Fotografia: quali sono gli errori più frequenti quando si comincia?
Come dice il detto, “nessuno nasce imparato” e l'errore è quindi una presenza costante nel nostro cammino fotografico.
Fortunatamente, praticando la fotografia in modo costante, risulta molto facile migliorare rapidamente e correggere i nostri sbagli, anche se a volte dobbiamo pagare prima un pegno: tante fotografie "sbagliate"!
Ci sono però degli errori che sono costanti soprattutto se si è alle prime armi e che è molto facile evitare per concentrarsi sulle cose più importanti. Vediamo allora quali sono i principali errori di chi è alle prime armi e come è possibile evitarli.
Errore #1 - Dimenticarsi di caricare le batterie
Partire
per un’uscita fotografica, fare chilometri in macchina, arrivare sul
posto tanto desiderato e scoprire… di aver dimenticato di caricare
l’unica batteria che hai.
Non esiste incubo peggiore per un fotografo, quindi non dimenticarti di controllare sempre la carica delle batterie e portane alcune di scorta.
Errore #2 - Non svuotare le schede SD
Ecco un altro tipico errore che spaventa i fotografi: avere davanti a sé la scena ideale e vedere il messaggio “memoria insufficiente” sul display della fotocamera.
Puoi rimediare cancellando subito alcune foto vecchie che hai sulla memoria, spesso però non è possibile quindi porta sempre con te schede di memoria vuote.
Errore #3 - Lasciare la stabilizzazione dell'immagine quando si utilizza un treppiede
La stabilizzazione delle immagini è un dispositivo pratico in grado di ridurre le vibrazioni della fotocamera e migliorare la qualità dell'immagine quando viene utilizzata correttamente. Una volta attivato, la stabilizzazione dell'immagine contrasta i leggeri movimenti della fotocamera per ridurre la sfocatura delle foto.
Può essere così efficace che le fotocamere e gli obiettivi dotati del sistema consentono di utilizzare una velocità dell'otturatore compresa tra tre e cinque stop più lentamente rispetto alle fotocamere/obiettivi senza questa funzione. Questo rende le immagini più nitide in condizioni di luce scarsa.
Tutto bene? Beh, sì, ma non sempre.
Infatti, quando la stabilizzazione dell'immagine viene utilizzata con un treppiede, a volte può essere più un ostacolo che un aiuto. Se la tua fotocamera è già installata su un treppiede, dovrebbe essere abbastanza stabile da sola.
In questo caso, con la stabilizzazione dell'immagine attivata, il sistema potrebbe cercare di compensare le vibrazioni minuscole che altrimenti non avrebbero un effetto sull'immagine, aumentando la sfocatura anziché ridurla. Controlla il manuale utente della fotocamera o dell'obiettivo per sapere come spegnere il sistema mentre scatti con un treppiede e otterrai immagini più nitide. Non dimenticare di accenderlo di nuovo quando si tiene in mano la fotocamera, altrimenti potresti incorrere in un nuovo errore.
Se non hai un treppiedi, i migliori sono quelli realizzati dalla Manfrotto:
- Manfrotto MK290XTA3-3W
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Errore #4 - Utilizzo della modalità di autofocus errata
Se si è alle prime armi, può accadere che non si presti tanta attenzione a come la fotocamera mette a fuoco il soggetto. Lavorare in modalità automatica è sempre pericoloso: se la fotocamera non mette a fuoco nel punto giusto, la nostra foto potrebbe essere rovinata. Normalmente, le fotocamere moderne dispongono di tre modalità di messa a fuoco che è possibile selezionare.
Se le condizioni ci permettono di utilizzare la messa a fuoco automatica, possiamo procedere scegliendo tra tre modalità di funzionamento: messa a fuoco singola (AF-S per Nikon, e One Shot per Canon), messa a fuoco continua (AF-C per Nikon e AI Servo per Canon), messa a fuoco automatica (AF-AUTO per Nikon e AI Focus per Canon).
Probabilmente la modalità di messa a fuoco più utilizzata è la messa a fuoco singola: cliccando a metà il pulsante di scatto, la fotocamera avvia la messa a fuoco sul soggetto che hai deciso di catturare e quindi blocca l'impostazione finché non viene azionato l'otturatore.
Una volta bloccato, hai la certezza che il tuo soggetto sarà ben focalizzato. La messa a fuoco singola può essere utilizzata per fotografare: soggetti fermi, per fare ritratti, per fotografare panorami.
Concludendo: usa la messa a fuoco singola con soggetti statici perché la messa a fuoco si blocca quando premi a metà il pulsante di scatto e quindi non può inseguire soggetti in movimento.
La messa a fuoco continua, d’altra parte, fa sì che l’obiettivo metta a fuoco il soggetto continuamente, il che lo rende ideale per il rilevamento di un soggetto in movimento. In questa modalità di messa a fuoco, la fotocamera ti consente di scattare una foto in qualsiasi momento, anche se il soggetto si muove.
Se tieni premuto a metà il pulsante di scatto, la fotocamera continua a mettere a fuoco il punto che hai selezionato; così, se il soggetto si muove, la fotocamera continuerà a mettere a fuoco in base alla sua nuova posizione.
La messa a fuoco continua è adatta ad essere utilizzata per soggetti che si muovono continuamente come: bambini, animali e per eventi sportivi. Ovviamente più veloce è il movimento del soggetto o più irregolare è la direzione del movimento, più il sistema di autofocus può essere tratto in inganno e quindi il risultato sarà negativo.
Ricordati però che il sistema di messa a fuoco continua, mantenendo sempre attivo il motore della messa a fuoco, consuma molta energia. Assicurati quindi di utilizzarlo solo quando necessario e di avere una adeguata scorta di batterie di ricambio ben cariche.
La terza modalità di messa a fuoco è la messa a fuoco automatica. Il sistema di autofocus della tua macchina fotografica modalità tenta di rilevare automaticamente se il soggetto è fermo o in movimento e imposta la modalità di messa a fuoco in base alla situazione.
Tuttavia tale modalità non è sempre affidabile e quindi la tua scelta è: corro il rischio di impostare la modalità errata e quindi sbaglio la messa a fuoco, oppure scelgo di delegare (oneri e onori) alla intelligenza dalla macchina fotografica?
Errore #5 - Non si scatta in formato RAW
Il formato JPEG è un formato familiare che non richiede post elaborazione e che permette l’immediata condivisione delle immagini sui social. Il problema è che i file JPEG vengono interpretati dalla fotocamera. Ciò significa che mentre impostazioni come la temperatura del colore e l'esposizione sono impostate in base alle impostazioni della fotocamera, la fotocamera elaborerà l'immagine per regolare i neri, il contrasto, la luminosità , la riduzione del rumore e la nitidezza.
Il file verrà quindi compresso in un JPEG. Ma poiché l'immagine è stata modificata, compressa e salvata come JPEG, le informazioni nella fotografia originale vengono scartate e non possono essere recuperate. Ciò limita la quantità di modifiche che è possibile eseguire con l'immagine in fase di post-produzione.
I file RAW, d'altra parte, non sono compressi e non sono elaborati. Anche se appaiono più piatte e più scure delle immagini JPEG, conservano tutte le informazioni registrate nell'immagine originale.
Ciò consente molta più flessibilità in fase di post-produzione, consentendo di assumere il pieno controllo sulle regolazioni che si desidera applicare a una fotografia. Il formato RAW è però molto più vorace in termini di memoria utilizzata. Assicurati di avere più schede di memoria del formato giusto, soprattutto nelle sessioni fotografiche più lunghe.
Errore #6 - Lavorare in modalità automatica
La modalità di esposizione automatica significa che la velocità dell'otturatore, il diaframma e ISO sono impostati automaticamente dalla fotocamera per una determinata situazione, lasciandovi quindi premere il pulsante di scatto e passare alla ripresa successiva.
Ma cosa succede se vuoi avere più controllo sulle tue immagini? Il più grande vantaggio di scattare in modalità manuale (o modalità priorità otturatore / diaframma) è il controllo creativo. In modalità automatica, inoltre, la fotocamera non espone sempre correttamente, quindi è possibile ritrovarsi con immagini sottoesposte o sovraesposte.
Scegli invece una modalità semi-automatica
Non è necessario scattare completamente manuale per controllare meglio le immagini. Le modalità Priorità di Diaframma e Priorità dei Tempi consentono di selezionare e regolare l'apertura o la velocità dell'otturatore mentre la fotocamera compensa per darti la giusta esposizione.
Usando Priorità di Diaframma, hai molto più controllo sulla profondità di campo nell'immagine, che determina la quantità di messa a fuoco dell'immagine. Questo è utile per molti generi, dalla ritrattistica alla fotografia paesaggistica, cambiando la dinamica delle immagini in base alla situazione e alla profondità delle foto. Essere in grado di prendere il controllo del movimento in un'immagine consente un margine di manovra molto più creativo.
L'effetto movimento è stato a lungo utilizzato per rendere le immagini più dinamiche. Pensa alle cascate con acqua fluente e paesaggi urbani temporali, oltre al movimento intenzionale della telecamera.
Mentre la modalità di esposizione automatica è utile e spesso efficace, fare affidamento solo su Auto consente di sprecare il tuo potenziale fotografico creativo. Sperimentare con lo scatto in modalità manuale o con priorità di tempi o diaframmi significa che puoi veramente conoscere la tua fotocamera e sfruttare le sue possibilità artistiche.
Errore #7 - Sbagliare tempo di scatto
Ogni
scena e ogni soggetto richiedono dei tempi di scatto differenti quindi
ricordati sempre di regolarli in base a ciò che vuoi comunicare.
Una
macchina sportiva può essere ripresa con tempo di scatto veloce (es.
1/2000s) per congelare un’istante, o con uno lento (1/60s) per creare un
effetto “panning” in cui la vettura risulta nitida ma lo sfondo è
mosso.
Errore #8 - Non eseguire il backup dei file
Questo non è tecnicamente un errore di impostazione della fotocamera, ma se hai solo una copia delle tue immagini su un disco rigido, basta un piccolo problema del disco e avrai perso tutte le tue immagini, e questo per sempre! Il consiglio è quindi di avere sempre uno o due back-up delle tue foto su un altro hard disk o su un servizio di archiviazione cloud. Questi sono soldi ben spesi!
Errore #9 - Costruire inquadrature molto piene
È il tipico errore di chi non ha grande familiarità con la composizione e ha ancora poca esperienza: scattare scene oltre modo affollate.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, in fotografia MENO E’ MEGLIO!
Errore #10 - Scattare ritratti con focali corte
Chi comincia spesso sottovaluta l’impatto che le focali corte hanno sulla prospettiva e non tiene conto delle distorsioni che introducono, riducendo così molti ritratti a vere e proprie caricature.
Errore #11 - Scattare sempre in orizzontale
È l’errore tipico del principiante, che però si protrae spesso anche quando il fotografo non è più alle prime armi.
Un po’ è dovuto alla pigrizia, un po’ alla poca consapevolezza, sta di fatto che l’80% delle fotografie vengono scattate in orizzontale.
Osiamo! Proviamo a ruotare la macchina e scattiamo in verticale! Non ci succederà nulla di grave o di irreparabile.
Errore #12 - Scattare sempre all'altezza degli occhi
Vedi sopra… come per l’orientamento, anche il punto di ripresa molto spesso per il principiante si traduce in altezza occhi.
Proviamo ad abbassarci o ad alzarci. I nostri scatti ci ringrazieranno!
Errore #13 - Scattare solo quando fuori c'è il sole
Pur che l’attrezzatura sia protetta, possiamo uscire anche con la pioggia o con la neve. Scattare con il maltempo produce fotografie molto interessanti.
Errore #14 - Concentrarsi soltanto al centro dell’inquadratura
…. e dimenticare oggetti che non c’entrano nulla disseminati qua e là , ai bordi dell’inquadratura.
È un errore piuttosto comune, in parte dovuto alla fretta, in parte
dovuto all’inesperienza, ma è bene lavorarci sopra per evitare di
continuare a commetterlo – è uno di quegli errori più difficili da
debellare.
Errore #15 - Posizionare sempre il soggetto al centro e non comporre l'immagine
Il marchio di fabbrica del principiante, che non conosce le regole della composizione fotografica.
Uno dei fattori principali che contraddistingue una foto unica da una banale è la composizione, ovvero il posizionamento nella scena dei soggetti che vogliamo riprendere.
Esistono varie tipologie di composizione (sezione aurea, regola dei terzi, linee diagonali…) e ciascuna aiuta a condurre l’occhio dello spettatore nei punti di maggiore interesse decisi dal fotografo.
Per imparare a comporre ti suggerisco il bellissimo libro L’occhio del fotografo.
Errore #16 - “Tagliare” gli arti
Lo so, può suonare male ma uno degli errori più frequenti dei fotografi è quello di “tagliare” gli arti delle persone riprese.
Scattando un ritratto infatti spesso ci concentriamo sol
o sul viso del soggetto e dimentichiamo braccia, dita, caviglie e piedi che vengono esclusi o lasciati a metà sui bordi della foto.
Per non commettere quest’errore quindi fai attenzione a tutta la scena che stai osservando e se dovessi sbagliare correggi subito l’errore e scatta di nuovo.
Errore #17 - Scattare troppe foto
Le fotocamere moderne permettono di scattare raffiche di foto velocissime; se non sei un fotografo sportivo evita però di fotografare lo stesso soggetto 50 volte.
Un’eccessiva quantità di foto ti fa sprecare tempo nell’acquisizione, nella selezione degli scatti migliori e ti occupa una quantità di memoria esagerata.
Un altro aspetto tenere in considerazione è che lo scatto compulsivo ti “estranea mentalmente” dalla scena perché l’attenzione si sposta dal soggetto al premere il tasto di scatto di continuo.
Ricordati “less is more”.
Errore #18 - Scattare in orari sbagliati
Qualunque sia il tuo genere fotografico impari subito che certe foto si fanno solo in determinati orari della giornata.
Se
è facile capire che non puoi riprendere un tramonto a mezzogiorno, è
più difficile comprendere perché è meglio non fare un ritratto a
mezzogiorno.
La luce solare cambia durante la giornata:
è morbida e delicata all’alba e al tramonto mentre diventa più dura a
metà giornata. Quando il sole è alto in cielo crea dei contrasti tra
luci e ombre molto forti e tende a renderei colori meno vivaci.
Per ottenere gli effetti migliori quindi devi sfruttare la “golden hour” svegliandoti presto al mattino o aspettando il calar del sole.
Errore #19 - Non pianificare lo scatto
Se non vuoi trovarti davanti a un tramonto incredibile e pentirti di non aver portato un grandangolo ricordati di pianificare l’uscita fotografica!
La pianificazione non riguarda soltanto l’attrezzatura fotografica da portare (quali e quanti obiettivi, batterie e schede SD di riserva, accessori vari) ma anche elementi secondari importantissimi come il cibo, l’abbigliamento giusto o il meteo previsto.
Alcune mancanze oltre a impedirti di non ottenere lo scatto desiderato possono anche metterti in pericolo (per esempio un temporale improvviso) quindi organizzati sempre prima di uscire!
Errore #20 - Nessuna post produzione o troppa post produzione
Vedo
molto spesso scatti che, con piccole modifiche, potrebbero diventare
capolavori ma che non vengono post-prodotti perché l’autore è contrario
al fotoritocco.
Quello che è difficile far capire è che qualunque Jpeg esce dalla fotocamera è un’immagine già modificata!
La
scelta quindi non sta nell’essere favorevoli o contrari alla
post-produzione, ma scegliere se farla noi o lasciarla fare alla
fotocamera tramite un algoritmo (creato da ingegneri giapponesi) basato su situazioni standard. A te la scelta.
Non bisogna, però, neanche cadere nell'errore opposto. Se visiti spesso i social o i siti di fotografie ti sarà capitato di vedere una foto e pensare “Oh no, questa foto è stato postprodotta malissimo”.
Alcuni fotografi si lasciano prendere la mano quando modificano le proprie foto: alzano la saturazione a livelli osceni, aumentano la nitidezza creando bruttissimi artefatti o aggiungono dominanti di colore che non c’entrano con la scena ripresa.