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Come realizzare food photography in autunno

 


Quando pensi all'autunno, cosa ti viene in mente?

Foglie colorate, colori intensi, un fuoco ardente, un comodo maglione e zucche a volontà.  La sfida per i fotografi di cibo è catturare tutto questo, perché la migliore fotografia fa appello ai nostri ricordi, riportando gli odori, i suoni e l'atmosfera dell'autunno. 

In questo articolo troverai 5 consigli per catturare un'intera stagione in un singolo fotogramma.

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1) Quando fotografi il cibo usa oggetti di scena 

Crea composizioni con oggetti "non commestibili” che trovi in casa o in giardino, come foglie colorate, fiori autunnali, pigne, calde coperte o tovaglie; questo ti permetterà di aggiungere quella nota autunnale alla foto senza spese extra.

L'autunno è il tempo del raccolto: mele, zucche, uva, fichi, prugne, quindi puoi anche cucinare e fotografare piatti tradizionali autunnali, come marmellate, pasticcini, bevande calde. Tutte queste cose trasmettono perfettamente i colori vivaci dell'autunno, il comfort delle serate autunnali e l'atmosfera di questo periodo dell’anno, per dare quell'armonia insita nell'autunno.

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2) Trova buone combinazioni di colori 

Per le tue nature morte autunnali, cerca di selezionare elementi di non più di tre tonalità di colore per una singola foto.

Le componenti principali di un'ottima foto sono una bella illuminazione e una composizione interessante. Usa l'illuminazione naturale se c'è una grande finestra, o scatta con una sorgente di luce stroboscopica calda e riflettori di diverse dimensioni.

Overhead view of apple pie on rural wooden table

Cerca di trovare buone combinazioni di colori nella vita reale o aiutati con la ruota dei colori per collegare gli elementi nelle tue foto.

3) Usa sfondi caldi per creare un'atmosfera accogliente

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Usa sfondi più caldi, come legno e tessuti, per creare un'atmosfera confortevole, rustica e avvolgente. Puoi anche modificare leggermente il bilanciamento del bianco verso toni più caldi. Questi trucchi ti consentono di creare immagini autunnali più tradizionali.ù

Puoi scegliere anche superfici moderne più fresche, come la pietra grigia o leggermente azzurra, che funzionano benissimo per il contrasto che creano con il cibo stesso e le immagini diventano più energiche e nitide.

Il cibo autunnale è incentrato su ingredienti come mele, cannella o zucche, e bevande calde. Usa e cucina questi ingredienti per rendere tutto più caldo e accogliente, esattamente ciò di cui hai bisogno per l'autunno.

Top view of soup made with carrot and cream and croutons

4) Usa un'illuminazione naturale

Per quanto riguarda l’illuminazione, la cosa più importante è usare la luce naturale: con l’uso di un flash o di uno stroboscopio, il cibo può risultare così plastico e irrealistico.

La retroilluminazione o l'illuminazione laterale possono dare il contrasto necessario e creare ombre e volume nella foto. Rilassati quando fotografi, e metti il tavolo vicino alla finestra. Usare un'apertura inferiore a f4 è sconsigliato.

A volte è necessario bloccare parte della luce per creare un'atmosfera più scura da "pomeriggio autunnale”; lo si può fare usando un cartone nero o pannelli di gommapiuma.

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5) Gli alberi e la luce 

È preferibile scattare con luce naturale, e se il tempo lo permette, prova a scattare anche all'aperto, nel cortile di casa. Il modo in cui gli alberi diffondono la luce del sole, ma allo stesso tempo lasciano cadere alcuni raggi di luce sul piatto, può stupirti.

Questo trucchetto rende l'immagine più attiva e viva.

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Qualche consiglio per scattare foto meravigliose in autunno

 


L'autunno che viene spesso considerata una stagione difficile per colpa della fine dell'estate e delle vacanze, dell'inizio dei primi freddi e delle giornate spesso grigie e piovose, è in realtà la stagione preferita dagli amanti della fotografia.

Per un fotografo l'autunno è la stagione dei colori vivaci, della luce calda e morbida, dei riflessi sull'acqua e della meditazione interiore. Per me fotografare l'autunno è un'esperienza extrasensoriale, ricca di emozioni e sensazioni particolari.

La capacità del fotografo nel fotografare l'autunno è quella di saper raccontare la trasformazione del paesaggio attorno a lui e di immortalare la natura che si sta preparando al lungo inverno.

La variabilità atmosferica della stagione può regalare luci insolite e il sole è decisamente meno potente che in estate regalando ombre decisamente meno crude e una luce molto più morbida.

Inoltre in autunno non c'è il caldo estivo e nemmeno il freddo invernale, questo permetterà di avere molte più ore per stare all'aria aperta a godersi il paesaggio colorato.

 


Con la stagione appena iniziata vorrei quindi darvi qualche consiglio per fotografare l'autunno nel migliore dei modi, qualche consiglio per farvi fare fotografie che raccontino una storia e che possano emozionare chi le guarda. Partiamo...

1) Cosa fotografare

L'autunno, come anche la primavera, è la stagione dei colori, la stagione della trasformazione del paesaggio e della natura.

Per questo motivo dovete uscire dalla città (a meno che non ci siano dei parchi interessanti) per andare a cercare i colori vivaci degli alberi che possono essere i soggetti principali ma anche usati come sfondo per sessioni di ritratto.

Avvicinandovi potreste scattare delle macro a delle foglie, magari con la brina sopra, oppure delle macro a castagne o a funghi nel sottobosco.

Io, vivendo nella terra dell'Aglianico, adoro camminare lungo i filari delle viti ad immortalare la trasformazione delle foglie da verde a giallo per poi arrivare al rosso.

 


2) Pianificare l'uscita e partire attrezzati

Uscire di casa senza avere pianificato un itinerario è spesso una scelta azzardata. Al giorno d'oggi siamo abituati ad usare internet per qualsiasi cosa, cercate quindi informazioni su qualche percorso interessante vicino alla vostra città, magari in mezzo ad un bosco dove è sicuramente possibile avere molte più cose interessanti da fotografare.

Partite attrezzati, in mezzo alla natura ci si sporca, specialmente se è piovuto poco prima. Mettetevi scarpe comode ma possibilmente anche impermeabili.

Mettete nello zaino anche un maglione, in mezzo al bosco c'è spesso freschino e sopratutto molto umido.

 


 

3) Portate il treppiede

In autunno non c'è la luce forte dell'estate e in più sarete in mezzo alla natura, vi troverete quindi spesso in condizioni di pochissima luce e senza un treppiede non riuscirete a scattare una buona fotografia in quanto sarà completamente mossa.

In queste condizioni il treppiede è fondamentale perchè vi permetterà di scattare con tempi d'esposizione molto lunghi che a mano libera sarebbero proibitivi.

Se non hai un treppiedi, i migliori sono quelli realizzati dalla Manfrotto:

 Se invece non hai un budget elevato e non vuoi spendere molto

  • GEEKOTO Treppiede
    Treppiedi Fotocamera 200cm, Cavalletto Monopiede Portatible Alluminio con 360° Testa a Sfera Panoramica, 1/4” Piastra Sgancio Rapido per DSLR Canon Nikon Sony Camera fino a 8kg 
  • Neewer 10089015
    Treppiede monopiede portatile in lega di alluminio con testa pan girevole a 3 vie, borsa da transporto per fotocamera e video camcorder, Nero (black), 177 cm 

 


4) Pioggia e nebbia non sono vostre nemiche

La pioggia e la nebbia non devono spaventarvi, anzi, devono essere un incentivo ad uscire di casa per fotografare la suggestione che esse generano. In particolar modo la nebbia è in grado di creare un'atmosfera surreale, spesso misteriosa e malinconica.

Io adoro le fotografie fatte di prima mattina nel bosco in autunno quando la nebbia molto bassa copre leggermente il sottobosco ma mi lascia intravedere i colori saturi e vivaci delle foglie degli alberi.

Non abbiate paura ad uscire quando piove o quando c'è molta nebbia, tornerete a casa con fotografie differenti dalle solite che si vedono ovunque...fidatevi!!! Prendete un ombrello per coprire voi e l'attrezzatura e lanciatevi alla ricerca di uno scatto emozionante.

 


 

5) Timelapse? Perche no!

Con la trasformazione del paesaggio e il cambiamento continuo di luci e colori potete anche pensare ad effettuare un Timelapse. (tecnica che permette di montare un video riproducendo in sequenza un numero molto alto d'immagini).

Cercate un bel panorama colorato e scattate una foto al giorno per diverso tempo, alla fine otterrete un video poetico come questo sotto dove potrete notare i cambiamenti della natura giorno dopo giorno.

Non è sicuramente una tecnica semplice ma con un pochino di pratica vedrete che non avrete problemi e riuscirete ad ottenere video molto poetici!

Spero di avervi dato qualche buon suggerimento su come fotografare l'autunno, ora non vi resta che pianificare qualche buona uscita e scattare a raffica. Guardatevi attorno, l'autunno è un'esplosione di colori. Catturateli!!!

Mi raccomando di controllare sempre l'attrezzatura prima di uscire, se vi siete persi l'articolo con i miei suggerimenti su cosa verificare prima di ogni uscita, potete leggerlo qua.

 


 

 

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Fotografia: quali sono gli errori più frequenti quando si comincia?

 


Come dice il detto, “nessuno nasce imparato” e l'errore è quindi una presenza costante nel nostro cammino fotografico.

Fortunatamente, praticando la fotografia in modo costante, risulta molto facile migliorare rapidamente e correggere i nostri sbagli, anche se a volte dobbiamo pagare prima un pegno: tante fotografie "sbagliate"!

Ci sono però degli errori che sono costanti soprattutto se si è alle prime armi e che è molto facile evitare per concentrarsi sulle cose più importanti. Vediamo allora quali sono  i principali errori di chi è alle prime armi e come è possibile evitarli.

Errore #1 - Dimenticarsi di caricare le batterie

Partire per un’uscita fotografica, fare chilometri in macchina, arrivare sul posto tanto desiderato e scoprire… di aver dimenticato di caricare l’unica batteria che hai.

Non esiste incubo peggiore per un fotografo, quindi non dimenticarti di controllare sempre la carica delle batterie e portane alcune di scorta.

Errore #2 - Non svuotare le schede SD

Ecco un altro tipico errore che spaventa i fotografi: avere davanti a sé la scena ideale e vedere il messaggio “memoria insufficiente” sul display della fotocamera.

Puoi rimediare cancellando subito alcune foto vecchie che hai sulla memoria, spesso però non è possibile quindi porta sempre con te schede di memoria vuote.

Errore #3 - Lasciare la stabilizzazione dell'immagine quando si utilizza un treppiede

La stabilizzazione delle immagini è un dispositivo pratico in grado di ridurre le vibrazioni della fotocamera e migliorare la qualità dell'immagine quando viene utilizzata correttamente. Una volta attivato, la stabilizzazione dell'immagine contrasta i leggeri movimenti della fotocamera per ridurre la sfocatura delle foto.

 


Può essere così efficace che le fotocamere e gli obiettivi dotati del sistema consentono di utilizzare una velocità dell'otturatore compresa tra tre e cinque stop più lentamente rispetto alle fotocamere/obiettivi senza questa funzione. Questo rende le immagini più nitide in condizioni di luce scarsa.

Tutto bene? Beh, sì, ma non sempre.

Infatti, quando la stabilizzazione dell'immagine viene utilizzata con un treppiede, a volte può essere più un ostacolo che un aiuto. Se la tua fotocamera è già installata su un treppiede, dovrebbe essere abbastanza stabile da sola.

In questo caso, con la stabilizzazione dell'immagine attivata, il sistema potrebbe cercare di compensare le vibrazioni minuscole che altrimenti non avrebbero un effetto sull'immagine, aumentando la sfocatura anziché ridurla. Controlla il manuale utente della fotocamera o dell'obiettivo per sapere come spegnere il sistema mentre scatti con un treppiede e otterrai immagini più nitide. Non dimenticare di accenderlo di nuovo quando si tiene in mano la fotocamera, altrimenti potresti incorrere in un nuovo errore.

 Se non hai un treppiedi, i migliori sono quelli realizzati dalla Manfrotto:

Errore #4 - Utilizzo della modalità di autofocus errata

Se si è alle prime armi, può accadere che non si presti tanta attenzione a come la fotocamera mette a fuoco il soggetto. Lavorare in modalità automatica è sempre pericoloso: se la fotocamera non mette a fuoco nel punto giusto, la nostra foto potrebbe essere rovinata. Normalmente, le fotocamere moderne dispongono di tre modalità di messa a fuoco che è possibile selezionare.

Se le condizioni ci permettono di utilizzare la messa a fuoco automatica, possiamo procedere scegliendo tra tre modalità di funzionamento: messa a fuoco singola (AF-S per Nikon, e One Shot per Canon), messa a fuoco continua (AF-C per Nikon e AI Servo per Canon), messa a fuoco automatica (AF-AUTO per Nikon e AI Focus per Canon).  

 


Probabilmente la modalità di messa a fuoco più utilizzata è la messa a fuoco singola: cliccando a metà il pulsante di scatto, la fotocamera avvia la messa a fuoco sul soggetto che hai deciso di catturare e quindi blocca l'impostazione finché non viene azionato l'otturatore.

Una volta bloccato, hai la certezza che il tuo soggetto sarà ben focalizzato. La messa a fuoco singola può essere utilizzata per fotografare: soggetti fermi, per fare ritratti, per fotografare panorami.

Concludendo: usa la messa a fuoco singola con soggetti statici perché la messa a fuoco si blocca quando premi a metà il pulsante di scatto e quindi non può inseguire soggetti in movimento.

 


La messa a fuoco continua, d’altra parte, fa sì che l’obiettivo metta a fuoco il soggetto continuamente, il che lo rende ideale per il rilevamento di un soggetto in movimento. In questa modalità di messa a fuoco, la fotocamera ti consente di scattare una foto in qualsiasi momento, anche se il soggetto si muove.

Se tieni premuto a metà il pulsante di scatto, la fotocamera continua a mettere a fuoco il punto che hai selezionato; così, se il soggetto si muove, la fotocamera continuerà a mettere a fuoco in base alla sua nuova posizione.

La messa a fuoco continua è adatta ad essere utilizzata per soggetti che si muovono continuamente come: bambini, animali e per eventi sportivi. Ovviamente più veloce è il movimento del soggetto o più irregolare è la direzione del movimento, più il sistema di autofocus può essere tratto in inganno e quindi il risultato sarà negativo.

Ricordati però che il sistema di messa a fuoco continua, mantenendo sempre attivo il motore della messa a fuoco, consuma molta energia. Assicurati quindi di utilizzarlo solo quando necessario e di avere una adeguata scorta di batterie di ricambio ben cariche.

La terza modalità di messa a fuoco è la messa a fuoco automatica. Il sistema di autofocus della tua macchina fotografica modalità tenta di rilevare automaticamente se il soggetto è fermo o in movimento e imposta la modalità di messa a fuoco in base alla situazione.

Tuttavia tale modalità non è sempre affidabile e quindi la tua scelta è: corro il rischio di impostare la modalità errata e quindi sbaglio la messa a fuoco, oppure scelgo di delegare (oneri e onori) alla intelligenza dalla macchina fotografica?

Errore #5 - Non si scatta in formato RAW

 

 

Il formato JPEG è un formato familiare che non richiede post elaborazione e che permette l’immediata condivisione delle immagini sui social. Il problema è che i file JPEG vengono interpretati dalla fotocamera. Ciò significa che mentre impostazioni come la temperatura del colore e l'esposizione sono impostate in base alle impostazioni della fotocamera, la fotocamera elaborerà l'immagine per regolare i neri, il contrasto, la luminosità, la riduzione del rumore e la nitidezza.

Il file verrà quindi compresso in un JPEG. Ma poiché l'immagine è stata modificata, compressa e salvata come JPEG, le informazioni nella fotografia originale vengono scartate e non possono essere recuperate. Ciò limita la quantità di modifiche che è possibile eseguire con l'immagine in fase di post-produzione.

I file RAW, d'altra parte, non sono compressi e non sono elaborati. Anche se appaiono più piatte e più scure delle immagini JPEG, conservano tutte le informazioni registrate nell'immagine originale.

Ciò consente molta più flessibilità in fase di post-produzione, consentendo di assumere il pieno controllo sulle regolazioni che si desidera applicare a una fotografia. Il formato RAW è però molto più vorace in termini di memoria utilizzata. Assicurati di avere più schede di memoria del formato giusto, soprattutto nelle sessioni fotografiche più lunghe.

Errore #6 - Lavorare in modalità automatica

La modalità di esposizione automatica significa che la velocità dell'otturatore, il diaframma e ISO sono impostati automaticamente dalla fotocamera per una determinata situazione, lasciandovi quindi premere il pulsante di scatto e passare alla ripresa successiva.

Ma cosa succede se vuoi avere più controllo sulle tue immagini? Il più grande vantaggio di scattare in modalità manuale (o modalità priorità otturatore / diaframma) è il controllo creativo. In modalità automatica, inoltre, la fotocamera non espone sempre correttamente, quindi è possibile ritrovarsi con immagini sottoesposte o sovraesposte.

Scegli invece una modalità semi-automatica

Non è necessario scattare completamente manuale per controllare meglio le immagini. Le modalità Priorità di Diaframma e Priorità dei Tempi consentono di selezionare e regolare l'apertura o la velocità dell'otturatore mentre la fotocamera compensa per darti la giusta esposizione.

Usando Priorità di Diaframma, hai molto più controllo sulla profondità di campo nell'immagine, che determina la quantità di messa a fuoco dell'immagine. Questo è utile per molti generi, dalla ritrattistica alla fotografia paesaggistica, cambiando la dinamica delle immagini in base alla situazione e alla profondità delle foto. Essere in grado di prendere il controllo del movimento in un'immagine consente un margine di manovra molto più creativo.

L'effetto movimento è stato a lungo utilizzato per rendere le immagini più dinamiche. Pensa alle cascate con acqua fluente e paesaggi urbani temporali, oltre al movimento intenzionale della telecamera.

Mentre la modalità di esposizione automatica è utile e spesso efficace, fare affidamento solo su Auto consente di sprecare il tuo potenziale fotografico creativo. Sperimentare con lo scatto in modalità manuale o con priorità di tempi o diaframmi significa che puoi veramente conoscere la tua fotocamera e sfruttare le sue possibilità artistiche.

Errore #7 - Sbagliare tempo di scatto

Ogni scena e ogni soggetto richiedono dei tempi di scatto differenti quindi ricordati sempre di regolarli in base a ciò che vuoi comunicare.

Una macchina sportiva può essere ripresa con tempo di scatto veloce (es. 1/2000s) per congelare un’istante, o con uno lento (1/60s) per creare un effetto “panning” in cui la vettura risulta nitida ma lo sfondo è mosso.

 Errore #8 - Non eseguire il backup dei file

 

 

Questo non è tecnicamente un errore di impostazione della fotocamera, ma se hai solo una copia delle tue immagini su un disco rigido, basta un piccolo problema del disco e avrai perso tutte le tue immagini, e questo per sempre! Il consiglio è quindi di avere sempre uno o due back-up delle tue foto su un altro hard disk o su un servizio di archiviazione cloud. Questi sono soldi ben spesi!

Errore #9 - Costruire inquadrature molto piene 

È il tipico errore di chi non ha grande familiarità con la composizione e ha ancora poca esperienza: scattare scene oltre modo affollate. 

Non mi stancherò mai di ripeterlo, in fotografia MENO E’ MEGLIO!  

Errore #10 - Scattare ritratti con focali corte

Chi comincia spesso sottovaluta l’impatto che le focali corte hanno sulla prospettiva e non tiene conto delle distorsioni che introducono, riducendo così molti ritratti a vere e proprie caricature. 

Errore #11 - Scattare sempre in orizzontale

È l’errore tipico del principiante, che però si protrae spesso anche quando il fotografo non è più alle prime armi.

Un po’ è dovuto alla pigrizia, un po’ alla poca consapevolezza, sta di fatto che l’80% delle fotografie vengono scattate in orizzontale.

Osiamo! Proviamo a ruotare la macchina e scattiamo in verticale! Non ci succederà nulla di grave o di irreparabile.

Errore #12 - Scattare sempre all'altezza degli occhi 

Vedi sopra… come per l’orientamento, anche il punto di ripresa molto spesso per il principiante si traduce in altezza occhi.

Proviamo ad abbassarci o ad alzarci. I nostri scatti ci ringrazieranno!

 


 

Errore #13 - Scattare solo quando fuori c'è il sole 

Pur che l’attrezzatura sia protetta, possiamo uscire anche con la pioggia o con la neve. Scattare con il maltempo produce fotografie molto interessanti.

Errore #14 - Concentrarsi soltanto al centro dell’inquadratura

…. e dimenticare oggetti che non c’entrano nulla disseminati qua e là, ai bordi dell’inquadratura.
È un errore piuttosto comune, in parte dovuto alla fretta, in parte dovuto all’inesperienza, ma è bene lavorarci sopra per evitare di continuare a commetterlo – è uno di quegli errori più difficili da debellare.

 


 

Errore #15 - Posizionare sempre il soggetto al centro e non comporre l'immagine

Il marchio di fabbrica del principiante, che non conosce le regole della composizione fotografica.

Uno dei fattori principali che contraddistingue una foto unica da una banale è la composizione, ovvero il posizionamento nella scena dei soggetti che vogliamo riprendere.

Esistono varie tipologie di composizione (sezione aurea, regola dei terzi, linee diagonali…) e ciascuna aiuta a condurre l’occhio dello spettatore nei punti di maggiore interesse decisi dal fotografo.

Per imparare a comporre ti suggerisco il bellissimo libro L’occhio del fotografo.

Errore #16 -  “Tagliare” gli arti

Lo so, può suonare male ma uno degli errori più frequenti dei fotografi è quello di “tagliare” gli arti delle persone riprese.

Scattando un ritratto infatti spesso ci concentriamo sol

o sul viso del soggetto e dimentichiamo braccia, dita, caviglie e piedi che vengono esclusi o lasciati a metà sui bordi della foto.

Per non commettere quest’errore quindi fai attenzione a tutta la scena che stai osservando e se dovessi sbagliare correggi subito l’errore e scatta di nuovo. 

Errore #17 -  Scattare troppe foto

Le fotocamere moderne permettono di scattare raffiche di foto velocissime; se non sei un fotografo sportivo evita però di fotografare lo stesso soggetto 50 volte.

Un’eccessiva quantità di foto ti fa sprecare tempo nell’acquisizione, nella selezione degli scatti migliori e ti occupa una quantità di memoria esagerata.

Un altro aspetto tenere in considerazione è che lo scatto compulsivo ti “estranea mentalmente” dalla scena perché l’attenzione si sposta dal soggetto al premere il tasto di scatto di continuo.

Ricordati “less is more”.

Errore #18 -  Scattare in orari sbagliati

Qualunque sia il tuo genere fotografico impari subito che certe foto si fanno solo in determinati orari della giornata.

Se è facile capire che non puoi riprendere un tramonto a mezzogiorno, è più difficile comprendere perché è meglio non fare un ritratto a mezzogiorno.

La luce solare cambia durante la giornata: è morbida e delicata all’alba e al tramonto mentre diventa più dura a metà giornata. Quando il sole è alto in cielo crea dei contrasti tra luci e ombre molto forti e tende a renderei colori meno vivaci.

Per ottenere gli effetti migliori quindi devi sfruttare la “golden hour” svegliandoti presto al mattino o aspettando il calar del sole.

 


 

Errore #19 - Non pianificare lo scatto

Se non vuoi trovarti davanti a un tramonto incredibile e pentirti di non aver portato un grandangolo ricordati di pianificare l’uscita fotografica!

La pianificazione non riguarda soltanto l’attrezzatura fotografica da portare (quali e quanti obiettivi, batterie e schede SD di riserva, accessori vari) ma anche elementi secondari importantissimi come il cibo, l’abbigliamento giusto o il meteo previsto.

Alcune mancanze oltre a impedirti di non ottenere lo scatto desiderato possono anche metterti in pericolo (per esempio un temporale improvviso) quindi organizzati sempre prima di uscire!

Errore #20 -  Nessuna post produzione o troppa post produzione

Vedo molto spesso scatti che, con piccole modifiche, potrebbero diventare capolavori ma che non vengono post-prodotti perché l’autore è contrario al fotoritocco.

Quello che è difficile far capire è che qualunque Jpeg esce dalla fotocamera è un’immagine già modificata!

La scelta quindi non sta nell’essere favorevoli o contrari alla post-produzione, ma scegliere se farla noi o lasciarla fare alla fotocamera tramite un algoritmo (creato da ingegneri giapponesi) basato su situazioni standard. A te la scelta.

Non bisogna, però, neanche cadere nell'errore opposto. Se visiti spesso i social o i siti di fotografie ti sarà capitato di vedere una foto e pensare “Oh no, questa foto è stato postprodotta malissimo”.

Alcuni fotografi si lasciano prendere la mano quando modificano le proprie foto: alzano la saturazione a livelli osceni, aumentano la nitidezza creando bruttissimi artefatti o aggiungono dominanti di colore che non c’entrano con la scena ripresa.

 


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Le diverse tipologie di macchine fotografiche digitali e non solo.

 


In questa seconda ideale lezione del nostro corso di fotografia, vedremo insieme le diverse tipologie di macchine fotografiche analogiche e digitali.

L’avvento del digitale ha creato non pochi “problemi” ai fotografi in erba: se infatti era abbastanza facile acquistare un modello analogico, lo stesso non si può dire per una fotocamera digitale. Basti pensare all’enorme quantità di esemplari in cui ci imbattiamo ogni qual volta entriamo in un centro commerciale. E non parlo solo delle differenti marche o forme, ma anche alle caratteristiche basilari di ogni singolo modello.


Cominciamo a fare allora un po’ di ordine, classificando le principali macchine fotografiche presenti sul mercato, in funzione principalmente del sistema di inquadratura e del formato delle pellicola impiegata. L’elenco di seguito è ovviamente una piccola infarinatura e sono state considerate solo le più diffuse, o famose.

Fotocamera a visione diretta (mirino galileiano) 

Questa fotocamera è caratterizzata da un mirino del tutto autonomo rispetto all’ottica. Il campo di ripresa è differente quindi da quello che avremo nell’inquadratura (normalmente il mirino è sopra l’ottica stessa) e questo può causare problemi nell’ambito della composizione (problemi di parallasse). L’immagine inquadrata dal mirino galileiano è anche più chiara e nitida di quanto avremo nella foto, in quanto l’immagine non passa attraverso l’ottica.

Le dimensioni di questo apparecchio sono di solito contenute e spesso sono dotate di un obiettivo fisso senza possibilità di mettere a fuoco e senza poter variare altri parametri fondamentali quali bilanciamento del bianco, modifiche sull’otturatore, sui tempi e così via. L’esempio classico, pescando dall’analogico, sono le macchine usa e getta. Rivolgetevi ad esse se non volete spendere praticamente nulla e vi interessa solo fare qualche fotografia per ricordo.

 

Fotocamera con mirino a traguardo (telemetro) e ottica intercambiabile 

Sono macchine abbastanza rare ultimamente, anzi estinte con l’avvento del digitale e le riporto per una questione di “storia”. Queste macchine producono nel mirino due immagini che vanno a sovrapporsi: quando la sovrapposizione è perfetta allora avremo la messa a fuoco perfetta (un sistema molto preciso, seppur molto costoso). Il sistema si chiama telemetro ed è molto importante in condizioni di scarsa illuminazione. Normalmente queste macchine sono dotate anche di correttore di parallasse, hanno ottiche intercambiabili ed è possibile agire sulla tendina dell’otturatore, nonché sui tempi di scatto.

 


Fotocamere compatte

Sono fotocamere che hanno un obiettivo non intercambiabile. Solitamente è un obiettivo con uno zoom integrato anche se in alcune fotocamere troviamo obiettivi a focale fissa.

Come indicato dal nome sono fotocamere generalmente piccole, poco ingombranti e dal peso ridotto anche se, in alcuni casi, si possono trovare compatte grosse e pesanti.

Sono estremamente facili da usare, solitamente funzionano in automatismo competo e non permettono nessun tipo di regolazione manuale (a parte qualche filtro da poter applicare prima dello scatto), quasi tutte ormai fanno anche video in full HD a 1920x1080 pixel.


Montano un sensore piccolo, mediamente grande 6x8 mm. Questo consente di poter costruire macchine di dimensioni ridotte. L’aspetto negativo di tutto ciò è la qualità dell’immagine che non può esser minimamente paragonata ad una reflex, inoltre un sensore piccolo non riesce a gestire bene la sensibilità e le fotografie ad alti ISO risultano piene di “rumore” fastidioso. Per questo motivo le fotocamere compatte sono adatte a scattare in piena luce in esterno ma non lavorano assolutamente bene in condizioni di luce scarsa se non usando il flash.

 


 

Un altro difetto delle compatte è che, essendo completamente automatiche, spesso sono lente nello scattare. Questo fa sì che a volte le foto vengano mosse o che si perda l’attimo fuggente.

Infine, essendo completamente prive del mirino, in condizioni di forte luce o in esterno col sole, si viene a creare un forte riflesso sul display e risulta praticamente impossibile ottenere una buona inquadratura.

 Sono adatte per foto generiche in esterni, in viaggio, per chi vuole poco peso addosso e per chi vuole spendere poco.

Non sono adatte a scattare foto con poca luce, per fotografie di sport o naturalistiche e per chi è molto esigente in termini di qualità

Fotocamere Bridge

Sono essenzialmente delle fotocamere con un funzionamento intermedio tra una reflex e una compatta. Questo tipo di fotocamere hanno come caratteristica principale uno zoom che da grandangolare o normale può arrivare facilmente alle dimensioni di un teleobiettivo. Tale zoom è dotato di stabilizzatore incorporato che aiuta, in condizioni di scarsa luce, ad evitare il micro mosso.

Una caratteristica che le differenzia dalle compatte è la disponibilità di utilizzo delle principali modalità di esposizione (manuale, priorità di diaframmi, priorità di tempi, automatica) mentre una caratteristica che le differenzia dalle reflex è la presenza di un obiettivo fisso e non intercambiabile.


 

Montano un sensore piccolo, simile a quello delle compatte ma grazie alla maggiore qualità delle lenti, gli scatti risultano migliori rispetto alle compatte. Tali lenti però, avendo zoom importanti, tendono ad essere poco luminosi per cui fotografare in condizioni di poca luce può risultare difficoltoso.

Hanno un design compatto, un’impugnatura comoda anche se risultano abbastanza ingombranti.

Di tutte le tipologie di fotocamere, le bridge le sconsiglio vivamente. Sono ingombranti, poco luminose e hanno praticamente il costo simile ad una reflex entry level.

L’unico vantaggio che hanno è questo zoom spropositato che però non è intercambiabile e risulta spesso poco luminoso. Sono pertanto sconsigliate per fotografie sportive o di animali in libertà.

Fotocamere a sviluppo immediato

Tornate in auge grazie a Polaroid, sono dotate di stampante integrata. Di solito sono dotate di ottiche fisse e sono quasi del tutto automatiche, oltre ad essere costose per quanto riguarda i materiali di consumo: inchiostri e carta fotografica.

 


Le reflex

Le reflex sono le macchine più usate dai fotoamatori evoluti e dai fotografi professionisti e hanno delle caratteristiche che le rendono praticamente ideali per fotografare in ogni occasione.

I vantaggi delle reflex, rispetto alle categorie di cui abbiamo parlato prima, sono innumerevoli:

  • Grazie ai sensori decisamente più grandi (in particolar modo se parliamo di full frame) la qualità dell’iimagine è decisamente superiore ad una compatta o ad una mirrorless.
  • Sempre grazie alla qualità e alle dimensioni del sensore non ci sono particolari problemi ad alte sensibilità pertanto si può fotografare anche in condizioni di poca luce.
  • Sono molto più rapide a scattare rispetto ad una compatta e ciò ci permette di catturare l’attimo giusto (per esempio in un evento sportivo)
  • Grazie al sistema specchio/pentaprisma/mirino (entreremo nel dettaglio nelle prossime lezioni) la messa a fuoco e l’inquadratura possono avvenire con assoluta precisione. Ciò che inquadrerete nel mirino sarà ciò che effettivamente andrete a registrare sul sensore.

Sul mercato ci sono innumerevoli obiettivi e accessori anche non della stessa marca della fotocamera che ci permettono di scegliere in totale libertà.

Se siete ancora indecisi se acquistare o no una reflex, l’unica domanda che vi dovete porre è quella se siete disposti o no a portarvi dietro un oggetto abbastanza ingombrante e pesante. Questo infatti, secondo me, è l’unico difetto delle fotocamere reflex.

Per il resto le consiglio a tutti quelli che hanno intenzione di fare cose “serie”, questo genere di fotocamera non è un giochino. Serve tempo e voglia per imparare ad usarla ma alla fine vi darà delle grosse soddisfazioni.

 


Reflex monoculare medio formato

Le fotocamere reflex di medio formato sono pressoché simili alle precedenti se non per il formato del sensore che raggiunge le dimensioni di 6x6cm. un sensore così grande consente una migliore resa del colore, grandissima luminosità, ingrandimenti notevolissimi senza problemi di sgranatura. Ovviamente il loro costo è proibitivo e si aggirano sui 25,000€ o oltre. Sono le macchine spesso impiegate per i grandi cartelloni pubblicitari.


Reflex Binoculare (TLR) 

Anche questo modello è oramai scomparso con l’avvento del digitale. Essa utilizzava delle pellicole con riquadri da 6x6cm ed era dotata di due obiettivi: il primo per inquadrare, il secondo per riprendere. L’immagine per l’inquadratura, in queste macchine, si forma sul vetro smerigliato che viene osservato in un pozzetto. A causa del doppio mirino, presenta un certo errore di parallasse. L’ottica di solito era fissa, la qualità eccelsa ma era particolarmente lenta da usare. Oltre che ingombrante.


Le fotocamere Mirrorles

Sono delle fotocamere compatte ma estremamente avanzate sia sotto l’aspetto della qualità dell’immagine che come disponibilità di ottiche, ma senza star qui a spiegarti le basi della fotografia, si può riassumere come un sistema fotografico che racchiude la versatilità di una fotocamera compatta e leggera con la qualità di una fotocamera DSRL (Reflex) professionale.

 


Il termine mirrorless significa senza specchio, pertanto la differenza principale rispetto ad una reflex è la totale mancanza del sistema a specchio tipico della reflex, che ti permette osservare dal mirino la scena come se tu stessi guardando attraverso l’obiettivo; dal vivo e senza interpolazioni elettroniche, anche senza batterie o con la fotocamera spenta.

Nelle fotocamere Reflex, quelle che usano generalmente i professionisti, la luce che entra attraverso l’obiettivo segue questo percorso:

  1. riflette contro uno specchio posto difronte al sensore;
  2. viene deviata così al pentaprimsa (o pentamirror) che si trova appena davanti al mirino ottico;
  3. attraversa il mirino ottico nel quale appoggi l’occhio.

Appena premi il tasto di scatto un sistema meccanico fa si che lo specchio (punto 1) si ribalti, lasciando momentaneamente il mirino al buio, facendo in modo che la luce colpisca il sensore.

Nelle mirrorless tutto questo sistema meccanico è stato completamente eliminato, permettendo di guadagnare dello spazio, rendere le fotocamere più leggere e renderle anche molto più efficienti su certi aspetti.

Qualche mirrorless non ha il mirino classico come sei abituato ad immaginarlo e funzionano esattamente come una compatta sfruttando lo schermo LCD esterno.

Altre mirrorless invece sembrano essere dotate di mirino come nelle reflex, ma in realtà anno semplicemente inserito al posto del mirino ottico, un piccolo schermo elettronico che in sostanza è una replica dello schermo LCD esterno.

Quando si parla di sistema Mirrorless si fa riferimento ad una specifica tipologia di fotocamere prive del sistema Reflex, ma dotate di sensore:

  1. Micro Quarto-Terzi
  2. APS-C
  3. Full-Frame

Solitamente si intendono le fotocamere con ottiche intercambiabili, ma questo non è più una caratteristica fondamentale per la classificazione.

Ci sono infatti alcune eccezioni, come le fotocamere ad ottica fissa ma dotate comunque di un sensore di grandi dimensioni come ad esempio la Fuji X100T o la LeicaQ che vengono comunque considerate Mirrorless.


 

Non voglio fare un discorso di parte; sono convinto che le reflex tutt’ora siano un punto di riferimento in ambito fotografico professionale e non credo che le Mirrorless andranno a sostituire questo sistema del tutto:

  • Le reflex godono prima di tutto di una fama ancora molto radicata nell’immaginario comune, pertanto c’è ancora molta insicurezza da parte di tante persone nell’acquistare una mirrorless.
  • Attualmente dispongono di un sistema ancora molto più completo di quello che offre una qualsiasi marca Mirrorless. Un parco ottiche immenso, una miriade di accessori originali o compatibili senza contare il fatto che dispongono di tanti modelli di “corpi macchina” da scegliere in base alle proprie esigenze.

E’ anche vero che le mirrorless hanno comunque un aspetto fondamentale che le rende molto diverse: l’ergonomia. Sono leggere, poco ingombranti e con una straordinaria qualità dell'immagine. 

Al momento l’unico problema è il prezzo ancora elevato ma con il tempo e con l’evolversi dei modelli credo che potranno diventare decisamente più economiche.

InsightAgency

Sette cose da fare prima di uscire con la macchina fotografica.


La lista che segue è un promemoria fotografico per aiutarvi a ricordare tutti gli aspetti tecnici della fotografia da tenere a mente prima di iniziare con una nuova sessione fotografica.

La vostra fotocamera è un attrezzo sofisticato con molte impostazioni personalizzabili che possono variare di volta in volta.

Questi 7 consigli dovrebbero aiutarvi ad evitare errori banali che potrebbero compromettere la vostra uscita fotografica. Vediamoli assieme:

1) Avete caricato la batteria?

Sembrerà assurdo ma è una delle prime cose che si dimenticano. Spesso uscirete con la batteria scarica o quasi perchè vi siete dimenticati.

Ogni volta che scatterete sarete curiosi di rivedere l'immagine sul display se è venuta bene, ma questa operazione richiede alla macchina un grosso dispendio di energia e se la batteria è scarica farete ben poco. Tant'è che, per iniziare, vi consiglio di acquistare una batteria di riserva.


 

2) Avete formattato la memory card?

Prima di un uscita fotografica e dopo aver scaricato sul computer tutti i vostri vecchi scatti dovete sempre, ma proprio sempre, formattare la memory card della vostra fotocamera. Come per tutti i congegni tecnologici una défaillance è sempre possibile.

In questi casi, però, rischiate di perdere le immagini. Comunque potete ridurre il rischio al massimo grazie ad una buona manutenzione. Formattate la card attraverso l'apposito menu della fotocamera prima di ogni uso e dopo esservi accertati di aver scaricato i vecchi scatti.


 

3) Avete memoria a sufficienza nella memory card?

Uno dei vantaggi dell'era predigitale era la possibilità di riuscire a procurarsi un nuovo rullino in quesi tutti i negozi.

È vero che oramai le memory card sono abbastanza capienti per fare diverse centinaia di fotografie ma vi consiglio caldamente di acquistarne più di una, sia per motivi di spazio, sia per evitare che una memoria per un qualche motivo strano smetta di funzionare.

Assicuratevi di averne a sufficienza quando partirete per una vacanza ai Caraibi o per qualche altra località sperduta nel mondo, dove acquistare una nuova memory card potrebbe essere un problema!

4) Avete pulito il sensore?

Se siete abituati a cambiare spesso l'obiettivo, c'è la possibilità che la polvere che si attacca ad esso crei macchioline nere o filamenti che poi compariranno nei vostri file. Ciò è possibile sopratutto se vi dimenticate di spegnere la fotocamera prima di effettuare l'operazione.

Se il sensore non vieno pulito accuratamente, potrebbe risultare danneggiato. Visitate il sito dell'azienda della vostra fotocamera e seguite i consigli su come pulirlo e su come manutenerlo.

Un modo di evitare di pulirlo spesso, comunque, è quello di tenere la macchina rivolta verso il basso metre cambiate gli obiettivi. In questo modo è più difficile che la polvere si depositi sul sensore.

 


5) Avete verificato la sensibilità del vostro sensore (ISO) ?

A me capita spesso di uscire senza verificare questo parametro e d'iniziare a scattare con una sensibilità altissima, lasciata così dall'ultima volta in cui magari avevo scattato in condizioni di luce pessima e dove dovevo per forza tenere una sensibilità alta.

Cercate di tenere il valore ISO il più basso possibile, in quanto livelli più alti producono maggior "rumore" (un'indesiderata e ben visibile sgranatura dell'immagine). La regola è: più bassa è l'ISO e più alta sarà la qualità dell'immagine (sempre che le condizioni di luce ve lo permettano). Ricordatevi sempre questo parametro che spesso viene dimenticato!

6) Avete regolato il bilanciamento del bianco?

In questa fase assicuratevi almeno che la vostra fotocamera sia settata su un bilanciamento del bianco automatico, perchè nella maggior parte dei casi ciò produrrà un risultato accettabile.

7) Avete scelto il giusto formato dei file (JPG, RAW)?

Personalmente scatto SOLO in raw ma questo comporta dover elaborare le immagini una volta scaricate sul pc prima di poterle stampare o salvare.

Per ora concentratevi solo sul formato JPG e accertatevi che la vostra fotocamera sia regolata per produrre la migliore qualità JPG. Nella vostra fotocamera infatti è possibile scegliere diverse tipologie di file jpg, prendete ovviamente il migliore. Sarebbe un'assurdità avere una fotocamera di qualità e produrre immagini ridotte!

È vero, se riducete la qualità, aumentate anche il numero delle foto memorizzabili sulla memory card, ma a questo punto torniamo al punto 3: compratevi altre memorie ma scattate sempre al massimo!

Spero che questo promemoria vi possa aiutare ad evitare errori la prossima volta che uscirete per scattare fotografie. Tranquilli, ci vorrà del tempo prima che vi ricordiate tutti queste cose da fare ma vedrete che prima o poi vi entreranno in testa e non sbaglierete una foto! Buona luce a tutti.

 

InsightAgency

Fotografare sotto la pioggia. Alcuni consigli per divertirvi con il brutto tempo

 


In questi primi giorni di pioggia autunnale, ho pensato di scrivere questo articolo per aiutarvi ad uscire comunque di casa per divertirvi a fotografare sotto la pioggia.

Fotografare sotto la pioggia? Ma sei matto? direte voi... Si sta tanto bene in casa al calduccio, per quale motivo dovrei uscire?

Ebbene si, chi ama la fotografia, sa benissimo che la pioggia e le condizioni di meteo avverse possono creare situazioni con atmosfere fantastiche e generare scatti pieni di suggestione e grande fascino.

Certo, serve qualche accorgimento in più ma in questo articolo troverete tutti i suggerimenti giusti per ottenere scatti perfetti anche sotto la pioggia.

È troppo facile uscire in Agosto in pieno sole e fare belle foto!!! Provate a prendere la vostra fotocamera in questo periodo autunnale con la pioggia incessante. Vi troverete di fronte a cieli grigi, luce pessima, colori morti e soggetti poco interessanti.

Proprio per questo motivo, fotografare sotto la pioggia vi farà fare un salto di qualità e tirerà fuori tutta la creatività che è in voi... a patto che seguiate alcuni consigli che vi darò. Partiamo!!!

Trovate un modo per riparare voi e l'attrezzatura

Il primo consiglio può sembrare scontato ma la prima cosa da fare quando si esce a fotografare sotto la pioggia è quello di cercare il modo per riparare se stessi e la propria attrezzatura.

Oramai tutte (o quasi) le fotocamere in commercio sono abbastanza impermeabili e reggono bene qualche goccia di pioggia ma, in caso di temporale consistente, è sempre meglio non testare la tenuta della propria fotocamera e cercare di ripararla il più possibile.

In commercio esistono delle pratiche custodie che avvolgono interamente la vostra fotocamera lasciando un'apertura frontale (per poter fare la foto ovviamente) e una sul retro per poter infilare le mani.

Queste custodie sono veramente molto pratiche ma ovviamente in caso di temporale forte servono a poco, in questo caso sarebbe meglio l'ombrello anche se è veramente scomodo fare una fotografia con una mano impegnata a reggere l'ombrello.

 


 

Usa una sensibilità ISO alta

Quando ci si cimenta a fotografare sotto la pioggia, quasi sempre le condizioni di luce sono veramente pessime.

Anche di giorno, senza luce solare e con il cielo completamente grigio (se non nero) la luce sarà sempre pochissima.

Per questo motivo, il secondo consiglio che vogliamo darvi, è quello di aumentare fin da subito la senbilità ISO della vostra fotocamera.

Aumentando la sensibilità ISO vi aiuterà anche a mantenere una velocità dell'otturatore elevata in modo da evitare che le foto finali siano mosse.

Attenzione però a non esagerare con il valore ISO altrimenti rischiate di ottenere troppo "rumore" nelle immagini finali che risulteranno sgranate e brutte da vedere. Le fotocamere professionali reggono ISO molto elevati mentre le fotocamere amatoriali fanno più fatica. Un buon valore ISO per poter fotografare sotto la pioggia tranquillamente è 800.

 


 

Cercate di tenere un tempo di scatto veloce

La pioggia è veloce anzi, velocissima. Proprio come ogni altro soggetto in movimento, se volete catturare tutta la bellezza e l'essenza dell pioggia dovrete cercare di tenere un tempo di scatto veloce.

L'ideale sarebbe 1/250 sec. ma sarà quasi sempre impossibile usare questo tempo in quanto la luce è sempre scarsa.

Partite da questo valore e poi scendete senza però esagerare perchè oltre al 60 di secondo la foto diventerà quasi sicuramente mossa.

Cercate d'immortalare le sensazioni che la pioggia provoca nelle persone. Potreste vedere espressioni di fastidio, tristezza o anche di gioia e di stupore nei bambini. Dovete però essere veloci, altrimenti perderete l'attimo fuggente. Carpe diem!

 


Giocate con le luci per creare effetti speciali

Se uscite a fotografare sotto la pioggia di sera, recatevi in centro nella vostra città o in un luogo dove ci possano essere molte fonti luminose. (fari, semafori, insegne)

Queste fonti non vi serviranno per illuminare la scena e permettervi di scattare con tempi veloci ma vi serviranno come sfondo per creare dei giochi di luce "sfocata" che doneranno magia all'immagine finale.

Se userete il diaframma aperto, con conseguente profondità di campo ridotta, avrete il fuoco sul soggetto in primo piano mentre sullo sfondo le "lucine" saranno tutte soffuse, come nelle immagini qua sotto.

 



Sfruttate i riflessi

Un altro prezioso consiglio per ottenere buoni risultati nel fotografare sotto la pioggia è sicuramente quello di cercare dei riflessi.

La pioggia crea pozzanghere per terra, sfruttatele cercando di capovolgere il mondo e di dare un tocco di originalità alle vostre immagini.

Non sarà sicuramente facile mettere a fuoco un soggetto riflesso all'interno di una pozzanghera ma con un attimo di pratica vedrete che otterrete ottimi risultati.

 



Attendete la fine del temporale per una luce fiabesca e occasioni imperdibili

Fotografare sotto la pioggia è bello anche dopo, quando tutto è terminato. Spesso, in particolar modo in estate, dopo la pioggia filtrano raggi di sole che cambiano l'atmosfera attorno a voi, cercate di coglierli in fretta perchè spariranno in poco tempo.

Cambiano i colori e diventano tutto d'un tratto vivi. L'effetto del bagnato in strada e sugli oggetti colorati darà quel tocco di magia in più che renderà le vostre immagini spettacolari.

Concetratevi anche sugli oggetti piccoli, montate un obiettivo macro e andate ad immortalare la grandezza infinita di una semplice goccia d'acqua su una foglia. Potrà sembrare banale ma se trovate il soggetto giusto questa goccia diventerà la vera e propria protagonista dello scatto.