InsightAgency

Marketing esperienziale: vivere il brand in un'esperienza immersiva

 


Oggigiorno, non si fa che parlare di esperienza. Il marketing esperienziale (o experiential marketing) si configura, ormai, come una tecnica imprescindibile nel campo del marketing e della comunicazione.Tuttavia, siamo consapevoli di quanto la pandemia abbia scardinato i suoi principi fondanti, orientando l’economia dell’esperienza verso una prospettiva sempre più virtuale.

Eppure, in questo contesto, teniamo particolarmente a ricordare ed enfatizzare la sua importanza, con un pizzico di nostalgia, ma con la forte speranza di tornare a vivere le emozioni e il coinvolgimento che solo determinate interazioni fisiche possono regalare.

Cos’è il marketing esperienziale?

Come molti di voi già sapranno, il marketing esperienziale (che sia incentrato sull’intrattenimento, sull’educazione, sull’estetica o sull’evasione), è un approccio che prende seriamente in considerazione il cliente finale, non solo durante la vendita del prodotto, ma anche lungo tutte le fasi che precedono e seguono la transazione.

Ciò contribuisce a creare un vantaggio competitivo per l’impresa ma, soprattutto, un valore aggiunto per i clienti, potendo, infatti, dare vita a un legame duraturo tra i consumatori e un brand.

 


 Anche definito engagement marketing, il marketing esperienziale è una strategia di marketing che permette alle persone di vivere un’esperienza immersiva correlata al brand. Viene tralasciato l’esclusivo entusiasmo per le caratteristiche funzionali e fisiche dei prodotti.

Ciò che si esalta sono i valori sensoriali, comportamentali ed emotivi, intesi come elementi distintivi dell’esperienza nel processo d’acquisto. Il tutto con l’obiettivo di costruire una customer experience fondata su cinque dimensioni: think (esperienze che coinvolgono i processi cognitivi di apprendimento), feel (esperienze che suscitano emozioni), sense (esperienze legate alla percezione sensoriale), act (esperienze che spronano il consumatore ad assumere determinati comportamenti), relate (esperienze derivanti da interazioni sociali).

I brand che utilizzano il marketing esperienziale, quindi, mirano a far vivere un’esperienza memorabile ai consumatori con l’obiettivo di incrementare la brand awareness, il purchase behaviour e, infine, la loyalty.

Perché il marketing esperienziale ottiene sempre maggior successo?

Numerosi sono i fattori che spingono i brand verso un approccio sempre più incentrato sul cliente e che influiscono sulla popolarità dell’esperienza come strategia di marketing. Innanzitutto, i consumatori stessi hanno un’opinione maggiormente positiva di un brand dopo aver partecipato ad un evento o aver vissuto un’esperienza ad esso correlata.

Inoltre, la saturazione delle attività digitali continua ad aumentare la curiosità verso le esperienze fisiche nel mondo reale. La stessa proliferazione dei canali media aumenta, però, l’impatto che i social media possono offrire alle esperienze live.

Non vanno dimenticate, infine, le tecnologie quali la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR), che possono essere utilizzate per migliorare le esperienze della vita reale, riducendo il confine tra fisico e digitale.

I rischi del marketing esperienziale e le sue metriche

Non è tutto oro quel che luccica, naturalmente. Uno dei limiti più rilevanti legati alle campagne esperienziali consiste nella difficoltà di individuare gli strumenti atti a valutare correttamente l’efficacia della campagna. In effetti, ogni esperienza è unica e, di conseguenza, irripetibile. Inoltre, ognuno di noi la vive in modo diverso, in relazione alle proprie sensazioni ed emozioni. Certamente, però, un’ottima tecnica è quella di studiare, reinventarsi, offrendo esperienze sempre variegate, per poter replicare il successo delle campagne più acclamate.

Risulta, dunque, rilevante misurare l’esperienza del consumatore attraverso determinate metriche, sia qualitativamente che quantitativamente. L’impresa, così, potrebbe capire gli stimoli più efficaci da proporre al consumatore, in termini di soddisfazione, lealtà e propensione all’acquisto.

Tra le metriche principali vi sono: la modalità di approccio (il desiderio dell’individuo di esplorare l’ambiente e ciò che è relativo a quella determinata esperienza), il grado di evitamento (la situazione opposta), il grado di soddisfazione, il volume di acquisti individuale, il tempo trascorso all’interno del punto vendita, il grado di conversione tempo/acquisti, la propensione all’acquisto, il grado di ritorno, l’intensità delle emozioni suscitate nel consumatore (oggi la tecnologia permette, attraverso mappe di calore, di comprendere se un individuo durante un contatto con un prodotto di un punto vendita prova emozioni e con quale intensità), il numero di contenuti generati online e non, la memoria dell’esperienza (la precisione con cui un individuo ricorda le caratteristiche dell’esperienza), e così via.

Casi studio di marketing esperienziale vincenti

L’obiettivo di questo articolo, però, è quello di farvi “immergere” (virtualmente, per sfortuna, e si spera ancora per poco) in alcune delle campagne di marketing esperienziale che hanno destato maggiore attenzione e hanno appassionato di più negli ultimi anni…

Quindi, cominciamo!

 HBO WESTWORLD EXPERIENCE

2018, Austin. L’agenzia Giant Spoon ricrea il famoso set della serie televisiva di successo Westworld all’interno di una cittadina fantasma, nel Texas, durante il celebre festival musicale e cinematografico, South by Southwest (SXSW). Il set presenta caratteristiche particolari e dettagliate.

Innanzitutto, vi è la possibilità di un partecipare a un incontro pre-esperienza che include elementi del programma televisivo, nello stesso paese in cui è situata l’istallazione, Austin. Successivamente, in una sorta di “esperienza di inizializzazione”, le persone vengono invitate ad attraversare un portale per entrare ufficialmente nella realtà di Westworld.

Vi è, dunque, la possibilità di passeggiare attraverso scene familiari della serie TV, tra cui The Mariposa Saloon; il tutto, ovviamente, contornato da cibo, bevande e intrattenimento in stile western. Infatti, dozzine di attori popolano la zona, interpretando degli androidi che interagiscono con gli “ospiti”.

Vi è, inoltre, la possibilità per tutti i visitatori di prendere parte ad alcune storylines, alla continua ricerca di easter eggs per aver accesso a esperienze aggiuntive. Centinaia di persone creano contenuti sull’evento in diretta: gli influencer, in particolare, filmano e intervistano gli hosts. Infine, il giorno dopo l’evento, ai partecipanti viene inviata una email con del materiale personalizzato (foto, video), per far sì che l’evento possa essere raccontato nel dettaglio.  

Attraverso questa activation, HBO ha un obiettivo chiaro in mente: creare hype intorno allo show in maniera alternativa, facendo leva sul passaparola. Difatti, con centinaia di migliaia di impressions, stories e persino la copertura dei media mainstream, ci è riuscita di certo.

 

 
 
 

COCA COLA WORLD CUP 2018

2018, Zurigo. In occasione dell’inizio della World Cup 2018, Coca Cola lancia un’iniziativa incentrata sulla realtà aumentata al di fuori della stazione ferroviaria della città. In questo modo, i partecipanti sono in grado di mostrare le loro abilità calcistiche sullo schermo interagendo con il calciatore svizzero Xherdan Shaqiri. Successivamente, possono scattare una foto e prendere parte a una competizione per vincere il pallone ufficiale della Fifa World Cup. Tale iniziativa riesce, in poco tempo, a coinvolgere i tifosi di calcio (e non solo), regalando loro un ricordo che colleghi il brand all’evento sportivo più famoso del mondo.

 


 

TD BANK: AUTOMATED THANKING MACHINE

2014, Canada. La TD Bank, con l’obiettivo di premiare la fedeltà dei propri clienti, distribuisce $20 a ogni cliente in più di 1.100 filiali, mentre migliaia di altre persone che utilizzano il servizio di online banking vengono informate del fatto che avrebbero ricevuto un deposito direttamente sui loro conti. In particolare, coloro che sono presenti fisicamente in alcune delle filiali, sono i protagonisti di un’esperienza suggestiva. Come si nota nel video #TDThanksYou, quattro sedi di TD in tutto il Canada sorprendono clienti selezionati con regali mirati come parte della loro customer appreciation day e filmano le loro inestimabili reazioni. Le persone sono convinte di partecipare a un focus group per un nuovo sportello automatico; invece, si trovano davanti a una “Automatic Thanking Machine” che, ringraziandole, distribuisce loro diversi regali, tra cui biglietti per viaggi.

Di seguito, l’emozionante video che è diventato virale in soli pochi giorni.

 


 

IL MARKETING ESPERIENZIALE DI GUINNESS

2019, Cina, nel cuore del vivace quartiere di Jing’An a Shanghai. Il brand Guinness introduce un’esperienza di marca del tutto innovativa: il Guinness Gatehouse, che rappresenta il primo adattamento del noto concetto di Guinness Storehouse, il fenomenale successo “Home of Guinness” in Dublino. Esso propone, infatti, agli abitanti di Shanghai e ai suoi visitatori, la birra scura più iconica del mondo e una vasta gamma di birre Guinness, all’interno di uno spazio di 1000 metri quadrati interamente dedicati al marchio.

L’esperienza include cinque diversi elementi:

  • Brewing Vat: una proiezione a 280º che mostra l’eredità della Guinness, l’arte della sua produzione e la sua inconfondibile pubblicità.
  • Sala da pranzo dei birrai: celebra il meglio dell’azienda e degli abbinamenti gastronomici, tra cui il “Guinness & Oysters bar”.
  • Surge & Settle bar: all’interno del quale i consumatori possono gustare un’ampia scelta di birre Guinness e cocktail. Inoltre, hanno la possibilità di versare la propria pinta e stampare una “STOUTie” sulla loro birra (ossia, il proprio selfie stampato sulla sommità della schiuma).
  • Back bar: una sala da pranzo privata per godere di un’eccezionale esperienza Flavor by Fire, circondata da murales, disegnati da un giovane artista ed esposti all’Asian Illustration Festival, presso il Powerlong Museum di Shanghai.
  • Guinness Shop: completerà l’esperienza invitando i visitatori a scoprire una vasta gamma di prodotti e merchandising Guinness.

 


 

MISEREOR: BENEFICENZA ALTERNATIVA

Uno dei tanti ostacoli per le organizzazioni di beneficenza che cercano di raccogliere donazioni per la causa che perseguono è che il loro pubblico di destinazione spesso non comprende quanto un piccolo contributo possa fare realmente la differenza. La mancanza di trasparenza nel processo di donazione spesso fa sì che le persone decidano di non impegnarsi in questo senso.

Misereor, l’organizzazione benefica tedesca per lo sviluppo internazionale, affronta questo problema in modo brillante. L’iniziativa consiste nel creare il primo display interattivo al mondo in grado di accettare donazioni con carta di credito e nel posizionarlo in molteplici aeroporti.

Ad esempio, come è possibile osservare nel video sottostante, sul billboard viene visualizzato un filone di pane: nel momento in cui una persona inserisce la propria carta di credito per una donazione, l’immagine si muove come se la carta stia effettivamente tagliando una fetta di pane. In seguito, un messaggio di ringraziamento da parte di Misereor appare sullo schermo, affiancato da un link che invita a donare la stessa cifra ogni mese.

La campagna, di elevato impatto, riscontra successo nella popolazione, grazie alla possibilità che chiunque ha di verificare la destinazione dei soldi devoluti in beneficenza.

 


 

L’ESCAPE ROOM DI HBO A SXSW 

2017, Austin. Ognuno di noi sa cosa sia una Escape Room: il celebre gioco in cui un gruppo di persone, rinchiuso in una stanza particolare, deve risolvere una serie di enigmi per poter uscire. Cavalcando l’onda di popolarità che negli ultimi anni tale gioco ha ottenuto, HBO crea una mega esperienza al festival South by Southwest del 2017, combinando tre stanze separate in un enorme mistero.

Ogni stanza rappresenta un set ricreato di uno show popolare della HBO. Nello specifico, i tre show sono Veep, Silicon Valley e Game of Thrones. Ogni sfida è collegata alla trama dello spettacolo. I visitatori entrano, innanzitutto, in quella che è una ricreazione dello Studio Ovale di VEEP, e hanno 5 minuti a disposizione per poter risolvere i misteri e proseguire con la prossima stanza, ossia la casa degli hacker della Silicon Valley. Una volta risolta la sfida degli hacker, i partecipanti entrano nella stanza dedicata a Game of Thrones e, risolvendo la sfida su una mappa 3D, si apre una porta per l’ultima stanza con l’iconico Trono di Spade.

Nei tre giorni dell’activation, oltre 1500 persone attraversano le Escape Rooms della HBO, generando molta copertura da parte della stampa. Tra i partecipanti, vi è perfino il cast originale di VEEP e di Game of Thrones.

 https://fb.watch/4mqzEdL2mY/

 

IL CASO ASTON MARTIN

2014, Colorado. La Aston Martin è stata un’auto iconica per lungo tempo, soprattutto grazie alle leggendarie scene di inseguimento in auto in molti film di James Bond. Nel 2014, sulle Montagne Rocciose del Colorado, diversi proprietari di Aston Martin hanno l’opportunità di guidare le loro auto su di una pista innevata in montagna, spingendo le vetture al limite, proprio come se fossero in una scena di 007. Il test drive include un circuito di frenata, un percorso di slalom, uno skidpad e un circuito di gara completo. Tutte le parti dell’esperienza vengono supervisionate da autisti professionisti.

Sebbene solo alcuni proprietari di Aston Martin selezionati siano in grado di guidare sul ghiaccio, l’esperienza è condivisa su diversi canali social e contribuisce notevolmente ad incrementare la visibilità del marchio Aston Martin. La campagna si dimostra così efficace che l’azienda continua a perseguire questa strategia esperienziale ogni anno a partire dal 2014.

 

 

DELTA’S STILLNESS IN MOTION

2015, Vancouver, conferenza TED. Spesso è fin troppo facile lasciarsi prendere dalla frenesia della vita quotidiana, soprattutto per chi è in viaggio costante; e questo Delta lo sa bene. D’altro canto, è facile pensare che essere attivi e muoversi a un ritmo più veloce si traduca in una maggiore produttività. Al contrario. L’azienda, infatti, ha l’obiettivo di sottolineare l’importanza di rallentare, e dimostrare che, a volte, prendersi un momento di pausa durante la giornata, e semplicemente rimanere fermi, può essere un ottimo modo per migliorare la produttività.

Delta ingegna, dunque, un metodo originale per contrastare nettamente la velocità a cui le compagnie aeree sono spesso associate. Crea, infatti, un’esperienza coinvolgente che incoraggia le persone a praticare attivamente la calma. I partecipanti ricevono una piccola sfera e, dopo essere entrati in una stanza di vetro, la posizionano su di un piccolo piedistallo davanti al loro posto. Si siederebbero, quindi, e metterebbero le mani sopra i sensori biometrici che sincronizzerebbero le luci con la frequenza cardiaca dell’individuo. La sfera sul piedistallo catturerebbe quindi la frequenza cardiaca più bassa registrata, pulsando come una luce calmante.

Dopo l’esperienza rilassante, ai partecipanti viene data la sfera come regalo che serve loro come promemoria per rallentare quando si sentono stressati. I partecipanti sono incoraggiati a condividere la loro esperienza sui social media e vengono fornite loro diverse foto per farlo. La campagna Stillness In Motion in tutto genera 9,3 milioni di impressions su Twitter per Delta; infatti, l’esperienza immersiva è in grado di creare un ricordo indelebile per chi è entrato in quella stanza.

 

 

SENSODYNE: GREAT SENSITIVITY TEST

2014, Londra. Con l’obiettivo di lanciare uno dei suoi ultimi prodotti in maniera alternativa e memorabile, Sensodyne entra in collaborazione con l’agenzia di marketing inglese Hotcow, per creare un’iniziativa di marketing esperienziale all’interno del Potters Field Park di Londra. L’esperienza consiste nella distribuzione di campioni, nell’organizzazione di giochi all’aperto e perfino in una lezione pubblica sull’igiene orale. Più nello specifico, l’allestimento a Potters Field consiste in tre zone separate in cui gli individui possono prendere parte a diverse esperienze.

  • La zona 1, ovvero la zona di sensibilità, offre un controllo della sensibilità dentale di dieci minuti da parte di dentisti professionisti. I partecipanti possono anche vincere dei premi giocando a “How Sensitive Are You?”, come campioni di prodotti gratuiti, consigli e dimostrazioni da parte dei principali rappresentanti del marchio.
  • La zona 2 presenta un molare gigante alto quattro metri con l’iconico Tower Bridge come sfondo. I brand ambassador invitano i partecipanti a scattare selfies con il molare e condividerli sui social media, oppure a farsi scattare una foto professionale per poi recuperarla online dopo l’evento.
  • Infine, la zona 3 rappresenta un tentativo di battere il record mondiale per la più grande lezione di igiene orale del mondo (circa 230 persone hanno partecipato alla lezione pubblica quel pomeriggio).

La strategia esperienziale ha ottenuto una reach di oltre 4 milioni di persone. Sono stati distribuiti oltre 6.000 campioni Sensodyne e sono stati condotti 200 controlli di sensibilità dentale. La strategia si è rivelata una campagna di successo che ha aumentato significativamente la brand awareness e il brand engagement, informando, allo stesso tempo, i consumatori sull’importanza della sensibilità dei denti.

 


OREO: TRENDING VENDING MACHINE

2014, Austin. Durante il festival SXSW, Oreo implementa un’iniziativa denominata Trending Vending, che sfrutta la tecnologia di stampa 3D, con l’obiettivo di consentire agli utenti di creare, mescolare e remixare gli elementi costitutivi essenziali di un Oreo – aromi di crema, biscotti, forme e colori – per creare prodotti altamente personalizzati e mai visti prima in una questione di secondi. Il risultato: in poco più di un minuto, gli utenti possono progettare innumerevoli cookie personalizzati basati sulle tendenze di Twitter, stamparli su richiesta e gustarli sul momento. Ogni macchina può creare oltre 10.000 cookie diversi. Per la creazione della stampa 3D, MondelÄ“z (parent company di Oreo) ha collaborato con lo studio di design MAYA Design e Twitter.

Attraverso la combinazione tra i propri cookies e le tendenze social, Oreo punta a garantire ai consumatori esperienze uniche e innovative. D’altronde, Oreo è nota per le sue strategie di social media marketing. In questo caso, sta combinando l’attenzione dei media che la stampa 3D riceve ultimamente, con la crescente popolarità di Twitter, per diventare una tendenza sui social media stessi.

L’obiettivo del progetto Trending Vending è quello di prototipare rapidamente una nuova esperienza che allarghi i confini del modo in cui i consumatori interagiscono con i marchi e, quindi, testarla su un palcoscenico globale.

 


 

InsightAgency

Come scrivere una pagina contatti di un sito web efficace e creativa?

 


Per abbindolarti e farti proseguire nella lettura, potrei iniziare questo post sulla pagina contatti di un sito web dicendoti che questa è una delle pagine più visitate di un sito e che non puoi dimenticartene.

Potrei.

La verità – e qui chiedo perdono ai guru e alle guru del marketing che tirano acqua al loro mulino a seconda della situazione – è che tutte le pagine di un sito vanno curate e rifinite in dettaglio, nessuna esclusa.

Questo perché ogni spazio a nostra disposizione per comunicare e intrecciarci con le persone è preziosissimo: è un’occasione per definirci come brand e come esseri umani, ringraziare chi viene a farci visita e stimolare a scriverci, metterci a disposizione e ribadire la nostra promessa ai potenziali clienti.

Quindi? Quindi anche il testo della pagina contatti di un sito web deve essere maneggiato con cura e progettato con le stesse attenzioni che mettiamo nelle altre sezioni del sito: about page, sales page, home page e via dicendo (approfondiremo anche queste nei prossimi articoli).

Vediamo insieme come realizzare una pagina contatti efficace, con quel pizzico di creatività che la rende più accogliente e memorabile, più qualche esempio di informazioni che secondo me è bene aggiungere per dare più valore al nostro business.

Cominciamo.

Pagina contatti di un sito web e menu di navigazione

Prima di infilarci dentro il tema centrale di questo post, ci tengo ad approfondire un piccolo aspetto legato a usabilità/user experience e che risponde a domande che spesso mi vengono fatte, del tipo: quando si costruisce il menu di navigazione, dove si inserisce la voce della pagina contatti? c’è libertà di scelta? ci sono delle convenzioni che è meglio rispettare?

La prassi vuole che, nel menu di navigazione, la pagina contatti venga posizionata all’ultimo posto, seguita solo in alcuni casi dalla lentina di ricerca sul sito. Il mio consiglio è di non inventarti nuovi modi di fare le cose di sempre e di lasciarla lì dov’è, per non confondere le persone che si aspettano di trovare un certo tipo di informazioni secondo la logica che conoscono.

Altra questione: quanto si può andare di creatività con la voce del menu di navigazione? al posto di “contatti” si può usare “scrivimi” o “lasciami un messaggio”?

Per me la risposta è sì se l’etichetta che scegliamo di dare: 

  • è coerente con tutto il contenuto del sito; 
  • è chiara e non genera fraintendimenti;
  • contribuisce a definire la personalità del brand.

Nella mia esperienza, mi è capitato di sostituire la voce “contatti” con “fai una domanda”, “vieni a trovarci”, “ottieni risultati”, “chiedici di più”, ma queste scelte sono state dettate da un grande lavoro di progettazione del contenuto a monte e di definizione di tono di voce.

Pagina contatti, i dati del tuo brand

Siamo persone reali, vere, abbiamo business in crescita che guardano al futuro e che vogliono distinguersi. Diciamo chi siamo, a gran voce.

Per questo nella pagina contatti è utile ribadire i dati dell’attività: brand name, nome e cognome, partita IVA, sede legale e operativa, un indirizzo email valido, la PEC, il numero di telefono, account Skype o similare.

Ti ricordo che alcune delle informazioni sopra citate vanno inserite anche nel footer per cui, se la tua pagina non è molto lunga ed è ben organizzata, puoi omettere questi dati e lasciarli solo al fondo perché facilmente raggiungibili.

Ma… bisogna proprio mettere tutte queste informazioni nella pagina contatti? Dipende da settore, tipo di lavoro, questioni di privacy.

Però.

Se hai un negozio fisico, una bottega, un laboratorio, un ufficio aperto ai clienti, scrivere l’indirizzo in cui lavori è F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E per farti trovare; se lavori quasi del tutto online o hai un ufficio in casa, il tuo indirizzo è secondario.

Stesso discorso per il telefono o il cellulare. Alcuni brand si muovono benissimo via email, Skype, Zoom e non hanno bisogno di lasciare ai clienti il numero di telefono; viceversa per altri business come un ristorante o un idraulico, condividere un recapito telefonico è importantissimo per la gestione degli interventi, appuntamenti, prenotazioni.

Un form essenziale e personalizzato

Dentro la pagina contatti dobbiamo inserire, a un certo punto, il famoso form o modulo nel quale chi lo compila può lasciare i suoi dati e raccontare per quale motivo ha bisogno di noi.

Opta per un modulo semplice, dove chiedi solo quello che serve: le persone sono restie a riempire form con mille dati, in più se il contatto non è super motivato a scriverti, chiedere tante cose può spaventare e disincentivare ad arrivare alla fine.

WordPress, Joomla e altri CMS, per facilitare il processo, configurano dei form contatti standard che funzionano e sono molto comodi ma che mancano di personalità.

Qui ti consiglio di lavorare sul microcopy, mettendoci la tua voce e la tua personalità in ogni singolo campo, per accogliere come si deve chi ti sta scrivendo e lavorare da subito di empatia.

Perché mettere un asettico “nome” quando possiamo modificare con “come ti chiami” o “qual è il tuo nome”? Perché lasciare il campo “messaggio” quando possiamo scaldare la comunicazione con “perché sei qui”, “dimmi tutto”, “come posso esserti utile” o “raccontami meglio”?

Possiamo aggiungere un po’ di sapore anche al bottone “invia messaggio”; nel form contatti del nuovo sito della insight l’abbiamo sostituito con un “manda pure” per essere più amichevoli e diretti.

Prova a sperimentare di creatività, ricordati però che l’obiettivo finale è quello che le persone ti scrivano, quindi vai di fantasia ma non trascurare chiarezza e semplicità.

La mappa di Google, gli orari in cui lavori e altri dettagli

Se hai un negozio fisico, allora la tua pagina contatti non può non contenere una bella mappa di Google: aiuterai i tuoi clienti a sapere dove lavori e come fare a raggiungerti. Se la tua attività è aperta solo in certi orari, ecco il momento di dirlo: eviterai che si bussi alla tua porta il lunedì pomeriggio, il tuo giorno libero.

Sempre a proposito di mappe e indirizzi, puoi inserire un piccolo paragrafo con dei dettagli aggiuntivi per far sì che le persone arrivino a destinazione senza impazzire. Due esempi:

  1. Hai uno studio a Napoli, non proprio in centro? Spiega come raggiungerti con i mezzi, ipotizzando il tragitto dalle stazioni ferroviarie principali.
  2. Il tuo negozio si affaccia su una via con il posteggio a pagamento? Avvisa le persone che se vogliono parcheggiare super vicino dovranno pagare una tariffa precisa (indica anche quale) o consiglia un parcheggio free nei dintorni.

Questi suggerimenti vanno bene anche se lavori solo online ma hai comunque piacere di indicare qual è la sede della tua attività. Trasmetterai professionalità, solidità e sicurezza.

Scintille ed emozioni

Se fin qui ho raccontato quali dovrebbero essere le informazioni di base contenute su una pagina contatti, ora voglio darti altri spunti per arricchire quello che andrai a scrivere, per esserci meglio e far scattare qualcosa dentro a chi c’è dall’altra parte dello schermo. Come sempre, il mio consiglio è quello di modellare su di te questi spunti, valutare quali senti tuoi e allontanare quelli che sono lontani dal tuo essere.

  • Pratica la gentilezza. Molte pagine contatto sono fredde, spocchiose, gelide. Perché non cambiare punto di vista? A me piacciono quelle pagine contatto che ringraziano le persone di essere arrivate fin lì. Che aggiungono informazioni sul metodo di lavoro senza presunzione. Che accolgono e mettono il potenziale cliente nelle condizioni di dire: ok, mi piaci, voglio lavorare con te perché sei come sei, con le tue competenze e professionalità.
  • Ribadisci chi sei, cosa fai e per chi. Un piccolo recap sul tuo lavoro, magari scritto a inizio pagina, può aiutare le persone a non perdere di vista il focus ed entrare in comunicazione con te.
  • Racconta i mondi che abiti. Hai una rubrica su Instagram dove ogni giovedì fai una diretta sul tuo lavoro? Hai attivato un gruppo chiuso su Facebook? Scrivi su una rivista online e ogni lunedì esce un tuo articolo sulla fotografia? Spiega a chi legge dove può trovarti al di fuori del tuo sito e perché dovrebbe seguirti anche lì.
  • Condividi il tuo metodo di lavoro per aiutare le persone a capire e capirti meglio. Dedica qualche riga della tua pagina contatti per spiegare, sempre con cura, alcune cose sulla tua attività. Hai un’agenda molto fitta e prendi lavori solo con 4 mesi di anticipo: dichiaralo, così chi ha fretta potrà andare altrove. Preferisci il contatto esclusivo via email: spiega perché.Ci sono dei progetti che ti appassionano e quelli a cui preferisci dire no, dillo chiaramente, è un modo per raccontare come e con chi ami lavorare, disincentivando le persone che non sono in sintonia con te a sceglierti.

Ottieni il massimo dalle pagine del tuo sito

Adesso che sai come dare vita a una pagina contatti che invoglia a scriverti e approfondito quali contenuti possono trasformarla in un luogo di dialogo e ascolto, puoi iniziare a migliorare quella che hai già con le tue forze.

Se invece serve aiuto, il nostro servizio di scrittura testi è a tua disposizione. Insieme daremo più sostanza, profumo e consistenza alla comunicazione del tuo brand rispecchiando le tue caratteristiche e la tua personalità.

InsightAgency

Stai pensando di usare TikTok Ads per il tuo brand o la tua azienda?

 


È ora di cominciare! Con più di 800 milioni di utenti al mese, Tik tok è una delle app più scaricate del 2020. Che tu voglia aumentare le vendite, incrementare il traffico sul tuo sito o lanciare un nuovo prodotto, potrai ottenere grandi risultati con una campagna pubblicitaria originale e mirata. Scopri tutto quello che ti serve sapere sugli annunci di Tik Tok in questo articolo! 

Introduzione su Tik Tok

Con milioni di utenti in tutto il mondo Tik Tok offre una piattaforma potente e di facile utilizzo per aiutare le aziende a farsi pubblicità. 

 


Un’ampia gamma di strumenti permette di impostare i target, creare annunci e consultare i report.
Gli annunci su TikTok sono un’incredibile  opportunità per chi vuole estendere il proprio raggio di utenza, sebbene non siano ancora popolari come quelli di Instagram e Facebook. Infatti solo in pochi ne hanno intuito il grande potenziale e per questo è il momento perfetto per iniziare a utilizzarli. Che si tratti di sponsorizzare a budget ridotto una piccola attività o di portare avanti una grossa campagna, TikTok offre strumenti efficaci  per aiutare i brand ad avere successo.

 


Così come Instagram, anche TikTok ha una pannello di sponsorizzazione che automatizza il processo di creazione, ottimizzazione e distribuzione degli annunci. Si può investire il budget su base giornaliera o permanente, ad ogni modo la scelta non è definitiva e potrà essere modificata a piacimento durante tutta la campagna. È possibile segmentare il pubblico secondo parametri di genere, età, area geografica, interessi e altre variabili specifiche. Anche Tiktok, così come  Facebook e Instagram, permette di creare pubblici su misura e lookalike per raggiungere audience simili a quelli di riferimento.

Vediamo meglio come sono fatti gli annunci. TikTok offre un’ampia gamma di modelli per le aziende e i brand. La maggior parte sono visibili quotidianamente sullo scroll.

 

Ci sono 5 tipi di annunci su TikTok:

  • In- feed
  • Brand Takeover 
  • Topview
  • Branded Hashtag Challenge
  • Branded Effects


Con tante opzioni tra cui scegliere può essere difficile individuare la più adatta. Di seguito un approfondimento su ognuna, per capire quale può funzionare meglio per la propria azienda.

Tik Tok in Feed Ads

Gli annunci in-feed sono gli spot pubblicitari che appaiono tra i video degli utenti quando scorri la Home nella sezione “Per te”. Se ancora non conosci bene TikTok e la sezione “Per Te”, gli annunci In-feed sono come gli spot che compaiono scorrendo le stories di Instagram.

 


Puoi ottenere risultati molto creativi con gli annunci video In-feed, infatti grazie alla durata tra i 9 e i 15 secondi si possono inserire molteplici call to action. Ad esempio puoi invitare i tuoi utenti ad acquistare online e a scaricare la tua app o farli arrivare sul tuo sito con click, direttamente da TikTok.

Guarda come appare la call to action di Adobe per sponsorizzare Lightroom:

 


Come per ogni altro video che appare sulla Tua Pagina, bisogna tenere a mente che gli annunci In-feed si possono scorrere e saltare rapidamente: i primi secondi sono essenziali per catturare l’attenzione. Gli annunci devono essere a schermo intero e abbastanza accattivanti da convincere le persone a non passare oltre.

Quando si tratta di fermare lo scroll, Sawyer Hartmann , il Ceo di Cameras su TikTok ci dà qualche saggio consiglio:

“Nei video di TikTok i testi  dovrebbero porre un problema o catturare subito l’attenzione. Immagina il tuo spettatore ideale seduto mentre guarda il tuo video senza audio: quale parole potresti aggiungere e quale storia potresti raccontargli per convincerlo ad alzare il volume?” Sawyer Hartman      

Un altro vantaggio degli annunci In -Feed? Gli utenti TikTok possono mettere dei like, commentare, condividere e interagire con i tuoi video come per ogni altro video della sezione Per Te.

CONSIGLIO: lavora con gli influencer per i tuoi annunci In-Feed! Vedi Levi’s per esempio

Levi’s ha collaborato con alcuni creators di TokTok, rendendo  disponibile la  tecnologia Future Finish 3D denim lasciando loro completa libertà per personalizzare i jeans.

 

collaborazione con creators tik tok

 

Ogni creator appariva su TikTok in un annuncio In-Feed, dal quale gli utenti cliccando sul bottone “Shop now”  potevano acquistare lo stesso capo direttamente online sul sito Levi’s.

Tik Tok Brand Takeover

Ti è mai capitato di aprire TikTok e veder comparire subito un annuncio? Se sì, questi erano annunci Brand Takeover.

Gli annunci Brand Takeover appaiono appena aperta la app – come video a schermo intero per un pubblico mirato.

Elimina i commenti offensivi

Se preferisci non vedere parole inappropriate nei commenti su Instagram Live, puoi nascondere automaticamente i commenti offensivi e filtrare manualmente i commenti che contengono parole o frasi specifiche. Questo è qualcosa che consigliamo vivamente di fare, soprattutto se sei un grande brand con molto seguito.

Apri le impostazioni di Instagram, scorri verso il basso fino a “Privacy”, seleziona “Commenti”, quindi attiva “Nascondi commenti offensivi” da “Off” a “On”.

Per filtrare i commenti che contengono frasi specifiche, attivare “Filtro manuale” da “Off” a “On”, quindi digitare le parole o le frasi che si desidera filtrare separate da virgole.

 


È una delle migliori tipologie di annuncio per creare awareness e gestire vendite dirette, dal momento che si può comunicare il messaggio a persone interessate.

Questi annunci non soltanto compaiono all’apertura di TikTok, ma possono essere mostrati sulla pagina Per Te nel formato immagine, Gif o video – con dentro un link che re-indirizzi gli utenti su una Landing Page o  una Hashtag Challenge all’interno di TikTok. 

Guarda come Guess Jeans ha sponsorizzato la propria #InMyDenim Challenge attraverso TikTok. La prima foto a sinistra è un di Brand Takeover.

Gli annunci Brand Takeover sono unici nella loro categoria, ovvero TikTok garantisce che gli utenti non ne vedano più di uno al giorno. In questo modo il contenuto avrà molta più visibilità e meno concorrenza.

Questa tipologia potrebbe non essere la più adatta se hai appena iniziato a farti pubblicità su TikTok: la sua efficacia la rende infatti molto costosa. Per brand più grandi con un grosso budget è invece un’ottima opportunità per crescere velocemente e raggiungere una buona fetta di utenti di TikTok.

 



TIKTOK ADS: Topview

Gli annunci Top View sono una nuova opzione simile al Brand Takeover. Questo formato di Ads lo troviamo all’interno dei “Per Te” insieme ad altri video, solitamente con la presenza di una call to action.

Appare in cima alla pagina Per Te, la migliore vetrina di tutto TikTok, con video a schermo intero fino a 60 secondi di durata  con riproduzione e suono in automatico.

 


TIKTOK ADS: challenge con # personalizzato

Le challenge con # personalizzato sono un’opportunità unica in esclusiva per TikTok, visibili sulla discovery page.  Simili ai normali hashtag di tendenza e alle challenge su TikTok, questo tipo di annunci sono perfetti per stimolare gli utenti a creare contenuti e creare brand awareness, che siano sponsorizzati o meno.

La parte migliore delle challenge con # personalizzato? Sono molto divertenti! Sono un’ottima possibilità di collaborare tra brand e integrarsi perfettamente nella community di TikTok. 

Per creare una Challenge con # personalizzato è fondamentale avere obiettivi concreti : si vuole creare awareness? Generare contatti? Lanciare un nuovo prodotto?

Quando un utente clicca su un hashtag sponsorizzato viene re-indirizzato su una landing page su TikTok con il logo dell’azienda, il link per il sito ufficiale, una breve descrizione della challenge e i video popolari collegati allo stesso hashtag.



Per un’esposizione massiva come l’esposizione sul banner di ricerca di TikTok si toccano cifre fino a 150’000$ al giorno. questa è una vetrina enorme ma non è l’unica via per coinvolgere le persone con i propri hashtag.

CONSIGLIO: se cerchi un’alternativa meno costosa per far decollare la tua challenge puoi collaborare con i creators più popolari su TikTok, come Houseparty e Freal Milkshakes.

Guarda come Houseparty in collaborazione con Gen-Z heartthrob Chase Stokes (meglio conosciuto come  “John B” from Outer Banks) è riuscito a portare i loro hashtag ad un livello superiore.

 


TIKTOK ADS: effetti personalizzati

TikTok ha introdotto adesivi personalizzabili da condividere, filtri e lenti AR nel pacchetto pubblicitario. Queste lenti personalizzabili, simili a quelle di Snapchat,permettono ai brand di creare su misura filtri sulla app.

 

Gli effetti personalizzati restano disponibili fino a dieci giorni per volta e sono un’ottima iniziativa per stimolare gli utenti a interagire con il tuo brand divertendosi!

Quanto costa la pubblicità su Tik Tok Ads?

Gli annunci di TikTok sono una novità – brand e aziende stanno ancora sperimentando la piattaforma – quindi non è immediato capire i costi medi o il return of investment (ROI).

E ora arriviamo alla parte dolente della nostra guida dedicata a come sponsorizzare su TikTok: il budget. In linea di massima, poiché gli annunci su questa piattaforma hanno maggior efficacia, soprattutto perché meno “intasata” rispetto a Facebook e Instagram, il costo riscontrato è in media più alto rispetto ai suoi “fratelli maggiori”.

Il valore minimo spendibile su TikTok è pari a 20 dollari al giorno, molto diverso da Facebook o Instagram dove si può partire anche con un 1 euro al giorno per gruppo di inserzioni. Considerato di lanciare una campagna per 10 giorni, quindi, la spesa da considerare sarà di almeno 200 dollari.

InsightAgency

Come creare foto con sfondo nero?

 


Quando osserviamo foto con sfondo nero e soggetto ben messo in risalto in primo piano, ci sembrano molto più pulite, professionali e decisamente accattivanti. Questa particolare tecnica funziona con tutti i generi di fotografia, in particolar modo con i ritratti, ma funziona bene anche nella fotografia naturalistica, in quella di cibo e in quella commerciale di prodotti.

La maggior parte delle persone pensa che per ottenere uno sfondo nero in fotografia ci sia bisogno di uno studio e di un fondale rigorosamente nero, ma in questo articolo vedremo come sia possibile ottenere uno sfondo nero indipendentemente dal contesto e dal colore dello sfondo stesso. Esamineremo diverse tecniche che potranno essere utilizzate singolarmente o anche in combinazione tra di loro per ottenere un'immagine migliore.

Per ottenere ottimi risultati devi conoscere benissimo le diverse tipologie di luce perché la prima cosa che dovrai fare sarà quella di esaminare la quantità e la qualità della luce che hai di fronte. Altra cosa fondamentale è quella di avere un'ottima conoscenza della tua fotocamera. Le macchine fotografiche digitali, per quanto complesse, non arriveranno MAI ad avere una gamma dinamica come quella dell'occhio umano e pertanto le fotocamere registrano la luce in modo differente a ciò che i nostri occhi vedono (è un argomento che approfondiremo nei prossimi giorni, quindi continuate a seguirci). Conoscere bene la propria fotocamera e gli obiettivi è un altro punto fondamentale per ottenere ottimi risultati.

Requisiti fondamentali per ottenere un buon sfondo nero nelle foto

Il requisito più importante per ottenere uno sfondo nero in fotografia (eccetto quando siamo in studio con un fondale nero) è quello di cercare condizioni d'illuminazione ad elevato contrasto. Attorno a te deve esserci una luce forte ma anche delle ombre. Senza ombra non otterrai mai un buon risultato. Se la luce sul tuo soggetto è molto forte rispetto alla luce che hai sullo sfondo, quest'ultimo viene proiettato nella completa oscurità. Cerca situazioni come queste!

Un'altra cosa da tenere in considerazione è la direzione della luce. Questa NON deve essere mai frontale ma deve colpire il tuo soggetto lateralmente altrimenti c'è un'alta probabilità che la luce possa illuminare lo sfondo che alla fine lo ritroveresti bianco! Cerca una luce laterale in modo da creare un buon contrasto tra il soggetto e lo sfondo.

Le impostazioni della fotocamera che ti verranno suggerite in questo articolo possono cambiare parecchio da fotocamera a fotocamera. Ecco perché devi conoscere bene la tua fotocamera in modo da trovare i giusti settaggi una volta acquisita la conoscenza di queste tecniche.

In molte situazioni avere lo sfondo lontano dal soggetto aiuta ad ottenere uno sfondo nero più facilmente che in altre situazioni. Non posizionare mai il tuo soggetto vicino allo sfondo (sempre che sia possibile)

Quindi, come otteniamo uno sfondo nero in fotografia? Ci sono diversi metodi che vedremo. Partiamo dal più semplice e ovvio: quello di utilizzare un pannello nero

 


Uso del pannello nero

È ovviamente banale, ma il modo più semplice per ottenere fotografie con sfondo scuro è quello di trovare un pannello o un fondale, di dimensioni abbastanza grandi, totalmente nero. In questo modo non dovrai preoccuparti dello sfondo ma dovrai "solamente" regolare la fonte di luce e la sua direzione verso il soggetto principale.

Si può utilizzare qualsiasi pannello nero ma i più consigliati sono quelli di velluto o di qualsiasi altro tessuto non riflettente. Usa un materiale opaco perché con quello lucido rischi dei fastidiosi rimbalzi della luce che diventano ingestibili.

Come già ricordato sopra, ricordati sempre e comunque di tenere abbastanza staccato il soggetto dallo sfondo per evitare che la luce possa comunque illuminare il pannello nero.

Esaminiamo ora le varie situazioni e modi in cui la luce può essere controllata per ottenere uno sfondo perfettamente nero.

 


Creare uno sfondo nero attraverso l'illuminazione controllata

Lo sapevi che puoi ottenere uno sfondo nero nelle tue immagini anche se ti ritrovi con uno sfondo completamente bianco? 

Ovviamente questo può sembrare impossibile ma, in condizioni d'illuminazione controllata e con diverse tecniche, potrai scurire facilmente lo sfondo anche quando questo è chiaro. Quando parlo d'illuminazione controllata non intendo una luce naturale ma una luce sparata da un flash. La luce naturale spesso "inonda" la scena in tutte le direzioni e finisce ovviamente anche per colpire lo sfondo, cosa che noi non dobbiamo fare.

Usa un flash e mettilo lateralmente al soggetto, ancor meglio se di flash ne usi 2, uno per ogni lato. Misura poi la luce della scena e imposta la giusta potenza dei flash. Fai qualche scatto di prova e poi vedrai che avrai ottenuto un'immagine brillante con sfondo nero come questa:

 

 


Il motivo per cui siamo in grado di ottenere uno sfondo scuro anche in presenza di uno chiaro, è la gamma dinamica che nelle fotocamere è molto limitata rispetto ai nostri occhi. Essi vedono molte più variazioni tonali o d'intensità della luce rispetto a ciò che una fotocamera può catturare. 

Creare uno sfondo nero attraverso l'illuminazione naturale

Puoi creare foto perfette con sfondo nero anche utilizzando la luce naturale anche se in realtà non è semplicissimo. Tutto quello che devi fare è posizionare il soggetto nell'area più luminosa della stanza e cercare di mantenere bassissima l'intensità della luce nelle aree circostanti.

Un esempio potrebbe essere la classica finestra. Posiziona il soggetto vicino ad essa, magari chiudendo il più possibile gli scuri in modo da far entrare un solo fascio di luce e non una luce diffusa, e chiudi tutte le altre porte o finestre in modo da avere più buio possibile nella scena ed avere solo un fascio di luce diretta sul soggetto.

 


 L'uso del flash

Quando si usa un flash diciamo alla fotocamera di NON catturare altra luce oltre a quella che gli siamo "sparando" dal flash stesso. È necessario selezionare alcune impostazioni particolari per ottenere uno sfondo nero. Ecco cosa devi fare:

  • Imposta la fotocamera in modalità manuale
  • Imposta la velocità massima dell'otturatore sulla velocità massima di sincronizzazione del flash.
  • Imposta una sensibilità ISO più bassa possibile
  • Il valore dell'apertura deve essere ridotto sino ad ottenere un'immagine con sfondo scuro. Inizia da f/5.6 (dipende da quanta luce c'è nell'area). Fai uno scatto di prova e poi eventualmente chiudi ancora e porta la fotocamera a F8
  • Posiziona il flash in modo che non colpisca lo sfondo. Mettilo lateralmente al soggetto o, alla peggio, leggermente più frontale...ma senza esagerare.
  • Gioca con la variazione dell'apertura e la potenza del flash sino ad ottenere la giusta esposizione sul soggetto e uno sfondo completamente nero.

 


 

Post-elaborazione di una fotografia con sfondo nero

Nonostante tutti gli sforzi per ottenere uno sfondo completamente nero, un minimo di post produzione è quasi inevitabile per ottenere la foto davvero perfetta.

Quando si lavora in Photoshop con questo genere d'immagini, i professionisti solitamente regolano contrasto, ombre e livelli tonali, accentuando lo sfondo utilizzando un pennello di color nero puro.

Un'altra tecnica molto usata in Photoshop per scurire lo sfondo è l'uso dello strumento "Scherma/Brucia" impostato sulla modalità "brucia". Passando con il mouse sulle parti scure dell'immagine, questo strumento ti permetterà di renderle ancora più scure sino ad ottenere un nero puro. A differenza del pennello nero in questo caso sei tu a decidere l'intensità passando più e più volte sullo sfondo.

Ottenere immagini con sfondo nero può sembrare una cosa difficile ma dopo alcune prove vedrai che riuscirai ad ottenere ottimi risultati. Qua sotto ti lascio solo alcuni esempi di ciò che potrai ottenere.


 

InsightAgency

Conversational Marketing: l’importanza di costruire un dialogo

Il Conversational Marketing è sicuramente una tendenza importante verso la quale i brand e le aziende devono guardare. Vediamo come!

Ti sei mai chiesto perché gli esseri umani dialogano costantemente tra di loro? Sia in forma scritta che orale o con i gesti? Il filosofo greco Aristotele definiva l’uomo un “animale sociale” per spiegare la sua tendenza alla socialità. Per questo motivo non c’è da stupirsi se uno dei trend 2021 per implementare una strategia efficace è il conversational marketing, ovvero il marketing basato sulla conversazione.

Il dialogo è stato, infatti, fin da subito uno dei mezzi di comunicazione che ha permesso all’uomo di cooperare, trasmettere la sua cultura e sopravvivere rispetto alle altre specie. Rinunciare, dunque, allo scambio comunicativo significherebbe per l’essere umano estinguersi. La stessa pandemia ci ha mostrato come ridurre la socialità abbia generato non pochi problemi psicologici, economici e sociali.

La parola è praticamente alla base della maggior parte delle cose che ci circondano, per questo rimane fondamentale coltivare rapporti tra le persone attraverso il sano dialogo anche nel marketing.

 



Cos’è il conversational marketing?

È un approccio di marketing basato sulla conversazione tra il cliente e l’azienda. Qualcosa che si poteva intuire anche solo leggendo il termine, ma la definizione non è poi così scontata. Puntare a un approccio di marketing basato sulla parola, nel caso specifico sulla conversazione, ci permette di costruire relazioni profonde con il nostro target rispetto ad altre strategie che a fatica riescono a ottenere questo risultato.

Perché il conversational marketing riesce a generare un risultato tale? Il potere della parola che sta dietro ogni comunicazione, permette all’azienda, all’ente o all’impresa di conoscere e risolvere in tempo reale i bisogni del suo target. Ad esempio, se un cittadino o un cliente ha bisogno di risolvere una pratica amministrativa o richiede assistenza per un prodotto, la conversazione in tempo reale con uno degli impiegati dell’ente o dell’azienda gli permetterà di risolvere velocemente il problema e di personalizzare il suo messaggio. Dall’altra parte, l’azienda o l’ente potranno acquisire a costo zero dei dati preziosi per migliorare la loro strategia.

Iniziamo a focalizzare bene in mente alcune parole chiave: tempo reale.

 


I benefici del conversational marketing

Perché costruire un dialogo? Rispondere a questa domanda ci permette di comprendere la differenza tra il conversational marketing e gli altri approcci di marketing. Per un brand puntare la sua strategia sul dialogo personalizzato con il cliente significherebbe generare empatia, eliminando la distanza immaginaria che spesso si crea tra il brand e il cliente. Rispondere a una domanda dell’utente, dare consigli, aiutarlo e seguirlo nel momento di difficoltà provocherà un’umanizzazione del brand, mostrando al cliente che dietro quel marchio ci sono in realtà persone e non solo profitto e edifici.

Nimisha Jain amministratore delegato della Boston Consulting Group a New Delhi nel suo speech per TED ha spiegato come “I consumatori che si dedicano al commercio conversazionale spendano il 40% in più con maggiore soddisfazione. Il famoso detto “coccolare il cliente” in realtà non è poi così distante dalla realtà. Quando la persona si sente a proprio agio con un brand, spende con piacere nel negozio di riferimento e torna sicuramente ad acquistare.

Per questo motivo, ormai non si parla più di vendita pura e diretta, ma quello che genera maggiori vendite è il marketing che crea emozione e fa vivere un’esperienza al cliente. Questo può valere anche per la Pubblica Amministrazione: il cittadino che vivrà un’esperienza piacevole nel suo comune di riferimento, ad esempio per cambiare la sua carta d’identità, sarà più propenso a tornare senza sentirsi frustato. Allo stesso modo: se riceverà un’assistenza cordiale tramite chat, sarà portato ad arrivare allo sportello fisico con maggiore gentilezza e con i documenti giusti per risolvere la sua pratica. Questo genera anche un aumento di fiducia nei confronti di istituzioni e brand.

Costruire un dialogo è, dunque, fondamentale per personalizzare al massimo l’esperienza delle persone e lasciare loro un’esperienza positiva.

Parola chiave: personalizzazione.
 

 

Le caratteristiche del conversational marketing

Ma dopo aver visto cos’è il conversational marketing e quali sono i suoi benefici, è ora di capire nel concreto quali sono le sue caratteristiche. Il processo di questo approccio si basa su tre punti chiave:

  • Coinvolgimento
  • Comprensione
  • Consigli

Coinvolgimento

Coinvolgere il tuo target significa renderlo parte di qualcosa: di un contesto o magari di una community. Utilizzare questo approccio ti permette di trasformare il cliente da numero a persona. Se sentirà di appartenere a qualcosa, se sposerà la filosofia del brand, per coerenza (una delle armi della persuasione di Robert Cialdini), sarà più invogliato a non acquistare soltanto un prodotto ma a seguire completamente il lavoro del brand per continuare la sua esperienza e coltivare il suo status symbol tramite lo stesso brand (es. Apple è gentile ed efficiente? Continuerò ad acquistare sempre prodotti Apple).

Comprensione

Comprendere le esigenze del cliente è lo step fondamentale del conversational marketing. Se la persona si sentirà compresa attraverso una risposta personalizzata, in tempo reale, percepirà una diversa attenzione nei suoi confronti e sentirà di dover ricambiare la cortesia. Inoltre, se la risposta personalizzata risulterà anche simpatica perché non standardizzata, la persona sarà più propensa a tornare (Principi di Simpatia e Reciprocità di Robert Cialdini).

Consigli

Infine, se la conversazione personalizzata non si fermerà soltanto a una semplice risposta a una domanda del cliente, ma andrà oltre consigliando magari il vestito migliore per la sua quotidiana, o un escamotage per risolvere in modo più semplice la pratica, tutto sarà riconosciuto dalla persona. In particolare, la cosa più utile a tal fine è canalizzare il cliente o il cittadino verso l’acquisto o il termine di una pratica consigliandogli il passaggio successivo da effettuare.

Con questi tre punti chiave avrai compreso che il conversational marketing non è semplicemente una conversazione live o un botta-risposta, ma è molto di più: è ascolto, comprensione, cortesia. Vedremo ora per maggiore completezza quali sono gli strumenti di questo approccio.

Parola chiave: ascolto.
 

 

Gli strumenti del conversational marketing

Per strumenti intendiamo i mezzi che permettono al brand o all’ente di attuare questo approccio e integrarlo all’interno di una strategia di marketing più ampia. Gli strumenti che possono essere utili al caso sono:

  • Le live chat;
  • I social media, i siti web e le app di messaggistica;
  • I chat bot e gli assistenti virtuali.

Come immaginerai, per gestire questi strumenti è possibile implementare dei sistemi automatici o prevedere il lavoro di un team addetto al customer care. Come fare per scegliere se delegare tutto a un assistente virtuale o mettere a budget delle persone dedicate a rispondere? Dipende da risorse e tempo a disposizione.

Scegliere di promuovere un servizio di assistenza h24/7 richiede una strategia efficace: la prima cosa che dovrai fare è chiederti quale tipo di servizio vuoi offrire al tuo target, in base a obiettivi e risorse.

 Due sono le possibili modalità di erogazione di questo servizio: automatico o manuale.

  1. Nel primo caso, utilizzando strumenti come chatbot o assistenti virtuali che dopo essere stati programmati con determinati contenuti risponderebbero a nome del brand in modo automatico;
  2. Nel secondo caso, invece, attivando uno sportello virtuale attraverso le chat e le videochiamate dove a rispondere dietro lo schermo sarebbe una persona fisica e non un’automazione.

Sta a te decidere in base alle tue esigenze e le risorse, il tipo di servizio che vuoi offrire.

Parola chiave: efficienza.

Esempi di conversational marketing

Infine, è giunta l’ora di rendere più concreto il tutto attraverso degli esempi pratici che hanno provato ad applicare la strategia del conversational marketing.

 


Uno dei primi esempi di cui voglio parlarti è Virtual Monty, l’Assistente Virtuale che ha l’aspetto, le sembianze e la voce del Business influencer più famoso d’Italia. Le tecnologie alla base di Virtual Monty permettono di far visualizzare i video di Marco Montemagno in pochi istanti e di rispondere alle svariate domande dei suoi utenti pescandole direttamente da Wikipedia. È stato sviluppato dall’azienda senese QuestIT, attraverso Algho, un sistema che utilizza il natural language processing.

 


Un altro esempio è quello di Domino's Pizza, il brand permette ai suoi clienti di ordinare la pizza tramite chat al semplice invio dell’emoji pizza. L’unica cosa richiesta al cliente è l’attivazione, al primo accesso, di un “ordine facile” per permettere all’azienda di far partire l’ordine appena ricevuta l’emoji della pizza. Un sistema simpatico e smart per semplificare al massimo l’esperienza di acquisto del cliente.

 


Sephora, invece, attraverso un chatbot propone al cliente di effettuare un sondaggio per conoscere in modo più approfondito il suo profilo e poter dare consigli personalizzati in base ai dati inseriti. Uno dei principali messaggi rivolti al cliente è ad esempio “Ottieni consigli e recensioni sul trucco chattando con noi“.

 


Se abitate, invece, a Siena e avete bisogno di rinnovare la vostra carta d’identità entrate in contatto con Caterina, l’assistente virtuale del Comune, per ottenere tutte le informazioni del caso e prenotare un appuntamento. Una virtual experience assolutamente da provare sempre sviluppata dalla sopra citata QuestIT.

InsightAgency

Una nuova linearità è importante quando si scrive per lo smartphone

 


Seguo da anni Mario García, uno dei più famosi newspaper designer a livello mondiale, che tra l’altro impersona al meglio il sogno americano: arrivato ragazzetto profugo cubano in Florida, senza sapere una parola di inglese, è diventato giornalista e poi visual designer, fino a progettare quotidiani su tutte le piattaforme e a insegnarlo alla scuola di giornalismo della Columbia University.

Ha vissuto tutta intera la trasformazione dei giornali, dalla composizione tipografica al digitale: ha portato il colore sulle pagine di serissimi quotidiani come il Wall Street Journal e il tedesco Die Zeit; ne ha ridotto il formato senza farli assomigliare a giornaletti scandalistici, anzi; ha dato al Washington Post la veste attuale; ha realizzato le edizioni digitali di tanti giornali in tutto il mondo.

“Visual journalism: a way to encourage reading, a way to bring visual excitement to the pages of newspapers that had traditionally being long masses of grey text.”

E infatti il primo volume della sua nuova trilogia The Story, si intitola Transformation. Il secondo, decisamente più interessante e attuale, Storytelling (l’edizione per Kindle costa meno di 5 euro). In attesa del terzo dedicato al design, ho letto entrambi, non pago di leggermi da anni i suoi post.

Seguo così assiduamente un designer di quotidiani soprattutto perché:

  • i grandi quotidiani come quelli che chiamano come consulente Mario García hanno le risorse per sperimentare tanto e fare le cose in grande: le loro soluzioni sono di ispirazione per chiunque scriva online, qualsiasi cosa
  • l’industria dei quotidiani lotta da anni per trovare il modo per farsi leggere, coltivare e aumentare i loro abbonati: se trovano il modo di concentrare testi lunghi e complessi sulle superfici più piccole, possiamo rubare idee anche per siti e blog
  • il nostro designer cubano-statunitense è generoso e molto comunicativo, ci racconta e ci fa vedere un sacco di cose interessanti.

The Story, impaginato come le schermate di uno smartphone, ma con font classiche e persino vintage (Bembo per il testo, Deutsche Gothic per i titoli), è un inno alla storia, anzi alle buone storie, che sono alla base di qualsiasi pezzo giornalistico, su qualsiasi medium. Quello che rende i libri così interessanti sono le soluzioni che Garcia ha individuato per rendere gli articoli, soprattutto i più lunghi, leggibilissimi sui pochi centimetri quadrati dei nostri telefoni.

“If we have a good story the rest is easy.”

Oggi le storie possono avere le “gambe corte”: una breaking news breve e veloce sul sito, poche righe sui social, ma immediati, e finisce lì. O possono avere le “gambe lunghe” e prestarsi ad approfondimenti e dossier da pubblicare anche a una certa distanza di tempo, come quelli ricchissimi del New York Times o del Washington Post. In entrambi i casi però, i testi devono considerare il nuovo “giornalismo delle interruzioni”, consumato ovunque, tutto il tempo da circa l’80% della popolazione mondiale che li legge sul telefono. Legge, sì, legge, perché nonostante tutto ci stiamo abituando a leggere sul minischermo anche testi lunghissimi.

“The smartphone, the smallest platform, but the one your audience keeps as a constant companion.”

Il 98% delle persone tiene lo schermo verticale: scrolling surclassa swiping. Per questo García propone per i testi una “nuova linearità”, che asseconda la velocità con la quale il nostro pollice fa avanzare i contenuti sullo schermo. Una linearità fatta di un ritmico alternarsi di brevi paragrafi di testo, immagini, didascalie, video, grafici, citazioni, caption, sottotitoli. Se ben orchestrati, ci permettono di reggere/leggere con agio e leggerezza testi di parecchie decine di migliaia di caratteri. I grandi quotidiani gli hanno dato retta e i dati sulla lettura danno loro ragione.

 


 

 Sulla stampa spaziamo con gli occhi, cogliendo il contesto del “paesaggio” testuale; sullo smartphone siamo concentrati sullo scrolling e il ritmo si gioca tutto in quel nastro stretto di parole e immagini.

 


Quali storie sono le più adatte allo srotolamento e come devono essere progettate per catturare e tenere incollato il lettore?

1. Devono avere un forte potenziale visivo, da esprimere attraverso foto, video, grafici, citazioni, screenshot. Come la famosissima storia del crollo del Ponte Morandi del New York Times (anche in italiano):


 

Quanti elementi visuali? Tra i 5 e i 6. I video non devono superare i 30 secondi.

E si possono mescolare foto e video? Sì, ma il meno possibile.

Attenzione: se si inserisce uno screenshot da un social, per esempio un tweet, questo non deve ripetere cose già dette nel testo. Anzi, bando a tutte le ripetizioni: ogni elemento deve essere unico e far progredire la storia.

2. Titoli e sottotitoli sono fondamentali per spingere chi legge sempre avanti: tra evocazione e descrizione, ma mai criptici. Per riuscirci, ci può aiutare il sottotitolo:

 


3. Il testo deve essere semplice: paragrafi brevi, ognuno un focus; periodi brevi, perché la colonna di testo stretta li fa sembrare ancora più lunghi. La ricchezza del contenuto e dello stile è affidata al lessico e all’integrazione tra testo e visual.

“In the mobile world, it is not just that less is best, less is the only way.”

4. L’incipit è decisivo: meglio piombare nella storia “in medias res”, per inchiodare chi legge a scoprire come si è arrivati fin lì o cosa sta per succedere, come nel lungo reportage del New York Times dedicato alla caduta di Aleppo in Siria:


5. Le didascalie sono fondamentali: raccordano testo e immagini, costituiscono un punto di ingresso in più, veicolano messaggi importanti. “I’m only going for the things that I’m passionate about” dice questa intima Nicole Kidman in bianco e nero in didascalia. Continuiamo a leggere per sapere quali sono queste cose che tanto la appassionano.

 


6. La fine del paragrafo annuncia o si riferisce all’immagine che viene dopo:


7. I vuoti sono spazi espressivi:

 


 

Insomma, la vera interazione è sempre più quella tra il nostro pollice e lo schermo che si srotola. Vi ricordate The Snow Fall? Il grandioso web-documentario del New York Times che nel 2012 fece incetta di premi e vinse anche un Pulitzer? Era ben scritto, ma pieno di link ed effetti speciali: nonostante i premi e l’indubbia qualità, ben pochi lo lessero per intero.

Invece ora un’altra storia vera di un salvataggio dopo una valanga, costruita con la linearità raccomandata da Mario García, ci tiene incollati allo smartphone. Io per leggerla ci ho messo una mezz’oretta, sempre col fiato sospeso, ma sono arrivato in fondo senza accorgermene: è Five Feet Under, pubblicata dal quotidiano norvegese Bergens Tidende (in inglese):