In questi primi giorni di pioggia autunnale, ho pensato di scrivere questo articolo per aiutarvi ad uscire comunque di casa per divertirvi a fotografare sotto la pioggia.
Fotografare
sotto la pioggia? Ma sei matto? direte voi... Si sta tanto bene in
casa al calduccio, per quale motivo dovrei uscire?
Ebbene si, chi ama la fotografia, sa benissimo che la
pioggia e le condizioni di meteo avverse possono creare situazioni con
atmosfere fantastiche e generare scatti pieni di suggestione e grande
fascino.
Certo, serve qualche accorgimento in più ma in
questo articolo troverete tutti i suggerimenti giusti per ottenere
scatti perfetti anche sotto la pioggia.
È troppo facile uscire in
Agosto in pieno sole e fare belle foto!!! Provate a prendere la vostra
fotocamera in questo periodo autunnale con la pioggia incessante. Vi
troverete di fronte a cieli grigi, luce pessima, colori morti e soggetti
poco interessanti.
Proprio per questo motivo, fotografare sotto la pioggia vi farà fare un salto di qualità e tirerà fuori tutta la creatività che è in voi... a patto che seguiate alcuni consigli che vi darò. Partiamo!!!
Trovate un modo per riparare voi e l'attrezzatura
Il primo consiglio può sembrare scontato ma la prima cosa da fare quando si esce a fotografare sotto la pioggia è quello di cercare il modo per riparare se stessi e la propria attrezzatura.
Oramai
tutte (o quasi) le fotocamere in commercio sono abbastanza impermeabili
e reggono bene qualche goccia di pioggia ma, in caso di temporale
consistente, è sempre meglio non testare la tenuta della propria
fotocamera e cercare di ripararla il più possibile.
In commercio esistono delle pratiche custodie
che avvolgono interamente la vostra fotocamera lasciando un'apertura
frontale (per poter fare la foto ovviamente) e una sul retro per poter
infilare le mani.
Queste custodie sono veramente molto pratiche ma
ovviamente in caso di temporale forte servono a poco, in questo caso
sarebbe meglio l'ombrello anche se è veramente scomodo fare una
fotografia con una mano impegnata a reggere l'ombrello.
Usa una sensibilità ISO alta
Quando ci si cimenta a fotografare sotto la pioggia, quasi sempre le condizioni di luce sono veramente pessime.
Anche di giorno, senza luce solare e con il cielo completamente grigio (se non nero) la luce sarà sempre pochissima.
Per questo motivo, il secondo consiglio che vogliamo darvi, è quello di aumentare fin da subito la senbilità ISO della vostra fotocamera.
Aumentando la sensibilità ISO vi aiuterà anche a mantenere una
velocità dell'otturatore elevata in modo da evitare che le foto finali
siano mosse.
Attenzione però a non esagerare con il valore ISO
altrimenti rischiate di ottenere troppo "rumore" nelle immagini finali
che risulteranno sgranate e brutte da vedere. Le fotocamere
professionali reggono ISO molto elevati mentre le fotocamere amatoriali
fanno più fatica. Un buon valore ISO per poter fotografare sotto la
pioggia tranquillamente è 800.
Cercate di tenere un tempo di scatto veloce
La pioggia è veloce anzi, velocissima.
Proprio come ogni altro soggetto in movimento, se volete catturare
tutta la bellezza e l'essenza dell pioggia dovrete cercare di tenere un
tempo di scatto veloce.
L'ideale sarebbe 1/250 sec. ma sarà quasi sempre impossibile usare questo tempo in quanto la luce è sempre scarsa.
Partite
da questo valore e poi scendete senza però esagerare perchè oltre al 60
di secondo la foto diventerà quasi sicuramente mossa.
Cercate
d'immortalare le sensazioni che la pioggia provoca nelle persone.
Potreste vedere espressioni di fastidio, tristezza o anche di gioia e di
stupore nei bambini. Dovete però essere veloci, altrimenti perderete
l'attimo fuggente. Carpe diem!
Giocate con le luci per creare effetti speciali
Se uscite a
fotografare sotto la pioggia di sera, recatevi in centro nella vostra
città o in un luogo dove ci possano essere molte fonti luminose. (fari,
semafori, insegne)
Queste fonti non vi serviranno per illuminare
la scena e permettervi di scattare con tempi veloci ma vi serviranno
come sfondo per creare dei giochi di luce "sfocata" che doneranno magia all'immagine finale.
Se
userete il diaframma aperto, con conseguente profondità di campo
ridotta, avrete il fuoco sul soggetto in primo piano mentre sullo sfondo
le "lucine" saranno tutte soffuse, come nelle immagini qua sotto.
Sfruttate i riflessi
Un altro prezioso consiglio per ottenere buoni risultati nel fotografare sotto la pioggia è sicuramente quello di cercare dei riflessi.
La
pioggia crea pozzanghere per terra, sfruttatele cercando di capovolgere
il mondo e di dare un tocco di originalità alle vostre immagini.
Non
sarà sicuramente facile mettere a fuoco un soggetto riflesso
all'interno di una pozzanghera ma con un attimo di pratica vedrete che
otterrete ottimi risultati.
Attendete la fine del temporale per una luce fiabesca e occasioni imperdibili
Fotografare
sotto la pioggia è bello anche dopo, quando tutto è terminato. Spesso,
in particolar modo in estate, dopo la pioggia filtrano raggi di sole che
cambiano l'atmosfera attorno a voi, cercate di coglierli in fretta
perchè spariranno in poco tempo.
Cambiano i colori e diventano
tutto d'un tratto vivi. L'effetto del bagnato in strada e sugli oggetti
colorati darà quel tocco di magia in più che renderà le vostre immagini spettacolari.
Concetratevi anche sugli oggetti piccoli, montate un obiettivo macro
e andate ad immortalare la grandezza infinita di una semplice goccia
d'acqua su una foglia. Potrà sembrare banale ma se trovate il soggetto
giusto questa goccia diventerà la vera e propria protagonista dello
scatto.
Oggigiorno, non si fa che parlare di esperienza. Il marketing esperienziale (o experiential marketing)
si configura, ormai, come una tecnica imprescindibile nel campo del
marketing e della comunicazione.Tuttavia, siamo consapevoli di quanto la
pandemia abbia scardinato i suoi principi fondanti, orientando l’economia dell’esperienza verso una prospettiva sempre più virtuale.
Eppure,
in questo contesto, teniamo particolarmente a ricordare ed enfatizzare
la sua importanza, con un pizzico di nostalgia, ma con la forte speranza
di tornare a vivere le emozioni e il coinvolgimento che solo
determinate interazioni fisiche possono regalare.
Cos’è il marketing esperienziale?
Come molti di voi già sapranno, il marketing esperienziale (che sia incentrato sull’intrattenimento, sull’educazione, sull’estetica o sull’evasione),
è un approccio che prende seriamente in considerazione il cliente
finale, non solo durante la vendita del prodotto, ma anche lungo tutte
le fasi che precedono e seguono la transazione.
Ciò contribuisce a creare un vantaggio competitivo per l’impresa ma, soprattutto, un valore aggiunto per i clienti, potendo, infatti, dare vita a un legame duraturo tra i consumatori e un brand.
Anche definito engagement marketing, il marketing esperienziale è una strategia di marketing che permette alle persone di vivere un’esperienza immersiva correlata al brand. Viene tralasciato l’esclusivo entusiasmo per le caratteristiche funzionali e fisiche dei prodotti.
Ciò che si esalta sono i valori sensoriali, comportamentali ed emotivi, intesi come elementi distintivi dell’esperienza nel processo d’acquisto. Il tutto con l’obiettivo di costruire una customer experiencefondata su cinque dimensioni: think (esperienze che coinvolgono i processi cognitivi di apprendimento), feel (esperienze che suscitano emozioni), sense (esperienze legate alla percezione sensoriale), act (esperienze che spronano il consumatore ad assumere determinati comportamenti), relate (esperienze derivanti da interazioni sociali).
I
brand che utilizzano il marketing esperienziale, quindi, mirano a far
vivere un’esperienza memorabile ai consumatori con l’obiettivo di
incrementare la brand awareness, il purchase behaviour e, infine, la loyalty.
Numerosi
sono i fattori che spingono i brand verso un approccio sempre più
incentrato sul cliente e che influiscono sulla popolaritÃ
dell’esperienza come strategia di marketing. Innanzitutto, i consumatori
stessi hanno un’opinione maggiormente positiva di un brand dopo aver
partecipato ad un evento o aver vissuto un’esperienza ad esso correlata.
Inoltre, la saturazione delle attività digitali continua ad aumentare la curiosità verso le esperienze fisiche nel mondo reale. La stessa proliferazione dei canali media aumenta, però, l’impatto che i social media possono offrire alle esperienze live.
Non vanno dimenticate, infine, le tecnologie quali la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR), che possono essere utilizzate per migliorare le esperienze della vita reale, riducendo il confine tra fisico e digitale.
I rischi del marketing esperienziale e le sue metriche
Non è tutto oro quel che luccica, naturalmente. Uno dei limiti più rilevanti legati alle campagne esperienziali consiste nella difficoltà di individuare gli strumenti atti a valutare correttamente l’efficacia della campagna. In effetti, ogni esperienza è unica e, di conseguenza, irripetibile.
Inoltre, ognuno di noi la vive in modo diverso, in relazione alle
proprie sensazioni ed emozioni. Certamente, però, un’ottima tecnica è
quella di studiare, reinventarsi, offrendo esperienze sempre variegate, per poter replicare il successo delle campagne più acclamate.
Risulta, dunque, rilevante misurare l’esperienza del consumatore attraverso determinate metriche,
sia qualitativamente che quantitativamente. L’impresa, così, potrebbe
capire gli stimoli più efficaci da proporre al consumatore, in termini
di soddisfazione, lealtà e propensione all’acquisto.
Tra le metriche principali vi sono: la modalità di approccio (il desiderio dell’individuo di esplorare l’ambiente e ciò che è relativo a quella determinata esperienza), il grado di evitamento (la situazione opposta), il grado di soddisfazione, il volume di acquisti individuale, il tempo trascorso all’interno del punto vendita, il grado di conversione tempo/acquisti, la propensione all’acquisto, il grado di ritorno, l’intensità delle emozioni suscitate nel consumatore (oggi
la tecnologia permette, attraverso mappe di calore, di comprendere se
un individuo durante un contatto con un prodotto di un punto vendita
prova emozioni e con quale intensità ), il numero di contenuti generati online e non, la memoria dell’esperienza (la precisione con cui un individuo ricorda le caratteristiche dell’esperienza), e così via.
Casi studio di marketing esperienziale vincenti
L’obiettivo di questo articolo, però, è quello di farvi “immergere” (virtualmente, per sfortuna, e si spera ancora per poco)
in alcune delle campagne di marketing esperienziale che hanno destato
maggiore attenzione e hanno appassionato di più negli ultimi anni…
Quindi, cominciamo!
HBO WESTWORLD EXPERIENCE
2018, Austin. L’agenzia Giant Spoon ricrea il famoso set della serie televisiva di successo Westworld all’interno di una cittadina fantasma, nel Texas, durante il celebre festival musicale e cinematografico, South by Southwest (SXSW). Il set presenta caratteristiche particolari e dettagliate.
Innanzitutto,
vi è la possibilità di un partecipare a un incontro pre-esperienza che
include elementi del programma televisivo, nello stesso paese in cui è
situata l’istallazione, Austin. Successivamente, in una sorta di “esperienza di inizializzazione”, le persone vengono invitate ad attraversare un portale per entrare ufficialmente nella realtà di Westworld.
Vi è, dunque, la possibilità di passeggiare attraverso scene familiari della serie TV, tra cui The Mariposa Saloon; il tutto, ovviamente, contornato da cibo, bevande e intrattenimento in stile western. Infatti, dozzine di attori popolano la zona, interpretando degli androidi che interagiscono con gli “ospiti”.
Vi è, inoltre, la possibilità per tutti i visitatori di prendere parte ad alcune storylines, alla continua ricerca di easter eggs
per aver accesso a esperienze aggiuntive. Centinaia di persone creano
contenuti sull’evento in diretta: gli influencer, in particolare,
filmano e intervistano gli hosts. Infine, il giorno dopo
l’evento, ai partecipanti viene inviata una email con del materiale
personalizzato (foto, video), per far sì che l’evento possa essere
raccontato nel dettaglio.
Attraverso questa activation, HBO ha un obiettivo chiaro in mente: creare hype intorno allo show in maniera alternativa, facendo leva sul passaparola. Difatti, con centinaia di migliaia di impressions, stories e persino la copertura dei media mainstream, ci è riuscita di certo.
COCA COLA WORLD CUP 2018
2018, Zurigo. In occasione dell’inizio della World Cup 2018, Coca Cola lancia un’iniziativa incentrata sulla realtà aumentata al di fuori della stazione ferroviaria della città . In questo modo, i partecipanti sono in grado di mostrare le loro abilità calcistiche
sullo schermo interagendo con il calciatore svizzero Xherdan Shaqiri.
Successivamente, possono scattare una foto e prendere parte a una
competizione per vincere il pallone ufficiale della Fifa World Cup. Tale
iniziativa riesce, in poco tempo, a coinvolgere i tifosi di calcio (e
non solo), regalando loro un ricordo che colleghi il brand all’evento
sportivo più famoso del mondo.
TD BANK: AUTOMATED THANKING MACHINE
2014, Canada. La TD Bank, con l’obiettivo di premiare la fedeltÃ
dei propri clienti, distribuisce $20 a ogni cliente in più di 1.100
filiali, mentre migliaia di altre persone che utilizzano il servizio di online banking
vengono informate del fatto che avrebbero ricevuto un deposito
direttamente sui loro conti. In particolare, coloro che sono presenti
fisicamente in alcune delle filiali, sono i protagonisti di
un’esperienza suggestiva. Come si nota nel video #TDThanksYou, quattro sedi di TD in tutto il Canada sorprendono clienti selezionati con regali mirati come parte della loro customer appreciation day e filmano le loro inestimabili reazioni. Le persone sono convinte di partecipare a un focus group per un nuovo sportello automatico; invece, si trovano davanti a una “Automatic Thanking Machine” che, ringraziandole, distribuisce loro diversi regali, tra cui biglietti per viaggi.
Di seguito, l’emozionante video che è diventato virale in soli pochi giorni.
IL MARKETING ESPERIENZIALE DI GUINNESS
2019, Cina,
nel cuore del vivace quartiere di Jing’An a Shanghai. Il brand Guinness
introduce un’esperienza di marca del tutto innovativa: il Guinness Gatehouse,
che rappresenta il primo adattamento del noto concetto di Guinness
Storehouse, il fenomenale successo “Home of Guinness” in Dublino. Esso
propone, infatti, agli abitanti di Shanghai e ai suoi visitatori, la birra scura più iconica del mondo e una vasta gamma di birre Guinness, all’interno di uno spazio di 1000 metri quadrati interamente dedicati al marchio.
L’esperienza include cinque diversi elementi:
Brewing Vat: una proiezione a 280º che mostra l’eredità della Guinness, l’arte della sua produzione e la sua inconfondibile pubblicità .
Sala da pranzo dei birrai: celebra il meglio dell’azienda e degli abbinamenti gastronomici, tra cui il “Guinness & Oysters bar”.
Surge & Settle bar:
all’interno del quale i consumatori possono gustare un’ampia scelta di
birre Guinness e cocktail. Inoltre, hanno la possibilità di versare la
propria pinta e stampare una “STOUTie” sulla loro birra (ossia, il
proprio selfie stampato sulla sommità della schiuma).
Back bar: una sala da pranzo privata per godere di un’eccezionale esperienza Flavor by Fire, circondata da murales, disegnati da un giovane artista ed esposti all’Asian Illustration Festival, presso il Powerlong Museum di Shanghai.
Guinness Shop: completerà l’esperienza invitando i visitatori a scoprire una vasta gamma di prodotti e merchandising Guinness.
MISEREOR: BENEFICENZA ALTERNATIVA
Uno
dei tanti ostacoli per le organizzazioni di beneficenza che cercano di
raccogliere donazioni per la causa che perseguono è che il loro pubblico
di destinazione spesso non comprende quanto un piccolo contributo possa
fare realmente la differenza. La mancanza di trasparenza nel processo
di donazione spesso fa sì che le persone decidano di non impegnarsi in
questo senso.
Misereor, l’organizzazione benefica tedesca per lo
sviluppo internazionale, affronta questo problema in modo brillante.
L’iniziativa consiste nel creare il primo display interattivo al mondo in grado di accettare donazioni con carta di credito e nel posizionarlo in molteplici aeroporti.
Ad esempio, come è possibile osservare nel video sottostante, sul billboard viene
visualizzato un filone di pane: nel momento in cui una persona
inserisce la propria carta di credito per una donazione, l’immagine si
muove come se la carta stia effettivamente tagliando una fetta di pane.
In seguito, un messaggio di ringraziamento da parte di Misereor appare
sullo schermo, affiancato da un link che invita a donare la stessa cifra
ogni mese.
La campagna, di elevato impatto, riscontra successo
nella popolazione, grazie alla possibilità che chiunque ha di verificare
la destinazione dei soldi devoluti in beneficenza.
L’ESCAPE ROOM DI HBO A SXSW
2017, Austin. Ognuno di noi sa cosa sia una Escape Room: il celebre gioco in cui un gruppo di persone, rinchiuso in una stanza particolare, deve risolvere una serie di enigmi per
poter uscire. Cavalcando l’onda di popolarità che negli ultimi anni
tale gioco ha ottenuto, HBO crea una mega esperienza al festival South
by Southwest del 2017, combinando tre stanze separate in un enorme
mistero.
Ogni stanza rappresenta un set ricreato di uno show popolare della HBO. Nello specifico, i tre show sono Veep, Silicon Valley e Game of Thrones.
Ogni sfida è collegata alla trama dello spettacolo. I visitatori
entrano, innanzitutto, in quella che è una ricreazione dello Studio
Ovale di VEEP, e hanno 5 minuti a disposizione per poter risolvere i
misteri e proseguire con la prossima stanza, ossia la casa degli hacker
della Silicon Valley. Una volta risolta la sfida degli hacker, i
partecipanti entrano nella stanza dedicata a Game of Thrones e,
risolvendo la sfida su una mappa 3D, si apre una porta per l’ultima
stanza con l’iconico Trono di Spade.
Nei tre giorni dell’activation,
oltre 1500 persone attraversano le Escape Rooms della HBO, generando
molta copertura da parte della stampa. Tra i partecipanti, vi è perfino
il cast originale di VEEP e di Game of Thrones.
2014, Colorado.
La Aston Martin è stata un’auto iconica per lungo tempo, soprattutto
grazie alle leggendarie scene di inseguimento in auto in molti film di
James Bond. Nel 2014, sulle Montagne Rocciose del Colorado, diversi
proprietari di Aston Martin hanno l’opportunità di guidare le loro auto su di una pista innevata in montagna, spingendo le vetture al limite, proprio come se fossero in una scena di 007. Il test drive include un circuito di frenata, un percorso di slalom, uno skidpad e un circuito di gara completo. Tutte le parti dell’esperienza vengono supervisionate da autisti professionisti.
Sebbene
solo alcuni proprietari di Aston Martin selezionati siano in grado di
guidare sul ghiaccio, l’esperienza è condivisa su diversi canali social e
contribuisce notevolmente ad incrementare la visibilità del marchio Aston
Martin. La campagna si dimostra così efficace che l’azienda continua a
perseguire questa strategia esperienziale ogni anno a partire dal 2014.
DELTA’S STILLNESS IN MOTION
2015, Vancouver, conferenza TED.
Spesso è fin troppo facile lasciarsi prendere dalla frenesia della vita
quotidiana, soprattutto per chi è in viaggio costante; e questo Delta
lo sa bene. D’altro canto, è facile pensare che essere attivi e muoversi
a un ritmo più veloce si traduca in una maggiore produttività . Al
contrario. L’azienda, infatti, ha l’obiettivo di sottolineare
l’importanza di rallentare, e dimostrare che, a volte, prendersi un momento di pausa durante la giornata, e semplicemente rimanere fermi, può essere un ottimo modo per migliorare la produttività .
Delta
ingegna, dunque, un metodo originale per contrastare nettamente la
velocità a cui le compagnie aeree sono spesso associate. Crea, infatti,
un’esperienza coinvolgente che incoraggia le persone a praticare attivamente la calma. I partecipanti ricevono una piccola sfera e,
dopo essere entrati in una stanza di vetro, la posizionano su di un
piccolo piedistallo davanti al loro posto. Si siederebbero, quindi, e
metterebbero le mani sopra i sensori biometrici che sincronizzerebbero le luci con la frequenza cardiaca dell’individuo. La sfera sul piedistallo catturerebbe quindi la frequenza cardiaca più bassa registrata, pulsando come una luce calmante.
Dopo
l’esperienza rilassante, ai partecipanti viene data la sfera come
regalo che serve loro come promemoria per rallentare quando si sentono
stressati. I partecipanti sono incoraggiati a condividere la loro
esperienza sui social media e vengono fornite loro diverse foto per
farlo. La campagna Stillness In Motion in tutto genera 9,3 milioni di impressions
su Twitter per Delta; infatti, l’esperienza immersiva è in grado di
creare un ricordo indelebile per chi è entrato in quella stanza.
SENSODYNE: GREAT SENSITIVITY TEST
2014, Londra.
Con l’obiettivo di lanciare uno dei suoi ultimi prodotti in maniera
alternativa e memorabile, Sensodyne entra in collaborazione con
l’agenzia di marketing inglese Hotcow, per creare un’iniziativa di
marketing esperienziale all’interno del Potters Field Park di Londra.
L’esperienza consiste nella distribuzione di campioni, nell’organizzazione di giochi all’aperto e perfino in una lezione pubblica sull’igiene orale.
Più nello specifico, l’allestimento a Potters Field consiste in tre
zone separate in cui gli individui possono prendere parte a diverse
esperienze.
La zona 1, ovvero la zona di sensibilità ,
offre un controllo della sensibilità dentale di dieci minuti da parte
di dentisti professionisti. I partecipanti possono anche vincere dei
premi giocando a “How Sensitive Are You?”, come campioni di prodotti
gratuiti, consigli e dimostrazioni da parte dei principali
rappresentanti del marchio.
La zona 2 presenta un molare gigante alto quattro metri con l’iconico Tower Bridge come sfondo. I brand ambassador invitano i partecipanti a scattare selfies con
il molare e condividerli sui social media, oppure a farsi scattare una
foto professionale per poi recuperarla online dopo l’evento.
Infine,
la zona 3 rappresenta un tentativo di battere il record mondiale per la
più grande lezione di igiene orale del mondo (circa 230 persone hanno
partecipato alla lezione pubblica quel pomeriggio).
La strategia esperienziale ha ottenuto una reach di
oltre 4 milioni di persone. Sono stati distribuiti oltre 6.000 campioni
Sensodyne e sono stati condotti 200 controlli di sensibilità dentale.
La strategia si è rivelata una campagna di successo che ha aumentato
significativamente la brand awareness e il brand engagement, informando, allo stesso tempo, i consumatori sull’importanza della sensibilità dei denti.
OREO: TRENDING VENDING MACHINE
2014, Austin. Durante il festival SXSW, Oreo implementa un’iniziativa denominata Trending Vending, che sfrutta la tecnologia di stampa 3D,
con l’obiettivo di consentire agli utenti di creare, mescolare e
remixare gli elementi costitutivi essenziali di un Oreo – aromi di
crema, biscotti, forme e colori – per creare prodotti altamente
personalizzati e mai visti prima in una questione di secondi. Il
risultato: in poco più di un minuto, gli utenti possono progettare innumerevoli cookie personalizzati basati sulle tendenze di Twitter,
stamparli su richiesta e gustarli sul momento. Ogni macchina può creare
oltre 10.000 cookie diversi. Per la creazione della stampa 3D, Mondelēz
(parent company di Oreo) ha collaborato con lo studio di design MAYA Design e Twitter.
Attraverso
la combinazione tra i propri cookies e le tendenze social, Oreo punta a
garantire ai consumatori esperienze uniche e innovative. D’altronde,
Oreo è nota per le sue strategie di social media marketing. In questo
caso, sta combinando l’attenzione dei media che la stampa 3D riceve
ultimamente, con la crescente popolarità di Twitter, per diventare una
tendenza sui social media stessi.
L’obiettivo del progetto
Trending Vending è quello di prototipare rapidamente una nuova
esperienza che allarghi i confini del modo in cui i consumatori
interagiscono con i marchi e, quindi, testarla su un palcoscenico
globale.
Per abbindolarti e farti proseguire nella lettura, potrei iniziare questo post sulla pagina contatti di un sito web dicendoti che questa è una delle pagine più visitate di un sito e che non puoi dimenticartene.
Potrei.
La verità – e qui chiedo perdono ai guru e alle guru del marketing
che tirano acqua al loro mulino a seconda della situazione – è che tutte le pagine di un sito vanno curate e rifinite in dettaglio, nessuna esclusa.
Quindi? Quindi anche il testo della pagina contatti di un sito web deve essere maneggiato con cura e progettato con le stesse attenzioni che mettiamo nelle altre sezioni del sito: about page, sales page, home page e via dicendo (approfondiremo anche queste nei prossimi articoli).
Vediamo insieme come realizzare una pagina contatti efficace,
con quel pizzico di creatività che la rende più accogliente e
memorabile, più qualche esempio di informazioni che secondo me è bene
aggiungere per dare più valore al nostro business.
Cominciamo.
Pagina contatti di un sito web e menu di navigazione
Prima di infilarci dentro il tema centrale di questo post, ci tengo
ad approfondire un piccolo aspetto legato a usabilità /user experience e
che risponde a domande che spesso mi vengono fatte, del tipo: quando
si costruisce il menu di navigazione, dove si inserisce la voce della
pagina contatti? c’è libertà di scelta? ci sono delle convenzioni che è
meglio rispettare?
La prassi vuole che, nel menu di navigazione, la pagina contatti venga posizionata all’ultimo posto,
seguita solo in alcuni casi dalla lentina di ricerca sul sito. Il mio
consiglio è di non inventarti nuovi modi di fare le cose di sempre e di
lasciarla lì dov’è, per non confondere le persone che si aspettano di
trovare un certo tipo di informazioni secondo la logica che conoscono.
Altra questione: quanto si può andare di creatività con la voce
del menu di navigazione? al posto di “contatti” si può usare “scrivimi” o
“lasciami un messaggio”?
Per me la risposta è sì se l’etichetta che scegliamo di dare:
è coerente con tutto il contenuto del sito;
è chiara e non genera fraintendimenti;
contribuisce a definire la personalità del brand.
Nella mia esperienza, mi è capitato di sostituire la voce “contatti”
con “fai una domanda”, “vieni a trovarci”, “ottieni risultati”,
“chiedici di più”, ma queste scelte sono state dettate da un grande
lavoro di progettazione del contenuto a monte e di definizione di tono di voce.
Pagina contatti, i dati del tuo brand
Siamo persone reali, vere, abbiamo business in crescita che guardano
al futuro e che vogliono distinguersi. Diciamo chi siamo, a gran voce.
Per questo nella pagina contatti è utile ribadire i dati dell’attività : brand name, nome e cognome, partita IVA, sede legale e operativa, un indirizzo email valido, la PEC, il numero di telefono, account Skype o similare.
Ma… bisogna proprio mettere tutte queste informazioni nella pagina
contatti? Dipende da settore, tipo di lavoro, questioni di privacy.
Però.
Se hai un negozio fisico, una bottega, un laboratorio, un ufficio
aperto ai clienti, scrivere l’indirizzo in cui lavori è
F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E per farti trovare; se lavori quasi del tutto
online o hai un ufficio in casa, il tuo indirizzo è secondario.
Stesso discorso per il telefono o il cellulare. Alcuni brand si
muovono benissimo via email, Skype, Zoom e non hanno bisogno di lasciare
ai clienti il numero di telefono; viceversa per altri business come un
ristorante o un idraulico, condividere un recapito telefonico è
importantissimo per la gestione degli interventi, appuntamenti,
prenotazioni.
Un form essenziale e personalizzato
Dentro la pagina contatti dobbiamo inserire, a un certo punto, il
famoso form o modulo nel quale chi lo compila può lasciare i suoi dati e
raccontare per quale motivo ha bisogno di noi.
Opta per un modulo semplice, dove chiedi solo quello che serve:
le persone sono restie a riempire form con mille dati, in più se il
contatto non è super motivato a scriverti, chiedere tante cose può
spaventare e disincentivare ad arrivare alla fine.
WordPress, Joomla e altri CMS, per facilitare il processo, configurano dei
form contatti standard che funzionano e sono molto comodi ma che mancano
di personalità .
Qui ti consiglio di lavorare sul microcopy,
mettendoci la tua voce e la tua personalità in ogni singolo campo, per
accogliere come si deve chi ti sta scrivendo e lavorare da subito di
empatia.
Possiamo aggiungere un po’ di sapore anche al bottone “invia
messaggio”; nel form contatti del nuovo sito della insight l’abbiamo sostituito con un “manda pure”
per essere più amichevoli e diretti.
Prova a sperimentare di creatività , ricordati però che l’obiettivo
finale è quello che le persone ti scrivano, quindi vai di fantasia ma
non trascurare chiarezza e semplicità .
La mappa di Google, gli orari in cui lavori e altri dettagli
Se hai un negozio fisico, allora la tua pagina contatti non può non contenere una bella mappa di Google:
aiuterai i tuoi clienti a sapere dove lavori e come fare a
raggiungerti. Se la tua attività è aperta solo in certi orari, ecco il
momento di dirlo: eviterai che si bussi alla tua porta il lunedì
pomeriggio, il tuo giorno libero.
Sempre a proposito di mappe e indirizzi, puoi inserire un piccolo
paragrafo con dei dettagli aggiuntivi per far sì che le persone arrivino
a destinazione senza impazzire. Due esempi:
Hai uno studio a Napoli, non proprio in centro? Spiega come
raggiungerti con i mezzi, ipotizzando il tragitto dalle stazioni
ferroviarie principali.
Il tuo negozio si affaccia su una via
con il posteggio a pagamento? Avvisa le persone che se vogliono
parcheggiare super vicino dovranno pagare una tariffa precisa (indica
anche quale) o consiglia un parcheggio free nei dintorni.
Questi suggerimenti vanno bene anche se lavori solo online ma hai
comunque piacere di indicare qual è la sede della tua attività .
Trasmetterai professionalità , solidità e sicurezza.
Scintille ed emozioni
Se fin qui ho raccontato quali dovrebbero essere le informazioni di
base contenute su una pagina contatti, ora voglio darti altri spunti per
arricchire quello che andrai a scrivere, per esserci meglio e far
scattare qualcosa dentro a chi c’è dall’altra parte dello schermo. Come
sempre, il mio consiglio è quello di modellare su di te questi spunti,
valutare quali senti tuoi e allontanare quelli che sono lontani dal tuo
essere.
Ribadisci chi sei, cosa fai e per chi.
Un piccolo recap sul tuo lavoro, magari scritto a inizio pagina, può
aiutare le persone a non perdere di vista il focus ed entrare in
comunicazione con te.
Adesso che sai come dare vita a una pagina contatti che invoglia a
scriverti e approfondito quali contenuti possono trasformarla in un
luogo di dialogo e ascolto, puoi iniziare a migliorare quella che hai
già con le tue forze.
Se invece serve aiuto, il nostro servizio di scrittura testi
è a tua disposizione. Insieme daremo più sostanza, profumo e
consistenza alla comunicazione del tuo brand rispecchiando le tue
caratteristiche e la tua personalità .
È ora di cominciare! Con più di 800 milioni di utenti al mese, Tik
tok è una delle app più scaricate del 2020. Che tu voglia aumentare le
vendite, incrementare il traffico sul tuo sito o lanciare un nuovo
prodotto, potrai ottenere grandi risultati con una campagna
pubblicitaria originale e mirata. Scopri tutto quello che ti serve
sapere sugli annunci di Tik Tok in questo articolo!
Introduzione su Tik Tok
Con milioni di utenti in tutto il mondo Tik Tok offre una
piattaforma potente e di facile utilizzo per aiutare le aziende a farsi
pubblicità .
Un’ampia gamma di strumenti permette di impostare i target, creare annunci e consultare i report.
Gli annunci su TikTok sono un’incredibile opportunità per chi vuole
estendere il proprio raggio di utenza, sebbene non siano ancora popolari
come quelli di Instagram e Facebook. Infatti solo in pochi ne hanno
intuito il grande potenziale e per questo è il momento perfetto per
iniziare a utilizzarli. Che si tratti di sponsorizzare a budget ridotto
una piccola attività o di portare avanti una grossa campagna, TikTok
offre strumenti efficaci per aiutare i brand ad avere successo.
Così come Instagram, anche TikTok ha una pannello di
sponsorizzazione che automatizza il processo di creazione,
ottimizzazione e distribuzione degli annunci. Si può investire il budget
su base giornaliera o permanente, ad ogni modo la scelta non è
definitiva e potrà essere modificata a piacimento durante tutta la
campagna. È possibile segmentare il pubblico secondo parametri di
genere, età , area geografica, interessi e altre variabili specifiche.
Anche Tiktok, così come Facebook e Instagram, permette di creare
pubblici su misura e lookalike per raggiungere audience simili a quelli di riferimento.
Vediamo meglio come sono fatti gli annunci. TikTok offre un’ampia gamma di modelli per le aziende e i brand. La maggior parte sono visibili quotidianamente sullo scroll.
Ci sono 5 tipi di annunci su TikTok:
In- feed
Brand Takeover
Topview
Branded Hashtag Challenge
Branded Effects
Con tante opzioni tra cui scegliere può essere difficile
individuare la più adatta. Di seguito un approfondimento su ognuna, per
capire quale può funzionare meglio per la propria azienda.
Tik Tok in Feed Ads
Gli annunci in-feed sono gli spot pubblicitari che appaiono tra
i video degli utenti quando scorri la Home nella sezione “Per te”. Se
ancora non conosci bene TikTok e la sezione “Per Te”, gli annunci
In-feed sono come gli spot che compaiono scorrendo lestories di Instagram.
Puoi ottenere risultati molto creativi con gli annunci video
In-feed, infatti grazie alla durata tra i 9 e i 15 secondi si possono
inserire molteplici call to action. Ad
esempio puoi invitare i tuoi utenti ad acquistare online e a scaricare
la tua app o farli arrivare sul tuo sito con click, direttamente da
TikTok.
Guarda come appare la call to action di Adobe per sponsorizzare Lightroom:
Come per ogni altro video che appare sulla Tua Pagina,
bisogna tenere a mente che gli annunci In-feed si possono scorrere e
saltare rapidamente: i primi secondi sono essenziali per catturare
l’attenzione. Gli annunci devono essere a schermo intero e abbastanza
accattivanti da convincere le persone a non passare oltre.
Quando si tratta di fermare lo scroll, Sawyer Hartmann , il Ceo di Cameras su TikTok ci dà qualche saggio consiglio:
“Nei video di TikTok i testi dovrebbero porre un problema o
catturare subito l’attenzione. Immagina il tuo spettatore ideale seduto
mentre guarda il tuo video senza audio: quale parole potresti aggiungere
e quale storia potresti raccontargli per convincerlo ad alzare il
volume?” Sawyer Hartman
Un altro vantaggio degli annunci In -Feed? Gli utenti TikTok
possono mettere dei like, commentare, condividere e interagire con i
tuoi video come per ogni altro video della sezione Per Te.
CONSIGLIO: lavora con gli influencer per i tuoi annunci In-Feed! Vedi Levi’s per esempio
Levi’s ha collaborato con alcuni creators di TokTok, rendendo disponibile la tecnologia Future Finish 3D denim lasciando loro completa libertà per personalizzare i jeans.
Ogni creator appariva su TikTok in un annuncio
In-Feed, dal quale gli utenti cliccando sul bottone “Shop now” potevano
acquistare lo stesso capo direttamente online sul sito Levi’s.
Tik Tok Brand Takeover
Ti è mai capitato di aprire TikTok e veder comparire subito un annuncio? Se sì, questi erano annunci Brand Takeover.
Gli annunci Brand Takeover appaiono appena aperta la app – come video a schermo intero per un pubblico mirato.
Elimina i commenti offensivi
Se preferisci non vedere parole inappropriate nei commenti su
Instagram Live, puoi nascondere automaticamente i commenti offensivi e
filtrare manualmente i commenti che contengono parole o frasi
specifiche. Questo è qualcosa che consigliamo vivamente di fare,
soprattutto se sei un grande brand con molto seguito.
Apri le impostazioni di Instagram, scorri verso il basso fino a
“Privacy”, seleziona “Commenti”, quindi attiva “Nascondi commenti
offensivi” da “Off” a “On”.
Per filtrare i commenti che contengono frasi specifiche, attivare
“Filtro manuale” da “Off” a “On”, quindi digitare le parole o le frasi
che si desidera filtrare separate da virgole.
È una delle migliori tipologie di annuncio per creare awareness e gestire vendite dirette, dal momento che si può comunicare il messaggio a persone interessate.
Questi annunci non soltanto compaiono all’apertura di TikTok,
ma possono essere mostrati sulla pagina Per Te nel formato immagine, Gif
o video – con dentro un link che re-indirizzi gli utenti su una Landing
Page o una Hashtag Challenge all’interno di TikTok.
Guarda come Guess Jeans ha sponsorizzato la propria #InMyDenim Challenge attraverso TikTok. La prima foto a sinistra è un di Brand Takeover.
Gli annunci Brand Takeover sono unici nella loro categoria,
ovvero TikTok garantisce che gli utenti non ne vedano più di uno al
giorno. In questo modo il contenuto avrà molta più visibilità e meno
concorrenza.
Questa tipologia potrebbe non essere la più adatta se hai
appena iniziato a farti pubblicità su TikTok: la sua efficacia la rende
infatti molto costosa. Per brand più grandi con un grosso budget è
invece un’ottima opportunità per crescere velocemente e raggiungere una
buona fetta di utenti di TikTok.
TIKTOK ADS: Topview
Gli annunci Top View sono una nuova opzione simile al Brand
Takeover. Questo formato di Ads lo troviamo all’interno dei “Per Te”
insieme ad altri video, solitamente con la presenza di una call to
action.
Appare in cima alla pagina Per Te, la migliore vetrina di tutto
TikTok, con video a schermo intero fino a 60 secondi di durata con
riproduzione e suono in automatico.
TIKTOK ADS: challenge con # personalizzato
Le challenge con # personalizzato sono un’opportunità unica in
esclusiva per TikTok, visibili sulla discovery page. Simili ai normali
hashtag di tendenza e alle challenge su TikTok, questo tipo di annunci
sono perfetti per stimolare gli utenti a creare contenuti e creare brand
awareness, che siano sponsorizzati o meno.
La parte migliore delle challenge con # personalizzato? Sono
molto divertenti! Sono un’ottima possibilità di collaborare tra brand e
integrarsi perfettamente nella community di TikTok.
Per creare una Challenge con # personalizzato è fondamentale
avere obiettivi concreti : si vuole creare awareness? Generare contatti?
Lanciare un nuovo prodotto?
Quando un utente clicca su un hashtag sponsorizzato viene
re-indirizzato su una landing page su TikTok con il logo dell’azienda,
il link per il sito ufficiale, una breve descrizione della challenge e i
video popolari collegati allo stesso hashtag.
Per un’esposizione massiva come l’esposizione sul banner di
ricerca di TikTok si toccano cifre fino a 150’000$ al giorno. questa è
una vetrina enorme ma non è l’unica via per coinvolgere le persone con i
propri hashtag.
CONSIGLIO: se cerchi un’alternativa meno costosa per far decollare la tua challenge puoi collaborare con i creators più popolari su TikTok, come Houseparty e Freal Milkshakes.
Guarda come Houseparty in collaborazione con Gen-Z heartthrob Chase Stokes (meglio conosciuto come “John B” from Outer Banks) è riuscito a portare i loro hashtag ad un livello superiore.
TIKTOK ADS: effetti personalizzati
TikTok ha introdotto adesivi personalizzabili da
condividere, filtri e lenti AR nel pacchetto pubblicitario. Queste lenti
personalizzabili, simili a quelle di Snapchat,permettono ai brand di
creare su misura filtri sulla app.
Gli effetti personalizzati restano disponibili fino a
dieci giorni per volta e sono un’ottima iniziativa per stimolare gli
utenti a interagire con il tuo brand divertendosi!
Quanto costa la pubblicità su Tik Tok Ads?
Gli annunci di TikTok sono una novità – brand e aziende stanno
ancora sperimentando la piattaforma – quindi non è immediato capire i
costi medi o il return of investment (ROI).
Il valore minimo spendibile su TikTok è pari a 20 dollari al giorno,
molto diverso da Facebook o Instagram dove si può partire anche con un 1
euro al giorno per gruppo di inserzioni. Considerato di lanciare una
campagna per 10 giorni, quindi, la spesa da considerare sarà di almeno
200 dollari.
Quando osserviamo foto con sfondo nero e soggetto
ben messo in risalto in primo piano, ci sembrano molto più pulite,
professionali e decisamente accattivanti. Questa particolare tecnica
funziona con tutti i generi di fotografia, in particolar modo con i ritratti, ma funziona bene anche nella fotografia naturalistica, in quella di cibo e in quella commerciale di prodotti.
La
maggior parte delle persone pensa che per ottenere uno sfondo nero in
fotografia ci sia bisogno di uno studio e di un fondale rigorosamente
nero, ma in questo articolo vedremo come sia possibile ottenere uno
sfondo nero indipendentemente dal contesto e dal colore dello sfondo
stesso. Esamineremo diverse tecniche che potranno essere utilizzate
singolarmente o anche in combinazione tra di loro per ottenere
un'immagine migliore.
Requisiti fondamentali per ottenere un buon sfondo nero nelle foto
Il
requisito più importante per ottenere uno sfondo nero in fotografia
(eccetto quando siamo in studio con un fondale nero) è quello di cercare
condizioni d'illuminazione ad elevato contrasto. Attorno a te deve
esserci una luce forte ma anche delle ombre. Senza ombra non otterrai
mai un buon risultato. Se la luce sul tuo soggetto è molto forte
rispetto alla luce che hai sullo sfondo, quest'ultimo viene proiettato
nella completa oscurità . Cerca situazioni come queste!
Un'altra
cosa da tenere in considerazione è la direzione della luce. Questa NON
deve essere mai frontale ma deve colpire il tuo soggetto lateralmente
altrimenti c'è un'alta probabilità che la luce possa illuminare lo
sfondo che alla fine lo ritroveresti bianco! Cerca una luce laterale in
modo da creare un buon contrasto tra il soggetto e lo sfondo.
In
molte situazioni avere lo sfondo lontano dal soggetto aiuta ad ottenere
uno sfondo nero più facilmente che in altre situazioni. Non posizionare
mai il tuo soggetto vicino allo sfondo (sempre che sia possibile)
Quindi,
come otteniamo uno sfondo nero in fotografia? Ci sono diversi metodi
che vedremo. Partiamo dal più semplice e ovvio: quello di
utilizzare un pannello nero
Uso del pannello nero
È ovviamente banale, ma il modo più
semplice per ottenere fotografie con sfondo scuro è quello di trovare un
pannello o un fondale, di dimensioni abbastanza grandi, totalmente
nero. In questo modo non dovrai preoccuparti dello sfondo ma dovrai
"solamente" regolare la fonte di luce e la sua direzione verso il
soggetto principale.
Come
già ricordato sopra, ricordati sempre e comunque di tenere abbastanza
staccato il soggetto dallo sfondo per evitare che la luce possa comunque
illuminare il pannello nero.
Esaminiamo ora le varie situazioni e modi in cui la luce può essere controllata per ottenere uno sfondo perfettamente nero.
Creare uno sfondo nero attraverso l'illuminazione controllata
Lo sapevi che puoi ottenere uno sfondo nero nelle tue immagini anche se ti ritrovi con uno sfondo completamente bianco?
Ovviamente
questo può sembrare impossibile ma, in condizioni d'illuminazione
controllata e con diverse tecniche, potrai scurire facilmente lo sfondo
anche quando questo è chiaro. Quando parlo d'illuminazione controllata
non intendo una luce naturale ma una luce sparata da un flash. La luce
naturale spesso "inonda" la scena in tutte le direzioni e finisce
ovviamente anche per colpire lo sfondo, cosa che noi non dobbiamo fare.
Usa
un flash e mettilo lateralmente al soggetto, ancor meglio se di flash
ne usi 2, uno per ogni lato. Misura poi la luce della scena e imposta la
giusta potenza dei flash. Fai qualche scatto di prova e poi vedrai che
avrai ottenuto un'immagine brillante con sfondo nero come questa:
Il motivo per cui siamo in grado di ottenere uno sfondo scuro anche
in presenza di uno chiaro, è la gamma dinamica che nelle fotocamere è
molto limitata rispetto ai nostri occhi. Essi vedono molte più
variazioni tonali o d'intensità della luce rispetto a ciò che una
fotocamera può catturare.
Creare uno sfondo nero attraverso l'illuminazione naturale
Puoi
creare foto perfette con sfondo nero anche utilizzando la luce naturale
anche se in realtà non è semplicissimo. Tutto quello che devi fare è
posizionare il soggetto nell'area più luminosa della stanza e cercare di
mantenere bassissima l'intensità della luce nelle aree circostanti.
Un
esempio potrebbe essere la classica finestra. Posiziona il soggetto
vicino ad essa, magari chiudendo il più possibile gli scuri in modo da
far entrare un solo fascio di luce e non una luce diffusa, e chiudi
tutte le altre porte o finestre in modo da avere più buio possibile
nella scena ed avere solo un fascio di luce diretta sul soggetto.
L'uso del flash
Quando si usa un flash diciamo alla
fotocamera di NON catturare altra luce oltre a quella che gli siamo
"sparando" dal flash stesso. È necessario selezionare alcune
impostazioni particolari per ottenere uno sfondo nero. Ecco cosa devi
fare:
Imposta la fotocamera in modalità manuale
Imposta la velocità massima dell'otturatore sulla velocità massima di sincronizzazione del flash.
Imposta una sensibilità ISO più bassa possibile
Il
valore dell'apertura deve essere ridotto sino ad ottenere un'immagine
con sfondo scuro. Inizia da f/5.6 (dipende da quanta luce c'è
nell'area). Fai uno scatto di prova e poi eventualmente chiudi ancora e
porta la fotocamera a F8
Posiziona il flash in modo che non
colpisca lo sfondo. Mettilo lateralmente al soggetto o, alla peggio,
leggermente più frontale...ma senza esagerare.
Gioca con la
variazione dell'apertura e la potenza del flash sino ad ottenere la
giusta esposizione sul soggetto e uno sfondo completamente nero.
Post-elaborazione di una fotografia con sfondo nero
Nonostante
tutti gli sforzi per ottenere uno sfondo completamente nero, un minimo
di post produzione è quasi inevitabile per ottenere la foto davvero
perfetta.
Quando si lavora in Photoshop con questo genere
d'immagini, i professionisti solitamente regolano contrasto, ombre e
livelli tonali, accentuando lo sfondo utilizzando un pennello di color
nero puro.
Un'altra tecnica molto usata in Photoshop per scurire
lo sfondo è l'uso dello strumento "Scherma/Brucia" impostato sulla
modalità "brucia". Passando con il mouse sulle parti scure
dell'immagine, questo strumento ti permetterà di renderle ancora più
scure sino ad ottenere un nero puro. A differenza del pennello nero in
questo caso sei tu a decidere l'intensità passando più e più volte sullo
sfondo.
Ottenere immagini con sfondo nero può sembrare una cosa
difficile ma dopo alcune prove vedrai che riuscirai ad ottenere ottimi
risultati. Qua sotto ti lascio solo alcuni esempi di ciò che potrai
ottenere.
Il dialogo è stato, infatti, fin da subito uno dei mezzi di comunicazione che ha permesso all’uomo di cooperare, trasmettere la sua cultura e sopravvivere rispetto
alle altre specie. Rinunciare, dunque, allo scambio comunicativo
significherebbe per l’essere umano estinguersi. La stessa pandemia ci ha
mostrato come ridurre la socialità abbia generato non pochi problemi
psicologici, economici e sociali.
La parola è praticamente alla base della maggior parte delle cose che ci circondano, per questo rimane fondamentale coltivare rapporti tra le persone attraverso il sano dialogo anche nel marketing.
Cos’è il conversational marketing?
È un approccio di marketing basato sulla conversazione tra
il cliente e l’azienda. Qualcosa che si poteva intuire anche solo
leggendo il termine, ma la definizione non è poi così scontata. Puntare a
un approccio di marketing basato sulla parola, nel caso specifico sulla
conversazione, ci permette di costruire relazioni profonde con il nostro target rispetto ad altre strategie che a fatica riescono a ottenere questo risultato.
Nimisha Jain amministratore delegato della Boston Consulting Group a New Delhi nel suo speech per TED ha spiegato come “I consumatori che si dedicano al commercio conversazionale spendano il 40% in più con maggiore soddisfazione“. Il famoso detto “coccolare il cliente”
in realtà non è poi così distante dalla realtà . Quando la persona si
sente a proprio agio con un brand, spende con piacere nel negozio di
riferimento e torna sicuramente ad acquistare.
Per questo motivo, ormai non si parla più di vendita pura e diretta, ma quello che genera maggiori vendite è il marketing che crea emozione e fa vivere un’esperienza al cliente.
Questo può valere anche per la Pubblica Amministrazione: il cittadino
che vivrà un’esperienza piacevole nel suo comune di riferimento, ad
esempio per cambiare la sua carta d’identità , sarà più propenso a
tornare senza sentirsi frustato. Allo stesso modo: se riceverà un’assistenza cordiale
tramite chat, sarà portato ad arrivare allo sportello fisico con
maggiore gentilezza e con i documenti giusti per risolvere la sua
pratica. Questo genera anche un aumento di fiducia nei confronti di istituzioni e brand.
Costruire un dialogo è, dunque, fondamentale per personalizzare al massimo l’esperienza delle persone e lasciare loro un’esperienza positiva.
Parola chiave: personalizzazione.
Le caratteristiche del conversational marketing
Ma dopo aver visto cos’è il conversational marketing e quali sono i suoi benefici, è ora di capire nel concreto quali sono le sue caratteristiche. Il processo di questo approccio si basa su tre punti chiave:
Coinvolgimento
Comprensione
Consigli
Coinvolgimento
Coinvolgere il tuo target significa renderlo parte di qualcosa: di un contesto o magari di una community. Utilizzare questo approccio ti permette di trasformare il cliente da numero a persona. Se sentirà di appartenere a qualcosa, se sposerà la filosofia del brand, per coerenza (una delle armi della persuasione di Robert Cialdini), sarà più invogliato a non acquistare soltanto un prodotto ma a seguire completamente il lavoro del brand per continuare la sua esperienza e coltivare il suo status symbol tramite lo stesso brand (es. Apple è gentile ed efficiente? Continuerò ad acquistare sempre prodotti Apple).
Infine, se la conversazione personalizzata non si fermerà soltanto a una semplice risposta a una domanda del cliente, ma andrà oltre consigliando magari il vestito migliore per la sua quotidiana, o un escamotage per risolvere in modo più semplice la pratica, tutto sarà riconosciuto dalla persona. In particolare, la cosa più utile a tal fine è canalizzare il cliente o il cittadino verso l’acquisto o il termine di una pratica consigliandogli il passaggio successivo da effettuare.
Con questi tre punti chiave avrai compreso che il conversational marketing non è semplicemente una conversazione live o un botta-risposta, ma è molto di più: è ascolto, comprensione, cortesia. Vedremo ora per maggiore completezza quali sono gli strumenti di questo approccio.
Parola chiave: ascolto.
Gli strumenti del conversational marketing
Per strumenti intendiamo
i mezzi che permettono al brand o all’ente di attuare questo approccio e
integrarlo all’interno di una strategia di marketing più ampia. Gli strumenti che possono essere utili al caso sono:
Le live chat;
I social media, i siti web e le app di messaggistica;
I chat bot e gli assistenti virtuali.
Come immaginerai, per gestire questi strumenti è possibile implementare dei sistemi automatici o prevedere il lavoro di un team addetto al customer care.
Come fare per scegliere se delegare tutto a un assistente virtuale o
mettere a budget delle persone dedicate a rispondere? Dipende da risorse
e tempo a disposizione.
Scegliere di promuovere un servizio di assistenza h24/7 richiede una strategia efficace: la prima cosa che dovrai fare è chiederti quale tipo di servizio vuoi offrire al tuo target, in base a obiettivi e risorse.
Due sono le possibili modalità di erogazione di questo servizio: automatico o manuale.
Nel primo caso, utilizzando strumenti come chatbot o assistenti virtuali che dopo essere stati programmati con determinati contenuti risponderebbero a nome del brand in modo automatico;
Nel secondo caso, invece, attivando uno sportello virtuale attraverso le chat e le videochiamate dove a rispondere dietro lo schermo sarebbe una persona fisica e non un’automazione.
Sta a te decidere in base alle tue esigenze e le risorse, il tipo di servizio che vuoi offrire.
Parola chiave: efficienza.
Esempi di conversational marketing
Infine, è giunta l’ora di rendere più concreto il tutto attraverso degli esempi pratici che hanno provato ad applicare la strategia del conversational marketing.
Uno dei primi esempi di cui voglio parlarti è Virtual Monty, l’Assistente Virtuale che ha l’aspetto, le sembianze e la voce del Business influencer più famoso d’Italia. Le tecnologie alla base di Virtual Monty permettono di far visualizzare i video di Marco Montemagno in pochi istanti e di rispondere alle svariate domande dei suoi utenti
pescandole direttamente da Wikipedia. È stato sviluppato dall’azienda senese QuestIT, attraverso Algho, un sistema che utilizza il natural language processing.
Un altro esempio è quello di Domino's Pizza, il brand permette ai suoi clienti di ordinare la pizza tramite chat al semplice invio dell’emoji
pizza. L’unica cosa richiesta al cliente è l’attivazione, al primo
accesso, di un “ordine facile” per permettere all’azienda di far partire
l’ordine appena ricevuta l’emoji della pizza. Un sistema simpatico e
smart per semplificare al massimo l’esperienza di acquisto del cliente.
Sephora, invece, attraverso un chatbot propone al cliente di effettuare un sondaggio per conoscere in modo più approfondito il suo profilo e poter dare consigli personalizzati in base ai dati inseriti. Uno dei principali messaggi rivolti al cliente è ad esempio “Ottieni consigli e recensioni sul trucco chattando con noi“.
Se abitate, invece, a Siena e avete bisogno di rinnovare la vostra carta d’identità entrate in contatto con Caterina, l’assistente virtuale del Comune, per ottenere tutte le informazioni del caso e prenotare un appuntamento. Una virtual experience assolutamente da provare sempre sviluppata dalla sopra citata QuestIT.