Visualizzazione post con etichetta Scrivere con la luce. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Scrivere con la luce. Mostra tutti i post
InsightAgency

Come creare foto con sfondo nero?

 


Quando osserviamo foto con sfondo nero e soggetto ben messo in risalto in primo piano, ci sembrano molto più pulite, professionali e decisamente accattivanti. Questa particolare tecnica funziona con tutti i generi di fotografia, in particolar modo con i ritratti, ma funziona bene anche nella fotografia naturalistica, in quella di cibo e in quella commerciale di prodotti.

La maggior parte delle persone pensa che per ottenere uno sfondo nero in fotografia ci sia bisogno di uno studio e di un fondale rigorosamente nero, ma in questo articolo vedremo come sia possibile ottenere uno sfondo nero indipendentemente dal contesto e dal colore dello sfondo stesso. Esamineremo diverse tecniche che potranno essere utilizzate singolarmente o anche in combinazione tra di loro per ottenere un'immagine migliore.

Per ottenere ottimi risultati devi conoscere benissimo le diverse tipologie di luce perché la prima cosa che dovrai fare sarà quella di esaminare la quantità e la qualità della luce che hai di fronte. Altra cosa fondamentale è quella di avere un'ottima conoscenza della tua fotocamera. Le macchine fotografiche digitali, per quanto complesse, non arriveranno MAI ad avere una gamma dinamica come quella dell'occhio umano e pertanto le fotocamere registrano la luce in modo differente a ciò che i nostri occhi vedono (è un argomento che approfondiremo nei prossimi giorni, quindi continuate a seguirci). Conoscere bene la propria fotocamera e gli obiettivi è un altro punto fondamentale per ottenere ottimi risultati.

Requisiti fondamentali per ottenere un buon sfondo nero nelle foto

Il requisito più importante per ottenere uno sfondo nero in fotografia (eccetto quando siamo in studio con un fondale nero) è quello di cercare condizioni d'illuminazione ad elevato contrasto. Attorno a te deve esserci una luce forte ma anche delle ombre. Senza ombra non otterrai mai un buon risultato. Se la luce sul tuo soggetto è molto forte rispetto alla luce che hai sullo sfondo, quest'ultimo viene proiettato nella completa oscurità. Cerca situazioni come queste!

Un'altra cosa da tenere in considerazione è la direzione della luce. Questa NON deve essere mai frontale ma deve colpire il tuo soggetto lateralmente altrimenti c'è un'alta probabilità che la luce possa illuminare lo sfondo che alla fine lo ritroveresti bianco! Cerca una luce laterale in modo da creare un buon contrasto tra il soggetto e lo sfondo.

Le impostazioni della fotocamera che ti verranno suggerite in questo articolo possono cambiare parecchio da fotocamera a fotocamera. Ecco perché devi conoscere bene la tua fotocamera in modo da trovare i giusti settaggi una volta acquisita la conoscenza di queste tecniche.

In molte situazioni avere lo sfondo lontano dal soggetto aiuta ad ottenere uno sfondo nero più facilmente che in altre situazioni. Non posizionare mai il tuo soggetto vicino allo sfondo (sempre che sia possibile)

Quindi, come otteniamo uno sfondo nero in fotografia? Ci sono diversi metodi che vedremo. Partiamo dal più semplice e ovvio: quello di utilizzare un pannello nero

 


Uso del pannello nero

È ovviamente banale, ma il modo più semplice per ottenere fotografie con sfondo scuro è quello di trovare un pannello o un fondale, di dimensioni abbastanza grandi, totalmente nero. In questo modo non dovrai preoccuparti dello sfondo ma dovrai "solamente" regolare la fonte di luce e la sua direzione verso il soggetto principale.

Si può utilizzare qualsiasi pannello nero ma i più consigliati sono quelli di velluto o di qualsiasi altro tessuto non riflettente. Usa un materiale opaco perché con quello lucido rischi dei fastidiosi rimbalzi della luce che diventano ingestibili.

Come già ricordato sopra, ricordati sempre e comunque di tenere abbastanza staccato il soggetto dallo sfondo per evitare che la luce possa comunque illuminare il pannello nero.

Esaminiamo ora le varie situazioni e modi in cui la luce può essere controllata per ottenere uno sfondo perfettamente nero.

 


Creare uno sfondo nero attraverso l'illuminazione controllata

Lo sapevi che puoi ottenere uno sfondo nero nelle tue immagini anche se ti ritrovi con uno sfondo completamente bianco? 

Ovviamente questo può sembrare impossibile ma, in condizioni d'illuminazione controllata e con diverse tecniche, potrai scurire facilmente lo sfondo anche quando questo è chiaro. Quando parlo d'illuminazione controllata non intendo una luce naturale ma una luce sparata da un flash. La luce naturale spesso "inonda" la scena in tutte le direzioni e finisce ovviamente anche per colpire lo sfondo, cosa che noi non dobbiamo fare.

Usa un flash e mettilo lateralmente al soggetto, ancor meglio se di flash ne usi 2, uno per ogni lato. Misura poi la luce della scena e imposta la giusta potenza dei flash. Fai qualche scatto di prova e poi vedrai che avrai ottenuto un'immagine brillante con sfondo nero come questa:

 

 


Il motivo per cui siamo in grado di ottenere uno sfondo scuro anche in presenza di uno chiaro, è la gamma dinamica che nelle fotocamere è molto limitata rispetto ai nostri occhi. Essi vedono molte più variazioni tonali o d'intensità della luce rispetto a ciò che una fotocamera può catturare. 

Creare uno sfondo nero attraverso l'illuminazione naturale

Puoi creare foto perfette con sfondo nero anche utilizzando la luce naturale anche se in realtà non è semplicissimo. Tutto quello che devi fare è posizionare il soggetto nell'area più luminosa della stanza e cercare di mantenere bassissima l'intensità della luce nelle aree circostanti.

Un esempio potrebbe essere la classica finestra. Posiziona il soggetto vicino ad essa, magari chiudendo il più possibile gli scuri in modo da far entrare un solo fascio di luce e non una luce diffusa, e chiudi tutte le altre porte o finestre in modo da avere più buio possibile nella scena ed avere solo un fascio di luce diretta sul soggetto.

 


 L'uso del flash

Quando si usa un flash diciamo alla fotocamera di NON catturare altra luce oltre a quella che gli siamo "sparando" dal flash stesso. È necessario selezionare alcune impostazioni particolari per ottenere uno sfondo nero. Ecco cosa devi fare:

  • Imposta la fotocamera in modalità manuale
  • Imposta la velocità massima dell'otturatore sulla velocità massima di sincronizzazione del flash.
  • Imposta una sensibilità ISO più bassa possibile
  • Il valore dell'apertura deve essere ridotto sino ad ottenere un'immagine con sfondo scuro. Inizia da f/5.6 (dipende da quanta luce c'è nell'area). Fai uno scatto di prova e poi eventualmente chiudi ancora e porta la fotocamera a F8
  • Posiziona il flash in modo che non colpisca lo sfondo. Mettilo lateralmente al soggetto o, alla peggio, leggermente più frontale...ma senza esagerare.
  • Gioca con la variazione dell'apertura e la potenza del flash sino ad ottenere la giusta esposizione sul soggetto e uno sfondo completamente nero.

 


 

Post-elaborazione di una fotografia con sfondo nero

Nonostante tutti gli sforzi per ottenere uno sfondo completamente nero, un minimo di post produzione è quasi inevitabile per ottenere la foto davvero perfetta.

Quando si lavora in Photoshop con questo genere d'immagini, i professionisti solitamente regolano contrasto, ombre e livelli tonali, accentuando lo sfondo utilizzando un pennello di color nero puro.

Un'altra tecnica molto usata in Photoshop per scurire lo sfondo è l'uso dello strumento "Scherma/Brucia" impostato sulla modalità "brucia". Passando con il mouse sulle parti scure dell'immagine, questo strumento ti permetterà di renderle ancora più scure sino ad ottenere un nero puro. A differenza del pennello nero in questo caso sei tu a decidere l'intensità passando più e più volte sullo sfondo.

Ottenere immagini con sfondo nero può sembrare una cosa difficile ma dopo alcune prove vedrai che riuscirai ad ottenere ottimi risultati. Qua sotto ti lascio solo alcuni esempi di ciò che potrai ottenere.


 

InsightAgency

7 tecniche per scattare foto di natura originali

 


Vuoi catturare foto di natura originali ? Di quelle che sono allo stesso tempo stupefacenti e uniche? Non è per nulla complicato: ci sono alcuni piccoli trucchi che potete seguire per ottenere delle foto di natura originali. Il tutto…con i soliti soggetti e con i soliti luoghi che avrete visitato già centinaia di volte.

Usare un’illuminazione insolita per scatti sorprendentemente drammatici per ottenere foto di natura originali

Per molto tempo ho avuto la sensazione che le mie immagini fossero frustrantemente simili. Non riuscivo a trovare nuove composizioni. Non riuscivo a creare il tipo di magia che volevo. Mi sentivo come se avessi colpito un muro. Finché non ho scoperto il potere dell’illuminazione direzionale.

Ora, l’illuminazione direzionale è qualcosa che la maggior parte dei fotografi conosce bene. Si ottiene un’illuminazione direzionale quando il sole è basso nel cielo – in modo che la luce colpisca il soggetto da una particolare direzione.

 



Se la luce colpisce il tuo soggetto dal davanti, si tratta di luce frontale. Se la luce colpisce il tuo soggetto dal lato, si chiama luce laterale. Ma mentre la luce frontale e la luce laterale sono abbastanza belle, impallidiscono in confronto alla potenza della retroilluminazione.

Il controluce viene da dietro il tuo soggetto. Se vuoi una foto in controluce, dovresti assicurarti che il tuo soggetto sia seduto tra te e il sole – e poi puntare l’obiettivo sul tuo soggetto. Il controluce ti permette di catturare una luce intensa e drammatica. Ti permette di creare una foto ricca di contrasti, con un bello sfondo e un soggetto dettagliato. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non creare una silhouette. Se sottoesponi troppo la foto, il soggetto perderà tutti i suoi dettagli, lasciandoti solo uno sfondo luminoso.

Quindi ecco cosa vi consiglio: Punta la tua macchina fotografica sul tuo soggetto. E poi accovacciati in modo che il sole si sposti dietro la massa del tuo soggetto. Se riesci a bloccare il sole, ridurrai la luminosità dello sfondo. E sarai in grado di catturare qualche bel dettaglio nel tuo soggetto mentre dai allo scatto complessivo una splendida luce di fondo.

Un altro consiglio: Può essere utile far cadere il sole attraverso un oggetto sullo sfondo. Se c’è un albero sullo sfondo, angola te stesso in modo che la luce del sole cada attraverso l’albero. Questo creerà un bokeh spettacolare. E porterà le tue foto della natura a un livello completamente nuovo.

 



Scattare da angolazioni strane per una prospettiva completamente nuova

Scattare da nuove angolazioni è un metodo classico per catturare foto originali.

Questo perché funziona. Naturalmente, non vuoi usare le stesse nuove angolazioni, più e più volte. Questo ti farà solo cadere in un ciclo di creazione di foto simili ancora una volta! Cerca invece di trovare una nuova angolazione per ogni soggetto che fotografi.

Sono un fan dello scendere in basso, e vi consiglio di provare anche voi. Accovacciarsi, strisciare o anche sdraiarsi a terra è un ottimo modo per aprire prospettive più intime. E le prospettive più intime possono rendere le immagini straordinariamente originali.

 



Un altro consiglio è quello di farvi sentire disorientati. Prova a sdraiarti a terra, guardando il tuo soggetto. Oppure prova ad arrampicarti in alto sopra il tuo soggetto, in modo da scattare verso il basso.

Questi angoli particolari sono solo punti di partenza. Prendeteli e fateli vostri. Sperimenta il più possibile. È così che catturerete foto originali.

 


Applicare tecniche creative per un’interpretazione unica di un soggetto

Un altro modo semplice per produrre foto naturali originali è aggiungere qualcosa di nuovo al tuo arsenale fotografico. Qualcosa che non hai mai provato prima.

Un modo per trovare queste tecniche è guardare i fotografi di altri generi. Cosa fanno che ti piace? Cosa c’è di creativo nel loro lavoro? C’è qualcosa che puoi prendere dalle loro foto e applicare alle tue?

Qui menzionerò solo alcune tecniche creative. Queste ti daranno un’idea delle possibilità della fotografia naturalistica. E ti apriranno anche nuovi scatti, subito.

Innanzitutto, una delle mie tecniche creative preferite è il freelensing. Si tratta di staccare l’obiettivo dalla macchina fotografica e inclinarlo in diverse direzioni per un’immagine in stile tilt-shift.

Il freelensing vi darà alcune immagini sorprendenti piene di profondità di campo, splendidi bokeh e splendide perdite di luce. In secondo luogo, raccomando di provare le foto di movimento intenzionale della macchina fotografica. Queste foto sono meravigliosamente astratte e impressioniste.

Per catturare foto sorprendenti basate sul movimento intenzionale, basta impostare la velocità dell’otturatore su qualcosa di basso (nell’intervallo da 1/2s a 1/20s). Poi sperimentate il movimento della macchina fotografica quando scattate la foto. Se perseverate, farete presto delle immagini sorprendenti.

In terzo luogo, dovresti provare la tecnica dello ‘shooting through‘, conosciuta anche come ‘cramming‘. Trova un soggetto – poi cambia la tua angolazione in modo da scattare attraverso qualcosa in primo piano. Questo è generalmente la vegetazione, ma non deve esserlo per forza. Se riesci a creare una bassa profondità di campo, farai esplodere il primo piano in una bella macchia di colore. E catturerete delle foto naturalistiche molto insolite.

 


 

Creare degli estratti dei vostri soggetti per qualcosa di impressionantemente diverso

Una cosa che amo della fotografia astratta? Ti costringe a vedere il tuo soggetto sotto una luce completamente nuova. Ed è per questo che la fotografia astratta è perfetta per creare nuove prospettive di un soggetto.

Ma questo porta alla domanda: Come si fa a creare degli astratti stupefacenti?

Ho alcuni consigli:

  • avvicinati. Per le foto astratte, più vicino è quasi sempre meglio.
  • cerca di pensare in termini di forme e linee, piuttosto che di soggetti. Componi tenendo a mente questi elementi geometrici.
  • fai attenzione a non sottoesporre le tue foto. È facile farlo con la fotografia astratta ravvicinata perché si perde luce man mano che l’obiettivo si avvicina. Quindi assicurati di compensare questa possibilità.
  • usa molto il tuo mirino. Muovi la tua macchina fotografica e guarda come cambia la composizione.

 


Cambiare gli obiettivi per una nuova lunghezza focale

A volte, tutto quello che dobbiamo fare per avere una nuova prospettiva è cambiare le lenti.

Dopo tutto, probabilmente usi abbastanza spesso lo stesso obiettivo per la tua fotografia naturalistica. So che ho alcuni obiettivi nel mio kit che uso regolarmente. E questo può far sì che tu ti metta a tuo agio con la tua fotografia. Potresti fare fatica a trovare nuove immagini. Quindi cambiate le lenti. E fai il cambio il più grande possibile.

Se hai fotografato fiori con un obiettivo lungo, prova a usare qualcosa di molto corto. Se hai fotografato paesaggi con un obiettivo corto, prova a usare qualcosa di lungo. E se hai fotografato gli uccelli con un ultra-teleobiettivo, perché non provare qualcosa che mostri molto di più l’ambiente?

Ogni volta che provo questa tecnica, funziona a meraviglia. La prospettiva completamente nuova ̬ meravigliosamente fresca Рe ottengo foto che mi piacciono molto.

 


Foto di natura originali: trova una foto che ti piace e fai qualcosa di diverso

Questa tecnica è difficile: Se riuscite a farlo correttamente, riuscirete a catturare immagini originali e stupefacenti. Ma se ti avvicini senza molta motivazione, finirai per creare qualcosa di noioso e derivativo.

Ecco come funziona:

  • Inizia trovando alcune foto della natura che ti piacciono, ma che sono state scattate da altri fotografi.
  • Poi ricreate quelle foto. Ricreare il setup, la composizione, tutto.
  • Apporta tre modifiche importanti allo scatto.

I cambiamenti possono essere qualsiasi cosa: impostazioni, illuminazione, composizione e altro. Il punto è creare uno scatto che sia radicalmente diverso dall’originale, ma che catturi ancora la magia che l’originale possedeva.

Puoi anche usare alcune delle tecniche di altre parti di questo articolo. Aggiungere un po’ di movimento della fotocamera. Usare un’angolazione selvaggiamente diversa. Alla fine catturerete un’immagine originale. Un’immagine di cui puoi essere orgoglioso.


InsightAgency

L'ingrediente fondamentale per la fotografia? La luce.

 


La parola “fotografia” deriva dalla composizione di 2 parole in greco: foto (phos) e grafia (graphis), letteralmente quindi “fotografia” significa disegnare con la luce. Quest’ultima è pertanto l’elemento essenziale per poter scattare un’immagine, senza di essa non potremmo parlare di fotografia. Ma che cosa è la luce?

Il termine luce (dal latino lux) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano. Questa porzione è molto limitata ed è compresa tra le lunghezze d’onda di circa 400 e 780 nanometri.

Il fatto che noi umani riusciamo a percepire sotto forma di luce soltanto una parte così limitata delle radiazioni elettromagnetiche è dovuto alla particolare natura del nostro occhio. Quando l’occhio riceve una radiazione la cui lunghezza d’onda è, ad esempio, di 470 nanometri noi vediamo una luce blu mentra con una radiazione di 650 nanometri vediamo rosso.

 


La percezione del colore è dovuta al fatto che gli oggetti trattengono alcune frequenze luminose e ne riflettono altre. Sono quest’ultime a determinare il suo colore.

I vari colori visibili all’occhio umano sono ben distinguibili nell’arcobaleno e sono indicati qua sotto con le relative lunghezze d’onda:

Violetto          410 nm

Blu                  470 nm

Verde              520 nm

Giallo              580 nm

Arancione       600 nm

Rosso              650 nm

Se sommiamo tutte le varie lunghezze d’onda (ovvero tutti i colori a noi visibili) otteniamo una luce bianca.

Nel 1666, Isaac Newton dimostrò in modo scientifico che facendo passare attraverso un prisma di cristallo un raggio di luce bianca, esso viene deviato dando origine ad una successione di raggi luminosi colorati (corrispondenti alle diverse frequenze elettromagnetiche)

 


 Tipologie di luce

Una delle prime cose da valutare prima di scattare una foto è la tipologia di luce che abbiamo di fronte: luce naturale o luce artificiale.

1 - Luce naturale

La luce naturale è quella che proviene dal sole. È la più ricercata in fotografia anche se non è sempre facile da gestire. Cambia rapidamente di colore, intensità e direzione ed è pertanto fondamentale imparare rapidamente a conoscerla per esaltare le caratteristiche e l’atmosfera del soggetto che stiamo fotografando.

 


In assenza di nuvole, i momenti migliori per fotografare sono al mattino presto o al pomeriggio tardi quando la luce è più morbida e proviene da un’angolazione laterale. La luce morbida ci permette di raccogliere più particolari, è di colore più caldo e pertanto ci risulta più gradevole. Inoltre le ombre sono lunghe e ci permettono di dare tridimensionalità al soggetto che stiamo fotografando. L’unico accorgimento è quello di posizionare il nostro soggetto (in caso di un ritratto) in modo che la luce non provenga solo da un lato onde evitare che metà del viso si ritrovi in ombra.

 


L’ora peggiore per fotografare, sempre in caso di sole pieno senza nuvole, è quella di mezzogiorno. La luce è durissima e di conseguenza anche il contrasto. Le ombre sono nettissime e le luci molto forti. Risulta pertanto molto difficile trovare la giusta impostazione per scattare una foto, si rischia sempre di bruciare le alte luci o di chiudere troppo le ombre, inoltre la luce diretta appiattisce tutto e non dona tridimensionalità agli oggetti attorno a noi. Cercate pertanto di evitare le ore centrali del giorno.

L’ora della giornata che preferisco personalmente è quella che viene chiamata dai fotografi “l’ora blu”. Subito dopo il tramonto, prima che la luce scompaia del tutto, c’è un breve lasso di tempo in cui la poca luce presente si colora di tonalità che vanno dall’azzurro scuro al violetto. C’è bisogno di un treppiede per fotografare in quanto la luce è davvero poca e si rischia il micromosso. Inoltre si possono creare effetti particolari (con acqua o nuvole in movimento) allungando i tempi di esposizione senza dover ricorrere a particolari filtri ND usati durante il giorno a luce piena.

 


2 - Luce artificiale

La luce artificiale è la luce che proviene da una fonte luminosa che non sia il sole e può essere suddivisa tantissime sottocategorie: tungsteno, incandescenza, fluorescenza, alogena, led, laser, flash. Quest’ultima, a differenza di tutte le altre, ha la stessa temperatura di colore della luce diurna ed è tra le più usate in fotografia.

 

Anche se preferisco non usare mai il flash e le luci artificiali, questo tipo di illuminazione ha comunque diversi vantaggi, uno su tutti è il controllo totale dell’illuminazione. Non solo potrai scattare in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo ma potrai anche decidere la potenza della luce, la direzione e l’eventuale colore, cosa che con il sole non si può fare. Inoltre, quando i tempi di esposizione sono troppo lunghi, il flash ti permette di congelare l’azione ottenendo una foto perfettamente a fuoco.

I 4 concetti base della luce in fotografia

Sapere che serve della luce per fare fotografia non è nulla di stravolgente o innovativo, è una cosa risaputa. Se sei un fotografo che vuole diventare consapevole di quello che fa, allora memorizza questi quattro concetti basilari

1. L'intensità della luce

La prima cosa che devi fare quanto entri in un ambiente che devi fotografare, è quella di valutare l’intensità della luce. Naturale o artificiale che sia.

L’intensità di luce può essere anche individuata come quantità, alla fine si tratta solo di capire quanto è presente.

Lascia da parte la fotocamera per un attimo ed immagina come reagiscono i tuoi occhi ai cambi di luminosità:

  • se passi da una stanza chiara ad una scura per un po’ non vedrai nulla… tutto buio. In questo caso ti trovi in una situazione di “sottoesposizione”.
  • se passi da una stanza scura ad una chiara per un po’ sarai abbagliato dalla luminosità. Fin tanto che gli occhi non si abituano ti trovi in una situazione di “sovraesposizione”.

Con la fotocamera dovrai comportarti allo stesso modo: se la scena presenta una quantità enorme di luce dovrai impostare una combinazione di ISO — TEMPO ed apertura DIAFRAMMA adeguato. Se scatti in modalità Priorità di Tempo ti basterà regolare appositamente il tempo di scatto prescelto e la sensibilità ISO: il diaframma sarà regolato in modo automatico dalla fotocamera.

Ovviamente in questo caso devi essere consapevole che non puoi usare un tempo di scatto troppo lento, perché l’eccessiva quantità di luce renderebbe impossibile per la fotocamera impostare un diaframma adeguato e rischieresti di trovarti una foto sovraesposta.

Vale lo stesso se scatti in Priorità Diaframma; in questo caso devi stare attento a non usare un diaframma eccessivamente aperto che metterebbe in difficoltà la fotocamera che magari non è in grado di usare un tempo di scatto sufficientemente veloce.

Lo stesso principio vale per la situazione opposta: con una quantità di luce scarsa. Dovrai star attento alle regolazioni più idonee, ma col vantaggio di poter eventualmente aumentare la sensibilità ISO in modo da rendere la fotocamera più sensibile alla luce.

 

2. La qualità della luce

La qualità della luce non è una cosa che possiamo misurare. Ha a che vedere con la percezione visiva e pertanto si parla di:

  • Luce Dura
  • Luce Morbida (soffusa)

La luce dura di solito è facile da individuare perché è quella che “da fastidio”: come abbiamo detto sopra, quella luce intensa tipica del mezzogiorno estivo di una giornata limpida per capirci. La luce dura crea delle ombre molto scure e definite degli oggetti. Di conseguenza crea anche dei forti contrasti tra le zone scure e le zone chiare della scena fotografata.

La luce morbida (o soffusa) è l’opposto. È la situazione luminosa tipica di una giornata nuvolosa, con il sole dietro le nuvole che non riesce ad illuminare in modo violento la scena e di conseguenza gli oggetti presentano delle ombre soffuse, spesso poco evidenti senza creare dei grandi contrasti tra le zone in ombra e quelle esposte direttamente alla luce.

Si parla proprio per questo motivo di “luce soffusa” o “morbida”.

Se consideriamo la luce solare, è la presenza delle nuvole a differenziare una scena illuminata da luce dura rispetto ad una con luce morbida.

Ok, puoi eventualmente sfruttare dei pannelli opachi (detti anche diffusori) per rompere la durezza della luce se devi fotografare dei piccoli oggetti, ma come si fa in caso di luce artificiale?

Aggiungi un diffusore per ottenere una luce “morbida”
I fotografi, in linea di massima, preferiscono di gran lunga la luce morbida (soffusa) in quanto risulta idonea alla maggior parte dei contesti fotografici — dai paesaggi ai ritratti — ma non significa che non puoi usare la luce dura per creare qualche effetto “drammatico” (ovvero con forti contrasti).

3. La temperatura della luce 

Quando si parla di temperatura della luce si fa riferimento al suo colore.

 


 La foto che vedi qui sopra è evidentemente tendente al “blu”. Qui sotto la dominante corretta.

 


La luce non ha sempre lo stesso colore e l’esempio più eclatante è la tinta di colore rosso fuoco che prende durante i bei tramonti estivi o al sorgere del sole.

In realtà però la luce varia continuamente durante il giorno con le varianti date dalla presenza di cielo nuvoloso, nebbia o altre condizioni atmosferiche particolari.

La temperatura colore (o colore) della luce ha un impatto profondo sulla fotografia digitale, per questo motivo dovrai ricordarti di regolare nel modo appropriato il bilanciamento del bianco sulla tua fotocamera.

Con lo stesso strumento di regolazione bilanciamento del bianco puoi anche intervenire per modificare l’aspetto visivo dell’immagine che stai fotografando: se per esempio durante una scena illuminata dal sole imposti come bilanciamento del bianco il parametro ombra oppure nuvoloso, la tua immagine prenderà subito una colorazione e dominante calda (rossi e gialli più intensi).

PS: con la luce artificiale le cose sono un po’ più semplici, infatti la prossima volta che vai al centro commerciale prova a controllare i dati tecnici sulle lampadine in vendita, di solito indicano anche la temperatura colore irradiata per farti capire se farà una luce più fredda (blu) oppure più calda (gialla).

4. La Direzione della luce

La direzione della luce sul nostro soggetto è fondamentale per determinare la resa finale dello scatto. A seconda della direzione della luce otterremo fotografie completamente diverse tra loro. Esaminiamo quindi le differenze sul soggetto generate da luci provenienti da diverse direzioni.

Luce frontale

È la situazione più diffusa (grazie anche ai flash incorporati sulle macchine) ma risulta essere anche la meno efficace. La luce è piatta, priva di ombre e carente di tridimensionalità. Le foto risulteranno quindi banali e prive di fascino.

Luce laterale

La luce laterale è molto utilizzata in fotografia proprio perché allunga le ombre conferendo un aspetto tridimensionale al soggetto. L’unico accorgimento è quello di controllare bene il contrasto tra la parte del soggetto illuminata e quella in ombra. Evitate la doppia illuminazione laterale che provocherebbe delle bruttissime doppie ombre, meglio utilizzare un pannello riflettente per schiarire la parte del soggetto più lontana alla fonte d’illuminazione.

 


 Controluce

È la luce frontale alla macchina fotografica, è la luce più difficile da gestire ma anche la più creativa e particolare. Bisogna solo evitare che la fonte luminosa colpisca direttamente il nostro obiettivo altrimenti si verrà a creare quel brutto effetto chiamato “flare”. Fotografando in controluce il nostro soggetto si troverà tra noi e la fonte luminosa pertanto, se lasciamo scegliere l’esposizione alla macchina e non usiamo il flash, andremmo a creare quella che in fotografia si chiama silhouette.

 



InsightAgency

Still life in esterni, esploriamo gli spazi

 

Usciamo e riappropriamoci degli spazi, con le nostre fotocamere al collo o in mano, per dedicarci alla fotografia di still life… in esterna.

Che cosa è uno still life

In fotografia,  usiamo l’espressione inglese still life per indicare un particolare genere che ritrae soggetti inanimati,  quello cioè che in pittura si può tradurre con “natura morta”.

Solitamente si tende ad accostare questa particolare tecnica a studi fotografici, a set precostruiti e a complessi schemi di illuminazione, sottovalutando invece che anche gli spazi aperti offrono numerosissimi spunti per cimentarsi con la fotografia di still life.

Se vuoi saperne di più sulla fotografia di still life, puoi trovare molto qui:

The Beginner’s Still Life Photography Guide  di Li Aihong (in inglese)

Still Life in Photography  di Paul Martineau (in inglese) 

 


I vantaggi della fotografia di still life

I soggetti non si muovono!

Questo ci regala un enorme vantaggio: abbiamo tutto il tempo per scegliere con calma le regolazioni della nostra fotocamera, controllare com’è illuminata la scena, comporre con attenzione e produrre scatti di qualità.

Nessuna fretta, per cui. Abbiamo tutto il tempo che ci serve. Usiamolo bene!

 


 

Città e still life

La differenza tra scattare still life in studio e scattarli invece  in esterni è tutta nella necessità di sapersi adattare e di imparare a guardarsi in giro.

Tutto ciò che circonda, se inquadrato con una certa creatività,  può trasformarsi in un soggetto fotogenico.

Luce ambiente e still life esterni

Fuori, dobbiamo inesorabilmente fare i conti con la luce ambiente disponibile,  dobbiamo imparare a sfruttarla al meglio, in modo da esaltare i nostri soggetti.

Questo ci dice che dobbiamo conoscere la luce molto bene, capire se è adatta allo scopo che ci proponiamo e, in caso contrario, cambiare le nostre intenzioni di scatto.

Non potendo piegare la luce al nostro volere, dobbiamo imparare a piegare il nostro volere alla luce.

Keep It Simple

Manteniamo le cose semplici, affidandoci ad inquadrature asciutte e componendo con estrema attenzione. Ecco una buona ricetta da seguire per ottenere risultati soddisfacenti.

Spesso, un oggetto basta e avanza. Ancora più spesso, anche soltanto una parte di un oggetto.

Impariamo ad evocare ed evitiamo di descrivere.

 


 

Forme geometriche e still life

Impariamo a ragionare in astratto e lasciamoci guidare dalle forme geometriche. Dove, ad esempio, un tombino smette di essere un tombino e diventa semplicemento un cerchio, assumendo così un suo significato estetico a prescindere da ciò che è nella realtà contingente.

Cerchiamo di isolare gli oggetti, estrapolandoli il più possibile dal contesto e trattandoli come veri e propri soggetti fotografici degni di rilievo, che si tratti di un cassonetto o di una porta, nel nostro scatto sono forme geometriche, colore e materia.

 


 

Sfruttiamo la materia, ricordandoci che la luce radente ne esalta le texture, questo ci deve suggerire che è meglio preferire scattare quando il sole è molto basso sull’orizzonte o a picco sul nostro soggetto.

Affidiamoci ad una profondità di campo ridotta, saprà rendere gli oggetti più comuni quasi magici, onirici. È quello che vogliamo, strapparli dalla realtà quotidiana e consegnarli ad un mondo completamente nuovo.

Cerchiamo i profili e facciamoli stagliare su fondi omogenei, questo ci dice che spesso ci toccherà abbassare il punto di ripresa o alzarlo, in modo da inquadrare il soggetto, isolandolo.

Come impostare la fotocamera

Come sempre, non esiste una modalità di scatto migliore di altre, se non quella nella quale ci troviamo maggiormente a nostro agio a scattare.

 


 

 Le due modalità di scatto  che consiglio sono manuale (M) e priorità di diaframma (Av). Nella prima disponiamo di tutta la flessibilità che ci può servire, nella seconda, invece impostiamo il diaframma – e quindi la profondità di campo che vogliamo usare – e lasciamo alla nostra fotocamera il compito di consigliarci il tempo di scatto, potremo sempre intervenire sull’esposizione compensando in positivo o in negativo.


InsightAgency

Fisheye: conosciamo un po' meglio questo speciale obiettivo



Il fisheye è indubbiamente l’obiettivo fotografico più particolare e “trasgressivo” che esista, ma anche il più difficile da usare e il più ingannevole.

Il fatto che offra un angolo di campo enorme trae spesso in inganno il fotografo e lo porta a usarlo in maniera errata, dando origine a fotografie abnormi e sgraziate.

Non surreali e creative, ma veri e propri “mostri” visivi. Scopriamone le caratteristiche, ma soprattutto come e dove usarlo a nostro vantaggio.

 


 La parola fisheye (scritta anche fish-eye) è inglese e significa “occhio di pesce”.

Osservando la lente frontale di uno di questi obiettivi, tondeggiante come l’occhio di un pesce, si comprende subito l’origine del nome.

La sua peculiarità sta nell’essere dotato di un angolo di campo smisurato rispetto ai colleghi: 180 gradi.

Questo vuol dire che se non si fa attenzione si rischia di trovarsi dentro all’inquadratura anche i propri piedi e la punta del cappello che si indossa!

Scherzi a parte, un angolo di campo di 180 gradi significa che, se disponiamo la macchina in terra e con piano pellicola parallelo al piano orizzontale, essa riuscirà a includere nell’inquadratura tutto quello che si trova attorno a partire dalla linea dell’orizzonte.

Da un lato questo è un vantaggio, ma dall’altro espone a parecchi rischi, come appunto il vedersi comparire nell’inquadratura elementi di disturbo oppure flare luminosi.

 

 

Tipi di fisheye

In commercio esistono due tipi di obiettivo fisheye:

  • rettangolare
  • circolare

Queste denominazioni non derivano (ovviamente) dalla forma dell’obiettivo stesso, che è sempre cilindrica, ma da quella dell’immagine che essi producono sul sensore (prima sulla pellicola).

 

Nel primo caso è rettangolare, con rapporto 3:2, nel secondo circolare. L’immagine circolare è naturalmente inserita sempre nel rettangolo del fotogramma classico, per cui lo vedremo contornato da un fondo completamente nero

 



Esteriormente il fisheye circolare è sempre privo di paraluce, per l’ovvio motivo che “vede” tutt’attorno fino al bordo.

Quello rettangolare è dotato invece di un paraluce, seppur molto ridotto, che si rivela prezioso per evitare l’ingresso di luce parassita e quindi la generazione di flare sulla foto.

Va anche detto che questo tipo di obiettivo è molto meno sensibile al problema della luce parassita e delle riflessioni interne, tant’è che ci si può fotografare il sole senza troppa paura di veder apparire strani bagliori.

Lunghezza focale

Le lunghezze focali dei fisheye variano tra 16mm e 6mm; quelle più comuni sono 16mm e 15mm per i rettangolari, 8mm e 6mm per i circolari.

Solitamente capita che questo generi delle confusioni, soprattutto tra i neofiti e i fotoamatori che si avvicinano per la prima volta al mondo curvilineo di questi fantastici obiettivi.

La confusione nasce dal fatto che siamo abituati a ragionare per focali e con esse distinguiamo le tipologie di obiettivi.

Dunque, un 50mm è un normale, al di sotto si entra nei grandangolari, poi sotto i 20mm nei super-grandangolari, che arrivano anche al 14mm e persino al mitico 13mm Nikon.

Alcuni pensano che solo scendendo sotto questo valore si abbiano i fisheye e vengono dunque spiazzati dall’apprendere dell’esistenza dei 15mm e 16mm a “occhio di pesce”.

La distinzione, non sta infatti solo nell’ampiezza dell’angolo di campo, ma nel fatto che le linee vengono curvate e non mantenute diritte come nei grandangolari.

Deformazione e curvatura dell’immagine nei fisheye

Una delle caratteristiche tipiche e peculiari di questo genere di obiettivo è infatti quella di curvare le linee.

Si tratta di una deformazione estremamente evidente, che lo caratterizza fortemente e costituisce la sua vera identità, oltre naturalmente all’ampiezza dell’angolo di campo.

La differenza rispetto ai super grandangolari, che dispongono di focali simili, sta nel fatto che in essi le linee vengono invece mantenute diritte.

Esteriormente il fisheye circolare è sempre privo di paraluce, per l’ovvio motivo che “vede” tutt’attorno fino al bordo.

Quello rettangolare è dotato invece di un paraluce, seppur molto ridotto, che si rivela prezioso per evitare l’ingresso di luce parassita e quindi la generazione di flare sulla foto.

Va anche detto che questo tipo di obiettivo è molto meno sensibile al problema della luce parassita e delle riflessioni interne, tant’è che ci si può fotografare il sole senza troppa paura di veder apparire strani bagliori.



Non si pensi che la curvatura sia un difetto o un limite, così come il fatto di tenere diritte le linee rappresenti un vantaggio o un pregio, perché le cose non stanno esattamente così, anzi.

Rimandiamo alla lezione sui super grandangolari per quel che riguarda i loro pregi e difetti, e concentriamoci ora su quelli dei fisheye.

Come possiamo vedere dall’immagine, le uniche linee che restano perfettamente diritte nell’inquadratura sono la verticale e l’orizzontale che vanno a formare la croce centrale.

Tutte le altre tendono a curvarsi verso gli estremi della foto. La foto che segue è estremamente chiara per illustrare quanto appena detto.

Ritrae una recinzione di rete a maglie quadre e questo aiuta a evidenziare nettamente come solo il filo verticale e quello orizzontale che passano per la croce centrale della foto siano rimasti lineari e diritti.

Tutti gli altri tendono a curvare in maniera simmetrica (ossia in misura uguale in alto e in basso, per quelli verticali; a destra e sinistra, per quelli orizzontali), arcuandosi sempre più mano mano che si allontanano dalla croce centrale.

 

Come gestire la curvatura

Questa caratteristica è, come ripetiamo, il punto nodale degli obiettivi fisheye e va amministrata con grande attenzione per sfruttarla al meglio e non esserne penalizzati.

Nella lezione su “come e quando usare gli obiettivi fisheye” vedremo meglio in quale tipo di fotografia essi siano indicati e dove vadano invece evitati.

Mai in architettura o ritratto, ma…

Diciamo solo che, in linea di massima, sono sconsigliati in tutti quei casi in cui vi siano linee evidenti e dominanti nell’inquadratura, quindi in particolare architettura e interni, ma anche quando si debbano ritrarre persone, perchè la deformazione risulta evidente anche sui visi.

Al contrario sono indicati per paesaggi e ambienti all’aperto, privi appunti di linee, e per enfatizzare la circolarità di strutture, sia naturali che architettoniche.

Le due foto che seguono ci offrono due esempi su quando evitarne l’uso e quando invece è addirittura ideale impiegarlo.

La prima mostra una veduta di Venezia e delle sue architetture totalmente (e direi orrendamente) distorta; evidente che questa foto richiedeva un grandangolo e non un fisheye.

La seconda riguarda il Colosseo e mostra invece come la curvatura delle linee tipica di questo obiettivo valorizzi addirittura la circolarità del monumento ed enfatizzi la profondità dell’inquadratura, dando al lettore la sensazione di “cadere dentro” la foto.

 


Obiettivi fish-eye in commercio

La disponibilità di obiettivi fisheye sul mercato non è molto ampia, ma in definitiva più che sufficiente, dato che si tratta di una lente speciale e con applicazioni abbastanza ristrette.

Canon

  • 8-15mm Canon EF f4 L USM (per full frame e APS), permette di scegliere se usare la visione circolare o la rettangolare.
  • 15mm Canon EF F2.8 Fisheye (fuori produzione) (per full frame e APS)

Nikon

  • AF-S zoom Fisheye Nikkor 8-15mm f/3.5-4.5E ED (per full frame e APS)
  • AF DX Fisheye Nikkor 10.5mm f/2.8G ED (solo per formato APS)
  • AF 16mm f/2.8 D Fisheye (per full frame e APS)
  • vecchi 16mm serie AIS

Sony

  • 16mm f2.8 fisheye

Samyang 

alias Rokinon (con vari attacchi)

  • 12mm F2.8 ED AS NCS Fish-eye Lens
  • 8mm UMC F3.5 CS II Fish-eye (solo per APS)
  • 7.5mm F3.5 Fish-eye Lens (solo per micro 4/3)

Altri universali (con vari attacchi)

  • Laowa 7.5mm f2.0 Fisheye Lens (meccanico, solo per micro 4/3)
  • Tokina atx 10-17mm dx f / 3.5 – 4.5
  • 8mm Sigma f3.5 ex dg circolare per full format
  • 4.5mm Sigma f2.8 ex super circolare per APS-C (anche in attacco Sony Af)
  • 15mm Sigma f2.8 af ex dg rettangolare per full format (anche in attacco Pentax AF e Sony Af)
  • 10mm Sigma f2.8 ex dc hsm rettangolare per APS-C (anche in attacco Sony Af)

Zoom fisheye

Attualmente in commercio esistono anche degli obiettivi fisheye di tipo zoom, che permettono quindi di cambiare addirittura focale pur conservando l’effetto di curvatura. 

Non fatevi trarre in inganno dal fatto che arrivio a 15mm: non si tratta di super-grandangolari, ma sempre di “occhi di pesce”, quindi con evidente curvatura delle linee.

Canon ha in catalogo quello che, al momento del lancio nel 2010, fu in assoluto il suo primo obiettivo zoom fisheye: l’EF 8-15mm f/4 L USM. Questo prodotto ha preso il posto del “vecchio” EF 15mm F/2.8

Le lenti di questo zoom hanno un rivestimento Sub Wavelength Structure e quelle esposte all’aria, quindi l’anteriore e la posteriore, sono rese idrorepellenti da un rivestimento al fluoro.

Può lavorare sia sulle “pieno formato” che sulle APS.

Sulle prime si comporta come un fisheye rettangolare a 15mm e come un circolare a 8mm.

Mentre sulle fotocamere con sensore a dimensione ridotta, quindi APS-H e APS-C, è preferibile bloccare l’escursione di focale per evitare di scattare foto con evidente vignettatura, dato che su sensori più piccoli del full frame (24 per 36) non riesce a visualizzare un’immagine circolare completa.

Aggiuntivi ottici e lenti addizionali fisheye

Spesso troverete pubblicizzate su riviste e siti degli strani prodotti, suggeriti come l’alternativa economica e facile al fisheye.

In sostanza consistono in aggiuntivi ottici o lenti addizionali da montare su obiettivi normali per trasformarli in un improvvisato “occhio di pesce”.

Diffidate e state alla larga da queste vere e proprie “esche per principianti”.

Certamente si tratta di soluzioni economiche (neppure troppo a volte) che permettono di avere una immagine simile a quella di un vero fisheye.

Ma in termini di qualità ottica e quindi di resa fotografica siamo lontani anni luce da quel che otterremo con uno dei prodotti elencati poco sopra, ossia con un vero obiettivo fisheye.

Diverso il discorso per quegli aggiuntivi e quelle lenti addzionali che sono studiati per le compatte e altri tipi di fotocamere non reflex.

Qui è inevitabile che, se si vuole ottenere quel tipo di immagine, è necessario ricorrere a una di queste soluzioni “additive”.

In particolare questo tipo di prodotto viene utilizzato per creare le sequenze di scatti per le immagini a 360 gradi o VRML.

Lenti addizionali fish-eye per smartphone

Lo sviluppo degli smartphone in funzione di “macchine fotografiche” ha portato a modelli con fotocamera sempre piu sofisticata e potente in termini di prestazioni.

Questo ha portato allo sviluppo, in parallelo, di lenti addizionali o aggiuntivi ottici, tra cui quelli che trasformano il vostro “cellulare” in una macchina fotografica con fisheye.

InsightAgency

10 suggerimenti per scattare ritratti con la luce naturale

 


Scattare ritratti con luce naturale ha il potere di evocare uno stile etereo e minimalista che toglie il fiato allo spettatore.

C'è qualcosa di molto semplice e stupefacente in un ritratto di luce naturale di impatto visivo. Che si tratti di una morbida ombra durante la perfetta luce del mattino, o di un qualcosa che sembra quasi sbiadito, catturare ritratti sognanti con luce naturale è un'abilità che molti fotografi cercano di padroneggiare.

Capire come manipolare la luce naturale per catturare un'immagine di una persona e come usare ombre e luci a proprio vantaggio, sono le abilità fondamentali che un fotografo ritrattista deve conoscere a fondo.

La luce morbida non è facile da gestire, ma la luce naturale può influenzare decisamente i toni della tua immagine, lo stile della tua fotografia e l'aspetto generale delle immagini che crei.

In questo articolo troverai 10 suggerimenti che devi conoscere prima del tuo prossimo shooting fotografico per catturare ritratti con la luce naturale.

Suggerimento n. 1: le lenti a focale fissa creano ritratti mozzafiato

Mentre gli obiettivi zoom costosi e di alta qualità sono assolutamente necessari per la maggior parte delle forme di fotografia, le lenti a focale fissa sono fondamentali per la fotografia di ritratti.

Avere una lunghezza focale definita consente di giocare veramente con il soggetto e ti costringe a muoverti intorno al soggetto per catturare composizioni diverse.

 


 

Un obiettivo 85mm f/1.8 o 50mm f/1.4 sono fantastici per iniziare quando si riprende la fotografia di ritratti.

L'ampia apertura ti consentirà di catturare l'effetto bokeh quando scatti ritratti con luce naturale e ammorbidire lo sfondo per creare quell'aspetto magico.

Suggerimento n. 2: l'ora magica è necessaria per evitare la luce intensa

Quando si acquisiscono ritratti con luce naturale, è necessario evitare la luce intensa quando possibile. La ritrattistica di luce naturale è pensata per essere sognante, con luce soffusa.

Questa luce si trova meglio durante l'ora "magica" o "dorata", generalmente il periodo che cade subito dopo l’alba e subito prima del tramonto.

 


 

Quando il sole è più basso, le ombre si estendono e le luci si ammorbidiscono. A sua volta, ciò consente all'immagine di essere morbida invece di essere contrastata in modo aspro. Cerca sempre le ore magiche quando catturi i ritratti con luce naturale.

Suggerimento n. 3: posiziona il tuo soggetto verso la luce

Usa la luce morbida a tuo vantaggio. Evidenzia le caratteristiche del tuo modello con la luce che stai utilizzando. Ciò minimizza anche i rischi di eventuali ombre indesiderate sul viso del modello.

Posizionando il viso del tuo modello verso la luce, permetti a quella luce di riempire quello spazio e creare un aspetto e una sensazione morbidi per la tua ritrattistica naturale. Poiché la luce è bassa (se segui i nostri consigli e scatti durante l'ora d'oro) non dovresti vedere alcuna ombra dura sulla faccia dei modelli e le ombre saranno morbide e meno definite.

Se non puoi scattare durante l’ora magica, posiziona il tuo soggetto all’ombra: eviterai ombre troppo dure e decise sul volto e che il tuo modello stringa gli occhi per il troppo sole.

Suggerimento 4: porta un riflettore su ogni ripresa

Un riflettore mobile è la chiave di tutti i servizi fotografici all'aperto in cui il tuo piano è di manipolare la luce. Anche se non hai un assistente, prova a portare un treppiede o un cavalletto per sostenere il riflettore, oppure prova un approccio fai da te appoggiandolo a un oggetto.

 


 

Un riflettore può essere fondamentale nel sollevare le ombre sul lato più scuro del viso dei modelli e rimbalzerà quella luce naturale per riempire lo spazio.

Se il riflettore ha un lato dorato, puoi usarlo se vuoi creare un tono più caldo per le tue immagini. Tutto ciò dipenderà ovviamente dal tuo stile di fotografia per scattare ritratti con luce naturale.

 Alcuni riflettori disponibili su Amazon



Neewer® 5 In 1 Portabile 24 X 36 "/ 60 X 90 cm Rotonda Pieghevole Multi Disc Fotografia Photo Studio Fotografico Fotocamera Luce Riflettore / Diffusore Con Valigetta, Ottimo per Servizi Fotografici e Scattare Foto inLuce naturale

COMPRALO SU AMAZON

 

 

 

 

Neewer 5 in 1 Riflettore di Luce 110cm Pieghevole Multi-disco con Borsa - Traslucido, Argento, Oro, Bianco e Nero per Illuminazione da Studio Fotografico e Illuminazione Esterna

 COMPRALO SU AMAZON

 

 

 

Suggerimento n. 5: mantenere la sensibilità ISO bassa per mantenere il ritratto nitido

L'ultima cosa che vuoi, quando scatti un'immagine mozzafiato, è avere un sacco di rumore inutile e grana indesiderata nella tua foto. Prova a utilizzare la sensibilità ISO più bassa possibile (compatibilmente con la tua macchina fotografica) per mantenere il tuo ritratto di luce naturale il più nitido possibile.

Prendi in considerazione la possibilità di regolare la velocità dell'otturatore o l'apertura per compensare il basso numero ISO.

Suggerimento n. 6: Scatta in RAW per ottenere la massima flessibilità con le tue immagini

Scatta sempre con impostazioni RAW quando possibile. Perché? Perché ti consente la massima flessibilità creativa per adattare l'immagine a tuo piacimento in post produzione. Nella fotografia di ritratti, questo è ancora più importante.

Quando si fotografano ritratti con luce naturale, è molto facile esporre per caso le ombre e quindi sovraesporre l'immagine. Ciò ti fa perdere informazioni sul tono della pelle del tuo modello, il che è incredibilmente importante quando stai fotografando ritratti di luce naturale.

 


 

Un file RAW ti offre la massima flessibilità per recuperare i dettagli in un'immagine.

Ricordati però che un file RAW occupa molto più spazio di un file JPEG e quindi considera una scheda di memoria abbastanza capiente.

Suggerimento n. 7: dove scattare? Ecco alcune idee!

Ecco quattro idee su dove è possibile scattare ritratti con luce naturale per creare le immagini più belle possibili.

Utilizzare gli edifici in modo strategico: l'utilizzo di edifici o muri è un ottimo modo per rompere la luce se non si ha il tempo di scattare durante l'alba o il tramonto. I muri creano ombre naturali, che possono essere utilizzate nella fotografia di ritratti.

Finestre: le finestre sono fantastiche per scattare ritratti con luce naturale poiché fungono da diffusore naturale. Questo creerà naturalmente una luce piacevole e morbida sul viso del tuo soggetto.

 


 

Alba o tramonto: scattare all'aperto durante l'alba o il tramonto è un ottimo modo per ottenere la luce migliore possibile per ritratti di luce naturale. Trova un parco o un paesaggio che ti ispiri e lavora al suo interno per catturare le immagini dei tuoi modelli.

Nessuna alba o tramonti? Le giornate nuvolose o piovose sono altri grandi diffusori naturali quando si fotografano ritratti con luce naturale. Il cielo agisce come un grande diffusore morbido, che diffonde naturalmente la luce per le tue immagini.

Suggerimento n. 8: gioca con le ombre

Non tutti possono organizzarsi per fotografare all’alba o al tramonto. Se hai bisogno di scattare in ore diurne, prova a giocare con le ombre.

Le ombre hanno la capacità di trasformare la tua fotografia di ritratto creando forme interessanti e dinamiche all'interno delle tue immagini. Trovare qualsiasi tipo di luce mista è l'ideale per catturare ritratti perfetti con luce naturale.

 


 

Inizia con la natura! Usa rami, fiori o alberi per creare ombre sulle funzionalità del tuo modello. Riprese in casa? Usa tende o cappelli per manipolare la luce per le tue immagini.

Suggerimento n. 9: retroilluminazione del soggetto

Quando si scatta una fotografia di ritratto, si vuole evitare di sovraesporre il modello. La retroilluminazione del modello è fondamentale per ridurre al minimo tale rischio. Posiziona il modello direttamente davanti a una fonte di luce.

La luce ammorbidisce la silhouette del modello e crea un aspetto generale morbido. Questa è una tecnica fantastica da utilizzare soprattutto quando si fotografano ritratti con luce naturale al chiuso.

Suggerimento n. 10: ritratti con poca luce 

Le tue riprese non devono finire solo perché la luce si sta abbassando. Abbiamo detto prima di non aumentare i tuoi ISO, ma questa è un'eccezione. Alza un po’ gli ISO e regola di conseguenza le altre impostazioni della fotocamera.

Questa impostazione potrebbe creare un po’ di grana, ma questo aggiungerà atmosfera alle tue foto, soprattutto se il tuo ritratto è in bianco e nero.

C'è un'incredibile bellezza nel catturare ritratti straordinari con la luce naturale e, come fotografo, hai davvero il potere di togliere il respiro a chi guarda con queste immagini.

Se vuoi approfondire e saperne di più su come scattare fotografie di ritratto ti consiglio  «Corso di fotografia: il ritratto» di Mark Jenkinson oppure «Educare lo sguardo. Introduzione pratica e teorica al ritratto fotografico» di Roswell Angler