle impostazioni della vostra fotocamera. Solo sperimentando imparerete più velocemente e ricordatevi….sbagliando s’impara!!!

25 - Catturate espressioni naturali

Questo è uno dei suggerimenti più difficili da seguire in una sessione di ritratti fotografici. Cercate di catturale nei vostri soggetti un’espressione il più naturale possibile. Chiedere di sorridere alle persone vi porterà ad immortalare un sorriso falso. Cercate di interagire con il soggetto facendolo rilassare e sentirsi a suo agio, parlate, fatelo ridere e cercate di distrarlo dalla vostra fotocamera.

Nella fotografia ritrattistica il mettere a proprio agio il soggetto non è una cosa che tutti riescono ad ottenere. Ci vuole pazienza e una buona dote nell’interagire con le persone, non basta il solito “cheese”. Provate e vedrete che i vostri ritratti assumeranno una naturalezza incredibile.

 

ritratti fotografici

26 - Guardate oltre al mirino

Questo suggerimento vale in particolar modo se state eseguendo una sessione di ritratti fotografici in un ambiente affollato come una piazza o una strada con del traffico. Non guardate solamente all’interno del mirino della fotocamera, prima di scattare e dopo aver interagito con il soggetto facendolo sentire a suo agio, date una veloce occhiata a tutto ciò che circonda il soggetto in modo da non trovarvi a scattare con elementi di disturbo che entrano nell’immagine all’ultimo istante.

Mi riferisco per esempio a macchine che attraversano la strada o ad altre persone che improvvisamente sbucano dal nulla rovinandovi la fotografia. Date sempre uno sguardo tutto attorno a voi e non focalizzatevi solamente sul soggetto. Occhio anche agli oggetti dietro al soggetto, non è bello vedere spuntare un palo della luce o un albero dietro la testa della persona che state immortalando.

27 - Cercate anche le ombre

La fotografia ha bisogno di luce, nella maggior parte di questi suggerimenti si parla solamente di luce e di fonti luminose ma sappiate che per un buon ritratto serve anche l’ombra. L’ombra da dimensione, forma e profondità al soggetto, senza di essa il vostro ritratto sarà piatto e poco interessante. Non eliminatela del tutto, l’ombra nei ritratti può fare altrettanto, se non di più, della luce!

28 - Prestate attenzione all’abbigliamento

Se possibile, fate indossare al vostro soggetto abiti neutri o scuri per evitare che l’abito rubi la scena allo sguardo e per far si che si evitino riflessioni colorate negli occhi della persona immortalata. E’ lo sguardo che deve parlare e il colore degli occhi deve essere più naturale possibile evitando di essere influenzato da colori sgargianti indossati dal soggetto.

29 - Usate una post-produzione il più naturale possibile

Viviamo nell’era del photoshop e della post-produzione spesso esagerata, vedo sempre di più ritratti su riviste con filtri opachi, sbiaditi, vintage e con tutti i filtri più creativi possibili. Il mio consiglio è quello di post-produrre il vostro ritratto nel modo più naturale possibile, fate un buon bilanciamento del bianco per rendere la pelle naturale ma non spingetevi troppo con la creatività dell’elaborazione. Un bel viso è bello naturale, non troppo ritoccato.

30 - Curate la relazione col soggetto

Ultimo ma non ultimo consiglio, anzi forse è il più importante,  è quello di curare il più possibile il vostro rapporto con il soggetto che state fotografando. Nei ritratti fotografici, come in tutti i generi, la tecnica è molto importante ma è la relazione che si viene a creare col soggetto che renderà il vostro ritratto molto più interessante tirando fuori tutta la naturalezza possibile alla persona che state immortalando.

Il vostro rapporto col soggetto dovrebbe iniziare molto prima dello scatto dell’otturatore e continuare anche dopo la sessione fotografica. I migliori fotografi di ritratto sono maestri nel sapere intratterene i loro soggetti. Non è semplice, ma non sottovalutate il potere di una connessione personale con il vostro soggetto al fine di ottenere un ritratto estremamente migliore.

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Fotografare in bianco e nero: 5 consigli utili


All’inizio della storia della fotografia, tutte le immagini erano in bianco e nero. Se nei primi anni questo era dovuto alla non esistenza di supporti che permettessero di realizzare fotografie a colori, per molto tempo la fotografia i bianco e nero ha resistito grazie al maggior costo dei supporti a colori.

Ora, con la diffusione pressoché totale della fotografia digitale, la fotografia in bianco e nero è stata relegata quasi ai margini del mondo fotografico.

Le immagini in bianco e nero però, a volte, contengono una “forza” e una “tensione drammatica” che non è riscontrabile nella fotografia a colori.

Puoi riscontrarlo nella drammaticità delle foto di Sebastião Salgado.

 



Vediamo quindi 5 consigli su come fotografare in bianco e nero.

 

#1. Scatta in RAW

Le macchine fotografiche più economiche, e gli smartphone, non possono gestire i formati in RAW. Molti utenti, poi, non settano la loro macchina per il RAW perché pensano che sia troppo difficile e impedisca una immediata condivisione degli scatti sui social network.

Il formato RAW, tuttavia, consente il massimo controllo nella fase di post produzione e permette di convertire in un modo molto efficace le tue immagini a colori in quelle in bianco e nero. Naturalmente, le riprese in formato JPEG non ti impediscono di fotografare in bianco e nero, ma se è un'opzione disponibile nella tua macchina fotografica, prova il formato RAW, potresti essere sorpreso da ciò che ti offre in post produzione.

Fotografare in bianco e nero

 

Attenzione però: il RAW produce file di dimensioni molto maggiori rispetto al formato JPEG. Utilizza quindi schede di memoria molto capienti.


#2. Scatta a colori e converti successivamente in bianco e nero

Se la tua fotocamera non ti permette di riprendere in RAW (o non lo hai scelto), scatta a colori e fai la conversione in bianco e nero più tardi sul tuo computer.

Mentre la maggior parte delle fotocamere digitali ti offre la possibilità di scattare in bianco e nero (e può produrre risultati accettabili), se fai la conversione sul tuo computer hai più controllo sui risultati finali.

 

 

Inoltre la potenza di calcolo, i filtri e i parametri di conversione sono sicuramente più efficienti utilizzando un programma sul computer, rispetto al software incluso nella tua macchina fotografica.

 Quando si scatta in RAW e si passa alla modalità bianco e nero, i risultati vengono visualizzati sul display LCD in bianco e nero, ma la fotocamera registra effettivamente tutte le informazioni (incluso il colore), il meglio dei due mondi. Ma se stai scattando in formato JPEG, scatta a colori e fai la conversione più tardi.

 

#3. Mantieni gli ISO bassi

Scatta con gli ISO più bassi possibile. Mentre questo è qualcosa che la maggior parte di noi fa nella fotografia a colori, è particolarmente importante quando si parla di bianco e nero dove il rumore creato da ISO alti può diventare ancora più evidente.

Se sei alla ricerca di questo "rumore" (o grana) puoi sempre aggiungerlo in un secondo momento nella tua post produzione, ma è più difficile se non impossibile eliminare questa grana se già la tua immagine la contiene a causa dell’elevato rumore introdotto.

 

 

#4. Quando scattare

Il nemico della fotografia a colori è il basso contrasto o la presenza di colori tenui e slavati. Sono atmosfere tipiche delle giornate nebbiose o buie e nuvolose invernali. In tali giornate sicuramente può non valere la pene di uscire di casa a fare fotografie, tanto il nostro risultato (a colori) sarà mediocre.

Perché non pensare allora di sfruttare la giornata per la fotografia in bianco e nero?

Una giornata buia o nuvolosa può essere un ottimo momento per scattare foto in bianco e nero!

Inoltre ricorda: il nostro è un mondo di colori, un semplice oggetto, se visto in bianco e nero, può suscitare sensazioni nuove.

 

#5. Composizione

La maggior parte dei suggerimenti generali su come comporre o inquadrare una buona ripresa si applicano altrettanto bene alla fotografia in bianco e nero come quando si riprende a colori. La principale differenza evidente è che non si può di utilizzare il colore per guidare l'occhio in o intorno al tuo soggetto.

Ciò significa che devi allenarti a guardare le forme, i toni e le trame nella cornice come punti di interesse.

Presta particolare attenzione alle ombre e alle alte luci che diventeranno una caratteristica del tuo scatto.

Considera le linee guida!


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Come trovare la tua visione come fotografo

 


È frustrante essere un buon fotografo ma non sapere cosa fare con le proprie capacità: puoi conoscere la tua macchina fotografica dentro e fuori, essere in grado di comporre una buona foto e catturare un grande momento, ma senza visione, ti sentirai sempre senza meta come fotografo. Rimarrete bloccati a scattare foto che non vi ispirano e forse anche a gestire un’attività fotografica che vi farà sopravvivere.


Che cos’è la “visione”?

La visione ha a che fare con il vedere, e i fotografi praticano costantemente l’arte del vedere. Avere una visione significa sapere perché si scattano foto. Sai cosa vuoi realizzare. Non sei controllato da ciò che gli altri fotografi ti dicono di fare. Sai cosa stai inseguendo e perché. “La visione è l’arte di vedere le cose invisibili” (Jonathan Swift).

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Di chi è la visione che stai vivendo?

Senza una visione propria, potresti vivere la visione di un altro fotografo. Vedi lo stile fotografico di tutti gli altri e senti di doverti conformare a quello anche se non vuoi. ma in questo modo…la tua visione non è la tua. Ma come trovare la propria visione come fotografo?

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Photo by Ashim D’Silva on Unsplash

Guardati indietro per trovare la tua visione

Parti dal tuo lavoro come fotografo e riscopri ciò che hai fatto in passato. Spesso non ci si rende conto del significato delle proprie scoperte finché non si vede un filo che le collega tutte. In tutta la tua esplorazione come persona creativa, vedrai gli indizi della tua visione. Concentrati su questi cinque punti:

  • Considera quali libri ami leggere.
  • Prendi nota di ciò che guardi.
  • Che tipo di musica ascolti?
  • Se fai uno schizzo o dipingi, qual è il tuo soggetto?

Ora, collega la fotografia con le tue altre attività creative, per esempio in questo modo: Tendo a leggere romanzi che esplorano la natura umana, ascolto musica con testi che parlano della vita ideale, mi piace la commedia che si prende gioco della routine quotidiana, scrivo su temi di crescita personale e studio le scienze umane all’università. Amo fotografare le persone di strada  perché mi permette di esplorare la personalità e il modo in cui le persone si comportano. Vedi in questo modo la connessione tra le tue attività creative e la fotografia?

Ricorda sempre che “Non si fa una fotografia solo con la macchina fotografica. Noi portiamo all’atto della fotografia tutte le immagini che abbiamo visto, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo  ascoltato, le persone che abbiamo amato“. (Ansel Adams)

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Photo by Markus Spiske on Unsplash

Raccogli le foto che ami di più

  • Da che tipo di foto sei attratto e quali sono le tue foto preferite che hai scattato?
  • Cosa vedete in quelle foto e come si collegano alle vostre altre attività creative?
  • Guardate oltre la vostra fotografia a quella degli altri. Quali stampe ha acquistato o quali libri di fotografia possiede?
  • Andando avanti, fate attenzione a ciò che vi costringe a prendere la macchina fotografica e a scattare una foto.

Elenca le tue stranezze come persona

Per quanto sia strana come domanda, lo scopo è quello di scoprire cosa c’è di unico e interessante in te come persona creativa.

  • Hai uno strano hobby?
  • Avete qualche rituale divertente?
  • Cosa ti imbarazza di più?
  • Elenca le cose bizzarre che ti rendono interessante.

 

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Photo by Mahmudul Hasan Shaon on Unsplash

Quali sono le tue citazioni fotografiche preferite 3-5?

Le tue citazioni fotografiche preferite ti aiuteranno a trovare la tua visione come fotografo.

  • Mi rendo conto sempre di più di quello che serve per essere un buon fotografo. Ci si va sopra la testa, non solo fino al collo. (Dorothea Lange)
  • Fotografare è assaporare la vita intensamente, ogni centesimo di secondo”. – (Marc Riboud)
  • Per me la macchina fotografica è un album di schizzi, uno strumento di intuizione e spontaneità. (Henri Cartier-Bresson)
  • Tendo a pensare all’atto di fotografare, in generale, come a un’avventura. La cosa che preferisco è andare dove non sono mai stato (Diane Arbus)
  • Scattare foto è come andare in punta di piedi in cucina a tarda notte e rubare biscotti Oreo (Diane Arbus)
  • La mia vita è plasmata dal bisogno urgente di vagare e osservare, e la mia macchina fotografica è il mio passaporto ( Steve McCurry)
  • La cosa più difficile per me è il ritratto. Devi cercare di mettere la macchina fotografica tra la pelle di una persona e la sua camicia. (Henri Cartier-Bresson)

Le tue citazioni preferite hanno qualcosa in comune con le tue attività creative, le tue foto preferite e le tue stranezze personali?

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Photo by Joshua Earle on Unsplash

Fai attenzione a ciò che dici quando sei arrabbiato

A volte il traboccamento spontaneo dell’emozione contiene l’esatta rivelazione di ciò che è la vostra visione. Come reagite quando le vostre foto vengono criticate? Se non sei mai stato criticato, trova una community per condividere il tuo lavoro online. Prima o poi, una persona ti farà sapere cosa pensa delle tue foto. Ti insulteranno senza sosta. Se tutto va bene, ti entrano sotto la pelle e ti frustano. Le parole che pronunci sono l’espressione della tua visione. Mi piace andare nel caos e farne qualcosa di bello. E se ci sono delle imperfezioni nella foto, tanto meglio. Perché dove ci sono macchie e polvere e grano – è lì che le cose si sono fatte reali.

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Photo by Burak K on Pexels

Chiediti: quale problema risolve la tua visione?

A questo punto, dovresti avere un’idea di quello che cerchi come fotografo. Non preoccuparti, ci vuole un po’ di tempo per avere una visione precisa. Un approccio finale è quello di chiedersi quale problema affronti la tua visione.

La mia fotografia e il mio lavoro quotidiano sono pervasi dal tentativo di capire me stesso e questo è in linea con i libri che leggo, la commedia di cui rido e i momenti che catturo. Mentre fotografo la mia famiglia, mia moglie, mia figlia, gli amici, le altre persone e gli eventi sociali, arrivo a capire l’umanità e un po' di me stesso. Mi ritrovo così in luoghi in cui non sarei mai potuto essere se non scattassi fotografie, se non amassi la fotografia. «La macchina fotografica è una scusa per stare in un posto che altrimenti non ti appartiene» (Susan Meiselas)


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Photo by Pixabay on Pexels

La tua visione dovrebbe farti crescere

Le persone con una visione prevedono esattamente quello che cercano e perché. Lavorano per questo, superando gli ostacoli e le loro debolezze. Per trovare la tua visione come fotografo:

  • Esplora la tua creatività.
  • Chiediti: quale problema risolve la mia visione?
  • Come rende la vita più profonda e migliore?
  • Chi devo essere per dare vita a questa visione?
  • Cosa devo fare coerentemente per dare vita a questa visione?
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Come ottenere fotografie con sfondo bianco in ogni situazione


 

Realizzare una fotografia con sfondo bianco, è stata una delle prime sfide che mi sono posto quando ho iniziato ad appassionarmi a questa bellissima arte.
Cercare di ricreare quella magica atmosfera da pubblicità, dove il soggetto viene messo in evidenza grazie al forte contrasto cromatico con lo sfondo, non è una tecnica così difficile.

Se quindi anche tu vuoi provare questa piccola avventura fotografica, sei capitato nel post giusto. Infatti potrai trovare tutte le informazioni utili per realizzare fotografie con lo sfondo bianco in qualsiasi situazione.

Ti sento fremere, quindi non perdiamoci in troppe chiacchiere e iniziamo con la parte tecnica del post.